Eventi
L’ultima notte di Plinio, storia e teatro agli Scavi di Stabiae

Appuntamento il 20 e il 21 settembre, ore 20:30, a Villa San Marco in via Passeggiata Archeologica 11 a Castellammare di Stabia, per una serata all’insegna di storia e teatro.
Castellammare di Stabia. Venerdì 20 e sabato 21 settembre 2019, presso Villa San Marco a Castellammare di Stabia (NA), si svolgeranno due rappresentazioni teatrali organizzate e promosse dall’Associazione Stabiae 79 A.D. con la collaborazione tecnica di Sead Hub. “L’ultima notte di Plinio” è il tema centrale delle serate durante le quali si svolgerà lo spettacolo scritto e diretto da Laura Miriello, e interpretato da Rodolfo Medina, Giacomo D’Agostino, Marilia Marciello, Adelaide Oliano. Tra l’antico colonnato e il secondo peristilio della villa andrà in scena una storia mistica, ispirata all’ultima notte di Plinio il Vecchio prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. quando, con il suo coraggio salvò molte vite umane. La vicenda verrà narrata attraverso gli occhi di uno scrittore esoterista inglese dell’800: Edward Lytton che durante un viaggio a Napoli alla ricerca di ispirazione, rimase estasiato da un quadro riteaente l’ultima notte di Pompei. La stessa notte, preso dai fumi dell’oppio, iniziò il suo viaggio: un viaggio incredibile, surreale, proprio nella Pompei durante l’eruzione del Vesuvio. Risvegliatosi iniziò a scrivere il suo libro, ma per scoprire se quello che ha scritto fu un capolavoro, non resta che prendere parte ad una delle due serate, a partire dalle 20.30.
La rappresentazione teatrale si svolgerà nella zona del secondo peristilio della villa, con inizio alle 21, dopo l’intervento del presidente dell’Associazione Andrea Paduano e del Dott. Flavio Russo, ospite speciale della serata, esperto di architettura militare, nonché autore di innumerevoli pubblicazioni per l’Esercito, la Marina, la Nato e molte altre riviste specializzate in storia e archeologia di fama mondiale.
L’accesso all’area spettacolo è libero ed è consentito fino ad esaurimento posti.
Le due serate chiuderanno le “Giornate del Patrimonio” promosse dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo e dal Parco Archeologico di Pompei.
Il Dott. Antonluca Paduano, vicepresidente e ideatore di queste due serate commenta: “Sono entusiasta per questo grande evento della nostra Associazione. Speriamo che possa essere l’inizio di una lunga collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei”.
Il Dott. Andrea Paduano, archeologo e presidente dell’Associazione ci spiega: “Questo evento nasce insieme alla voglia di vedere Castellammare di Stabia apprezzata da tutti per la sua immensa storia e non sarà l’unica nostra iniziativa volta al raggiungimento di tale risultato”.
L’evento rientra nel progetto Stabiae Reborn, presentato alla città lo scorso febbraio che ha come obiettivo la valorizzazione delle ricchezze archeologiche e culturali di Castellammare di Stabia. Un progetto che l’Associazione porterà avanti insieme a Sead Hub, divisione specializzata in tecnologie innovative che la supporterà dal lato tecnologico, e Tadvert, a cui sarà affidata la comunicazione e la gestione dei contenuti e dei canali a partire dal sito: stabiaereborn.com.
Tra gli organizzatori ci sono anche il Caupona, il ristorante di Pompei specializzato in cucina antica romana, la Legio I Adiutrix e il Gruppo Storico Oplontino, che contribuiranno a rendere le serate coinvolgenti e suggestive con costumi e oggetti fedelmente riprodotti. CLICCA QUI E METTI MI PIACE ALLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK
Attualità
Si alza il sipario sulla mostra “Essere donna a Pompei”
Appuntamento fino al 31 gennaio 2026 alla Palestra Grande di Pompei

Essere donna: un’affermazione, ma anche un interrogativo che trova risposte diverse a seconda del momento e del contesto, non da meno nell’antica Pompei.La scoperta delle condizioni di vita delle donne e bambine, dei numerosi aspetti della vita quotidiana e della posizione che esse occupavano nella casa e nella società romana e ancor più in una città campana quale Pompei, è il filo conduttore della mostra “Essere donna nell’antica Pompei” – dal 16 aprile 2025 al 31 gennaio 2026 presso la Palestra grande degli scavi – a cura di Francesca Ghedini e Monica Salvadori e in collaborazione con le Università di Padova, Salerno e Verona.Con il suo straordinario stato di conservazione Pompei si pone come osservatorio privilegiato.La documentazione emersa nel corso dei quasi tre secoli di scavi è preziosa per analizzare il ruolo della donna nella società romana, argomento che in altri contesti sfugge a causa della esiguità delle testimonianze.
Ma soprattutto a Pompei si può cogliere la presenza non solo di coloro che appartenevano ai vertici della società, ma anche di quella folla indistinta di persone “comuni” a cui è stata dedicata la precedente mostra “L’altra Pompei”, con la quale l’attuale esposizione si pone in continuità.Un percorso di 8 sezioni nel quale attraverso affreschi, ritratti privati e funerari, graffiti, iscrizioni ed oggetti d’uso sono documentate le diverse categorie femminili: matrone, liberte, schiave; nelle varie fasi della vita: nascita, infanzia, matrimonio, maternità, morte; e nei diversi ruoli che svolgevano nella società: dalle attività di grande rilievo sociale, economico, religioso, in cui erano impegnate le matrone di alto lignaggio e le liberte arricchite, ai mestieri di ogni genere esercitati da libere e schiave (filatrici e tessitrici, ostesse, venditrici, panificatrici, mediche, fattucchiere, prostitute ecc.).Nella prima sala il pubblico è accolto da nomi e volti di donne, come per dare voce alla loro individualità.Inizia, poi, il racconto che illustra, grazie al supporto di eccezionali testimonianze materiali – statue, affreschi, iscrizioni, graffiti e manufatti d’ogni genere – le donne di Pompei.
Nelle prime sale sono illustrati gli aspetti principali della vita privata, che per una matrona comprendeva la gestione delle attività domestiche e il rapporto con la servitù, ma anche l’educazione dei figli, la cura del proprio corpo e le attività svolte nel tempo libero.Ampio spazio è poi riservato alla vita pubblica e lavorativa delle donne.Si stima cha a Pompei lavoravano fino a 100 donne nella prostituzione, molte costrette perché in schiavitù, ma non tutte.Le donne di si occupavano anche di attività di grande prestigio, con importanti ricadute sociali, come emerge nella sala dedicata alle imprenditrici ed evergeti dove sono raccontati ritratti di donne che hanno segnato il loro tempo, inaugurato nuove attività, cambiato il volto della città.
Le ultime tracce del loro passaggio nella vita terrena si colgono invece nelle necropoli, dove monumenti funerari, iscrizioni e corredi restituiscono il ricordo di alcune di loro.Il percorso si chiude con un salto nella contemporaneità che da un lato presenta i profili di alcune figure di donne che hanno dato il loro contributo alla scoperta e alla conoscenza di Pompei (Carolina Bonaparte, Wilhelmina Jashemski, Tatiana Warsher, Olga Elia), dall’altro offre ai visitatori una selezione di spezzoni cinematografici dedicati all’immagine femminile, tratti dal grande cinema d’ambientazione ispirato all’antichità romana e in particolare a Pompei.Il contesto del Parco Archeologico di Pompei permette poi di ampliare l’esperienza della mostra, trasformandola in una vera e propria visita tematica.Il percorso espositivo, infatti, non si esaurisce all’interno della Palestra Grande, ma propone collegamenti con una serie di edifici significativi per comprendere la condizione femminile all’interno del sito archeologico.
Questi edifici segnalati lungo il percorso espositivo, permettono di creare un’esperienza immersiva e interattiva per i visitatori.Ulteriore elemento immersivo è dato dall’integrazione di podcast tematici disponibili sull’ app MyPompeii, che raccontano storie di diverse donne realmente vissute nella città di Pompei
È possibile approfondire la storia di 8 donne e dunque incontrare Flavia Agatea ed Eumachia presso le tombe a Porta Nocera; di nuovo Eumachia presso l’omonimo edificio nel Foro; Mamia e Nevoleia Tyche presso le tombe a Porta Ercolano; Asellina al Termopolio di Asellina; Giulia Felice nei Praedia di Giulia Felice; Eutychis nel quartiere servile della Casa dei Vettii; Amaryllis presso la Casa di Marco Terenzio Eudosso. È inoltre visibile la ricostruzione di un telaio verticale, legato ad una delle attività femminili per eccellenza, nella Casa della Venere in Conchiglia.L’obiettivo finale è quello di creare un’esperienza culturale completa, che unisca il passato e il presente in una riflessione critica sul ruolo delle donne, offrendo strumenti di comprensione non solo storica, ma anche attuale.Maggiori info su: https://pompeiisites.org/mostre/essere-donna-nellantica-pompei/
A partire dal mese di settembre inoltre, durante le aperture serali straordinarie – nell’ambito del progetto di valorizzazione ESOPOP – si terranno una serie di letture e performance artistiche dedicate alle Donne protagoniste della mostra.
La rassegna è prodotta da Casa del Contemporaneo, testi e regia a cura di Fabio Cocifoglia e Rosario Sparno
Eventi
Castellammare, Pasqua tra eventi e fede: giro delle 7 chiese e spettacolo comico in piazza Matteotti
Giovedì si inizia con il Giro delle Sette Chiese

Sarà una Pasqua all’insegna della devozione, della fede, ma anche dello stare insieme e del divertimento, quella in programma a Castellammare di Stabia.Un lungo calendario di appuntamenti accompagnerà la città fino al martedì in Albis, che si concluderà con la tradizionale passeggiata a Monte Coppola.Primo appuntamento giovedì 17 aprile, dalle ore 20:30 alle ore 23:00, con il rito del “Giro delle Sette Chiese”, un percorso spirituale che unirà il centro antico della città stabiese attraverso sette luoghi sacri.Venerdì Santo, 18 aprile, alle ore 21:00, Via Crucis cittadina presieduta dall’Arcivescovo Mons.
Francesco Alfano.Partenza all’altezza dell’Hotel Miramare per proseguire verso la Cattedrale.Doppio appuntamento sabato 19 aprile: dalle ore 8:30 alle 14:00, in Villa Comunale, torna il Mercato Coldiretti Campagna Amica, con un agriaperitivo di Pasqua.Alle ore 11:30, invece, sarà restituito alla città il Parco Pubblico di Villa Gabola (Via Giuseppe Cosenza, 337).
Domenica di Pasqua, spazio al divertimento e alla musica: appuntamento in Piazza Giacomo Matteotti a partire dalle ore 20:00 con lo spettacolo de “I Ditelo Voi”, a seguire si ballerà con “Mixed by Erry”.Trekking urbano: il 21 aprile, in occasione del Lunedì di Pozzano, sarà possibile raggiungere il Santuario di Pozzano a piedi grazie al percorso di trekking urbano in collaborazione con l’Associazione AGEM.Punto di ritrovo alle ore 9:30 in Piazza Giovanni XXIII, partenza prevista alle ore 10:00.La partecipazione è libera; si consigliano scarpe da ginnastica, abbigliamento sportivo a strati e almeno 1,5 litri d’acqua.
Il percorso è lungo 2,1 km, con 55 metri di dislivello.Martedì 22 aprile, invece, il trekking porterà al Monte Coppola.Anche in questo caso il punto di ritrovo sarà in Piazza Giovanni XXIII alle ore 9:30, con partenza alle ore 10:00.L’arrivo è previsto per le ore 12:00.
Il percorso sarà di 3,5 km con 197 metri di dislivello. (info: info@associazioneagem.it – cel. 3200551921).Lunedì di Pozzano – 21 aprile, un’intera giornata tra fede, devozione, tammorre, musica e gastronomia.
Eventi
Bryan Adams, Gianna Nannini, Dream Theater, Bocelli. I grandi nomi della musica nell’anfiteatro di Pompei
A POMPEI UNA NUOVA STAGIONE DI CONCERTI ALL’ANFITEATRO DEGLI SCAVI DAL 27 GIUGNO AL 5 AGOSTO 2025: dal classico al pop 14 appuntamenti live con artisti internazionali e nazionali

Un grande viaggio sonoro che attraversa generi e stili e coniuga musica, turismo, cultura e storia in un contesto senza eguali.
Ma rappresenterà anche quell’alleanza tra beni e attività culturali che auspico e senza la quale questi luoghi meravigliosi non vivono, non respirano.Spero che Pompei diventi un esempio per tutta Italia e un’icona nel mondo anche per questo“. È quanto ha dichiarato il Sottosegretario alla cultura con delega alla Musica, Gianmarco Mazzi.
Perché la loro dimensione materiale, che va naturalmente curata e monitorata, non è che la base per la loro dimensione immateriale o, come si diceva una volta, “spirituale”, ovvero per la loro capacità di trasformare la nostra vita e la nostra esperienza del mondo attraverso l’incontro con l’altro, sia nella storia sia nel presente.Per questo, portare la musica nel sito di Pompei per noi non è un’azione supplementare, ma parte integrante del nostro progetto di tutela, ricerca e fruizione del patrimonio archeologico che speriamo possa essere un modello per tanti altri luoghi della cultura, bellissimi, ma non sempre vissuti dalla comunità e dal pubblico nella loro dimensione trasformativa.
Se crediamo veramente nella cultura, dobbiamo aprirla a tutti”.
Come, anche, la tesi di uno dei più importanti artisti dell’arte astratta come Vassilly Kandinsky che sosteneva che: “dipingere è un’arte molto simile alla musica e quindi capace di trasmettere emozioni in maniera astratta, dove il colore, in luogo del suono, attira l’attenzione del fruitore senza dover necessariamente narrare o descrivere aspetti della realtà oggettiva’. È sulla base di queste tematiche che si basa la rassegna “Bop-Beats of Pompeii” incontro tra l’archeologia e la musica di artisti internazionali che insieme daranno vita ad una performance unica e irripetibile”- il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio.
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