Inchiesta Olimpo
Inchiesta Cirio, bocche cucite a Palazzo Farnese. Scala: «Silenzio assordante»

«Il silenzio è assordante». A Palazzo Farnese. Non un accenno. Non un commento da Palazzo di città. A far notare il «silenzio assordante» è Tonino Scala, che sui social posta il commento stringato ma significativo. E’ chiaro il riferimento all’inchiesta Cirio, un terremoto giudiziario che ha sconvolto la vita politico-amministrativa di Castellammare. E che – leggendo gli atti dell’inchiesta – ha condizionato gli ultimi 15 anni di vita politica. Il sospetto è che almeno 3 sindaci siano caduti sotto i colpi di un affare sempre in bilico, quanto ostacolato a macchia di leopardo. Dalla rivolta degli imprenditori del 10 febbraio 2010, che sancì la fine dello strapotere della sinistra (e la fine dell’esperienza amministrativa di Salvatore Vozza, colui che si era messo di traverso al progetto) e consegnò la città alla prima giunta di centrodestra della storia stabiese, con la conseguente elezione di Luigi Bobbio. Esperienza che durò pochissimo per incidere sul piano urbanistico. Poi Nicola Cuomo, anch’egli contrario ma che delegò tutto all’apparato burocratico di Palazzo Farnese. Che decise di non decidere. Infine Toni Pannullo, altra breve esperienza, che tuonò contro «i poteri forti» una volta sfiduciato, denunciando di essere stato mandato a casa proprio sul caso Cirio e che ad orchestrare il tutto furono gli imprenditori che avevano interessi proprio in questo senso. Tanto da fornire dichiarazioni anche alla Dda di Napoli e alla commissione antimafia. Infine la giunta di Gaetano Cimmino, sindaco voluto da Antonio Pentangelo e sponsorizzato proprio da Greco. A scoperchiare il caso fu l’ex sindaco Pannullo, che commentò così la nomina degli assessori della nuova giunta: «Quanto all’ingegner Giovanni Russo, è palese che la sua nomina risponde a un disegno ben preciso che, nel corso degli anni, ha segnato in maniera spregevole l’azione amministrativa della nostra città tarpando le ali a una serie di provvedimenti che avrebbe leso gli interessi speculatori di una imprenditoria “insana”». Era chiaro il riferimento ad Adolfo Greco.
Forse il cerchio ora è chiuso. Ma da Palazzo Farnese solo silenzi. Nessun commento, nemmeno di ringraziamento alle forze dell’ordine.
Cronaca
Processo Olimpo, parla il professore Maiello: “Accanimento cautelare, poi è emersa la verità”

Un calvario giudiziario iniziato con l’inchiesta Olimpo.La misura cautelare, la condanna in primo grado, poi l’assoluzione in appello confermata giovedì dalla Cassazione.La fine di un incubo per l’imprenditore di Castellammare, Adolfo Greco.Sul caso giudiziario interviene il professor Vincenzo Maiello, ordinario di diritto penale alla Federico II, tra i difensori di Greco nella lunga battaglia giudiziaria: «C’è una domanda che mi sono posto spesso e che ancora adesso mi pongo: a chi ha giovato?
e a cosa?» esordisce uno dei maggiori esperti di diritto penale, analizzando poi il calvario giudiziario sulle colonne di Metropolis: «Tanto per iniziare, potrei sottolineare l’accanimento cautelare nei confronti dell’imprenditore: non possiamo dimenticare che la sua assoluzione definitiva giunge al termine di un percorso iniziato con due anni e mezzo di detenzione in carcere e ai domiciliari.Ma ci sono anche altri aspetti che lasciano l’amaro in bocca».
«Greco è stato definito con etichette intollerabili: “re del latte”, “monopolista” o peggio ancora.Questa narrazione dai toni esasperati ha creato gravissimi danni economici alla sua azienda e al territorio sul quale operava, soprattutto ha messo in discussione i livelli occupazionali che l’imprenditore garantiva» ha proseguito Maiello.Il professore poi sofferma sull’esposizione mediatica dell’inchiesta Olimpo: «Su questo aspetto sono convinto che i media hanno ancora una grande responsabilità nel contribuire a diffondere presso l’opinione pubblica la cultura del giusto processo, la cultura della presunzione di non colpevolezza, il fatto che un conto è la tesi dell’accusa e un altro è la sentenza del giudice.
Il mondo dell’informazione giudiziaria ha enormi responsabilità, si può considerare una sorta di appendice delle procure della Repubblica: vanno seguite le fasi delle indagini, ma anche le fasi processuali con grande attenzione, tatto e competenza».Il professore Maiello, infine, commenta le fasi del processo e affronta un tema di attualità come la separazione delle carriere: «Un processo complesso che, almeno nella fase iniziale, è stato sbilanciato perché c’è stata quella che io chiamo la contaminazione della cultura accusatoria tra il pubblico ministero e il giudice», quindi «al netto del caso in questione, il magistrato che sostiene l’accusa e quello che giudica non possono che essere separati, ognuno deve guardare all’altro non come un collega ma come un soggetto distinto all’interno della giurisdizione».
Cronaca
La Cassazione conferma: assoluzione definitiva per Adolfo Greco

Assolto definitivamente Adolfo Greco, l’imprenditore di Castellammare di Stabia molto noto nel settore della commercializzazione del latte.La Cassazione mette la parola fine sulla posizione di Greco, respingendo il ricorso della Procura della Corte d’Appello in seguito all’assoluzione dello scorso maggio.
In serata arriva la sentenza che dichiara infondato il reclamo, tesi sostenuta sin dall’inizio anche dal Procuratore Generale della Cassazione.Greco è reduce da un’altra assoluzione con formula piena, in un processo scaturito da un filone d’inchiesta di Olimpo, con l’accusa di aver favorito il clan dei Casalesi.
Una tesi smontata dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua, che hanno cancellato tutte le accuse rivolte a Greco di concorso esterno in associazione mafiosa appena lo scorso novembre.Un’altra vittoria giudiziaria, quella di Greco, che mette fine ad un incubo cominciato nel 2018.
Adolfo Greco, a fine maggio, era già stato assolto dalla Corte d’Appello di Napoli nell’ambito del processo Olimpo, dove gli veniva contestato il concorso in estorsione.Decisione ora confermata anche dalla Cassazione che ha respinto il ricorso della Procura.
Tutti processi che avevano causato, tra l’altro, la rescissione con il colosso Parmalat di contratti quarantennali per la distribuzione del latte.Ora vengono meno tutte le accuse di camorra contestate a Greco a seguito delle inchieste denominate Olimpo e Olimpo 2.
Daniele Di Martino
Attualità
Santa Maria la Carità: Carabinieri arrestano pusher, ha 15 anni

Pusher quindicenne arrestato ieri notte a seguito di controlli notturni da parte dei Carabinieri . Percorrendo via Scafati gli uomini dell’Arma notano, sotto la pioggia, un ragazzo in sella a uno scooter.I militari intimano l’alt ma lui non si ferma.
L’inseguimento è breve, sotto il casco un ragazzino.Ha 15 anni il centauro di Casavatore e i carabinieri lo controllano.
Nelle tasche del minore 6 pezzi di hashish per un peso complessivo di 13 grammi.Rinvenuta e sequestrata anche la somma di 195 euro ritenuta provento del reato.
Il ragazzino è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di droga a fini di spaccio.Il 15enne si trova nel centro di accoglienza dei Colli Aminei a disposizione della procura per i minorenni di Napoli.
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