Inchiesta Olimpo
Inchiesta Cirio, il M5S ritorna a chiedere la commissione d’accesso

Il Movimento Cinque Stelle ritorna a chiedere la commissione d’accesso. I parlamentari locali dei «grillini» stanno preparando un’interpellanza al ministro dell’Interno, chiedendo l’invio degli 007 del Viminale, in seguito all’inchiesta sull’affare Cirio, che ha portato agli arresti di Adolfo Greco (già agli arresti domiciliari), Antonio Elefante (progettista), Maurizio Biondi (commissario ad acta nominato dalla Provincia) e di altri tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate. Tra l’altro la Procura ha chiesto i domiciliari anche per i parlamentari di Forza Italia, Antonio Pentangelo e Luigi Cesaro, ma per loro decideranno i due rami del Parlamento.
Un nuovo filone d’inchiesta che ricostruisce le fasi del permesso a costruire di 300 appartamenti nell’ex area Cirio, di proprietà di Greco e Polese. I magistrati non rivelano legami con la camorra, ma nelle precedenti inchieste le mire della malavita organizzata di Castellammare e in particolare del clan D’Alessandro, erano emersi eccome. Da qui una nuova richiesta di commissione d’accesso al Comune di Castellammare. Sarà la deputata Teresa Manzo a presentare l’interpellanza, secondo fonti interne al Movimento Cinque Stelle stabiese.
dadimar
Cronaca
Processo Olimpo, parla il professore Maiello: “Accanimento cautelare, poi è emersa la verità”

Un calvario giudiziario iniziato con l’inchiesta Olimpo.La misura cautelare, la condanna in primo grado, poi l’assoluzione in appello confermata giovedì dalla Cassazione.La fine di un incubo per l’imprenditore di Castellammare, Adolfo Greco.Sul caso giudiziario interviene il professor Vincenzo Maiello, ordinario di diritto penale alla Federico II, tra i difensori di Greco nella lunga battaglia giudiziaria: «C’è una domanda che mi sono posto spesso e che ancora adesso mi pongo: a chi ha giovato?
e a cosa?» esordisce uno dei maggiori esperti di diritto penale, analizzando poi il calvario giudiziario sulle colonne di Metropolis: «Tanto per iniziare, potrei sottolineare l’accanimento cautelare nei confronti dell’imprenditore: non possiamo dimenticare che la sua assoluzione definitiva giunge al termine di un percorso iniziato con due anni e mezzo di detenzione in carcere e ai domiciliari.Ma ci sono anche altri aspetti che lasciano l’amaro in bocca».
«Greco è stato definito con etichette intollerabili: “re del latte”, “monopolista” o peggio ancora.Questa narrazione dai toni esasperati ha creato gravissimi danni economici alla sua azienda e al territorio sul quale operava, soprattutto ha messo in discussione i livelli occupazionali che l’imprenditore garantiva» ha proseguito Maiello.Il professore poi sofferma sull’esposizione mediatica dell’inchiesta Olimpo: «Su questo aspetto sono convinto che i media hanno ancora una grande responsabilità nel contribuire a diffondere presso l’opinione pubblica la cultura del giusto processo, la cultura della presunzione di non colpevolezza, il fatto che un conto è la tesi dell’accusa e un altro è la sentenza del giudice.
Il mondo dell’informazione giudiziaria ha enormi responsabilità, si può considerare una sorta di appendice delle procure della Repubblica: vanno seguite le fasi delle indagini, ma anche le fasi processuali con grande attenzione, tatto e competenza».Il professore Maiello, infine, commenta le fasi del processo e affronta un tema di attualità come la separazione delle carriere: «Un processo complesso che, almeno nella fase iniziale, è stato sbilanciato perché c’è stata quella che io chiamo la contaminazione della cultura accusatoria tra il pubblico ministero e il giudice», quindi «al netto del caso in questione, il magistrato che sostiene l’accusa e quello che giudica non possono che essere separati, ognuno deve guardare all’altro non come un collega ma come un soggetto distinto all’interno della giurisdizione».
Cronaca
La Cassazione conferma: assoluzione definitiva per Adolfo Greco

Assolto definitivamente Adolfo Greco, l’imprenditore di Castellammare di Stabia molto noto nel settore della commercializzazione del latte.La Cassazione mette la parola fine sulla posizione di Greco, respingendo il ricorso della Procura della Corte d’Appello in seguito all’assoluzione dello scorso maggio.
In serata arriva la sentenza che dichiara infondato il reclamo, tesi sostenuta sin dall’inizio anche dal Procuratore Generale della Cassazione.Greco è reduce da un’altra assoluzione con formula piena, in un processo scaturito da un filone d’inchiesta di Olimpo, con l’accusa di aver favorito il clan dei Casalesi.
Una tesi smontata dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua, che hanno cancellato tutte le accuse rivolte a Greco di concorso esterno in associazione mafiosa appena lo scorso novembre.Un’altra vittoria giudiziaria, quella di Greco, che mette fine ad un incubo cominciato nel 2018.
Adolfo Greco, a fine maggio, era già stato assolto dalla Corte d’Appello di Napoli nell’ambito del processo Olimpo, dove gli veniva contestato il concorso in estorsione.Decisione ora confermata anche dalla Cassazione che ha respinto il ricorso della Procura.
Tutti processi che avevano causato, tra l’altro, la rescissione con il colosso Parmalat di contratti quarantennali per la distribuzione del latte.Ora vengono meno tutte le accuse di camorra contestate a Greco a seguito delle inchieste denominate Olimpo e Olimpo 2.
Daniele Di Martino
Attualità
Santa Maria la Carità: Carabinieri arrestano pusher, ha 15 anni

Pusher quindicenne arrestato ieri notte a seguito di controlli notturni da parte dei Carabinieri . Percorrendo via Scafati gli uomini dell’Arma notano, sotto la pioggia, un ragazzo in sella a uno scooter.I militari intimano l’alt ma lui non si ferma.
L’inseguimento è breve, sotto il casco un ragazzino.Ha 15 anni il centauro di Casavatore e i carabinieri lo controllano.
Nelle tasche del minore 6 pezzi di hashish per un peso complessivo di 13 grammi.Rinvenuta e sequestrata anche la somma di 195 euro ritenuta provento del reato.
Il ragazzino è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di droga a fini di spaccio.Il 15enne si trova nel centro di accoglienza dei Colli Aminei a disposizione della procura per i minorenni di Napoli.
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