Inchiesta Olimpo
Senatori e Deputati chiedono la commissione d’accesso a Castellammare: il commento della maggioranza

Castellammare di Stabia. «Hanno scarcerato i boss e oggi pretendono pure di darci lezioni di moralità. Questo è il livello di quei “politici” stabiesi a 5 Stelle che hanno chiesto lo scioglimento del consiglio comunale. Non vedevano l’ora di uscire dal guscio per giustificare la loro inutile presenza in Parlamento, alimentati da altri avvoltoi locali che da mesi erano in letargo. Il virus li aveva “messi a parcheggio”, prendendo in prestito un’espressione a loro cara, ma eccoli di nuovo spuntare, i re delle bufale sul web con cui hanno costruito i loro castelli di sabbia, mentre centinaia di esponenti della camorra, della mafia, della malavita organizzata, fanno rientro a casa e ringraziano la loro sciatteria. Ci sorprende che ad unirsi a questo coro insulso siano anche senatori che un tempo sventolavano la bandiera della lotta alla camorra e che negli ultimi tempi hanno perso la bussola, sobillati da un oscuro “marinaio di Stabia” che non riesce proprio ad accettare l’idea di aver perso credibilità e consensi in città.
Ditelo apertamente. Ditelo senza peli sulla lingua. Avete paura. Avete paura di veder rinascere Castellammare. Non riuscite proprio ad accettare l’idea che un’amministrazione comunale sorretta da una compagine politica di sani principi, stia mettendo ordine nel caos che per decenni ha regnato in città. Lo sappiamo, è dura accettare che altri siano riusciti a realizzare quello che voi non siete capaci di fare. Ma fatevene una ragione. Per governare Castellammare ci vogliono coraggio, forza e spalle larghe. Dice bene il nostro sindaco, a cui ci stringiamo in questa ennesima operazione verità. Sono stati proprio i tanti anni di vuoto, di inerzia, di spartizioni di poltrone tra ladroni e ladri di galline a generare quei mostri che oggi la magistratura sta mirabilmente smascherando. Anni di vuoto e di spartizioni a cui stiamo ponendo rimedio applicando regole certe, tempi certi, nel piano per lo sviluppo e la rinascita della città, proprio per evitare le incertezze e le interpretazioni che costituiscono un terreno fertile per gli speculatori e per la camorra.
Noi abbiamo mandato via ditte che gestivano servizi comunali senza contratto, noi abbiamo stabilito regole chiare e restrittive per gli appalti, noi abbiamo eliminato il business dei parcheggiatori abusivi a Pozzano. Noi abbiamo ridotto la camorra alla fame.
E proprio questo vi fa paura: vedere un’amministrazione capace di realizzare quello che voi non avete neppure il coraggio di pensare. Ci state provando in tutti i modi ad associarci a quel mondo, fate a gara a chi la spara più grossa. Ci spiace deludervi: l’inchiesta in corso non ci tocca nemmeno. Anzi. Su precisa disposizione del nostro sindaco sono state avviate le procedure di verifica e di successiva revoca del permesso di costruire per l’intervento nell’area ex Cirio.
Noi non scarceriamo i boss, non facciamo regali alla malavita. La nostra condotta politica è all’insegna della trasparenza, della correttezza, della programmazione. Lo dicono i fatti. Mentre voi, con le vostre ridicole richieste, state cercando di impedire lo sviluppo, di affossare Castellammare, di tenerla ferma, immobile, per chissà quanti anni, di alimentare quel connivente silenzio che ha regnato qui per un decennio, prima del nostro arrivo. Perché tanto odio verso la città? Perché vi prestate a queste logiche? Sarebbe stato più sensato unirvi a noi, alla nostra causa, e iniziare a capire come si fa la politica seria, corretta, onesta, competente. La città oggi è oppressa da una crisi economica e sociale, triste conseguenza del Covid, e il vostro atteggiamento da avvoltoi va nella direzione della paralisi, della devastazione, del collasso definitivo. Continuate a riscaldare le poltrone e lasciate perdere questa città, non fa per voi».
A dirlo in una nota la maggioranza di governo della città.
Cronaca
Processo Olimpo, parla il professore Maiello: “Accanimento cautelare, poi è emersa la verità”

Un calvario giudiziario iniziato con l’inchiesta Olimpo.La misura cautelare, la condanna in primo grado, poi l’assoluzione in appello confermata giovedì dalla Cassazione.La fine di un incubo per l’imprenditore di Castellammare, Adolfo Greco.Sul caso giudiziario interviene il professor Vincenzo Maiello, ordinario di diritto penale alla Federico II, tra i difensori di Greco nella lunga battaglia giudiziaria: «C’è una domanda che mi sono posto spesso e che ancora adesso mi pongo: a chi ha giovato?
e a cosa?» esordisce uno dei maggiori esperti di diritto penale, analizzando poi il calvario giudiziario sulle colonne di Metropolis: «Tanto per iniziare, potrei sottolineare l’accanimento cautelare nei confronti dell’imprenditore: non possiamo dimenticare che la sua assoluzione definitiva giunge al termine di un percorso iniziato con due anni e mezzo di detenzione in carcere e ai domiciliari.Ma ci sono anche altri aspetti che lasciano l’amaro in bocca».
«Greco è stato definito con etichette intollerabili: “re del latte”, “monopolista” o peggio ancora.Questa narrazione dai toni esasperati ha creato gravissimi danni economici alla sua azienda e al territorio sul quale operava, soprattutto ha messo in discussione i livelli occupazionali che l’imprenditore garantiva» ha proseguito Maiello.Il professore poi sofferma sull’esposizione mediatica dell’inchiesta Olimpo: «Su questo aspetto sono convinto che i media hanno ancora una grande responsabilità nel contribuire a diffondere presso l’opinione pubblica la cultura del giusto processo, la cultura della presunzione di non colpevolezza, il fatto che un conto è la tesi dell’accusa e un altro è la sentenza del giudice.
Il mondo dell’informazione giudiziaria ha enormi responsabilità, si può considerare una sorta di appendice delle procure della Repubblica: vanno seguite le fasi delle indagini, ma anche le fasi processuali con grande attenzione, tatto e competenza».Il professore Maiello, infine, commenta le fasi del processo e affronta un tema di attualità come la separazione delle carriere: «Un processo complesso che, almeno nella fase iniziale, è stato sbilanciato perché c’è stata quella che io chiamo la contaminazione della cultura accusatoria tra il pubblico ministero e il giudice», quindi «al netto del caso in questione, il magistrato che sostiene l’accusa e quello che giudica non possono che essere separati, ognuno deve guardare all’altro non come un collega ma come un soggetto distinto all’interno della giurisdizione».
Cronaca
La Cassazione conferma: assoluzione definitiva per Adolfo Greco

Assolto definitivamente Adolfo Greco, l’imprenditore di Castellammare di Stabia molto noto nel settore della commercializzazione del latte.La Cassazione mette la parola fine sulla posizione di Greco, respingendo il ricorso della Procura della Corte d’Appello in seguito all’assoluzione dello scorso maggio.
In serata arriva la sentenza che dichiara infondato il reclamo, tesi sostenuta sin dall’inizio anche dal Procuratore Generale della Cassazione.Greco è reduce da un’altra assoluzione con formula piena, in un processo scaturito da un filone d’inchiesta di Olimpo, con l’accusa di aver favorito il clan dei Casalesi.
Una tesi smontata dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua, che hanno cancellato tutte le accuse rivolte a Greco di concorso esterno in associazione mafiosa appena lo scorso novembre.Un’altra vittoria giudiziaria, quella di Greco, che mette fine ad un incubo cominciato nel 2018.
Adolfo Greco, a fine maggio, era già stato assolto dalla Corte d’Appello di Napoli nell’ambito del processo Olimpo, dove gli veniva contestato il concorso in estorsione.Decisione ora confermata anche dalla Cassazione che ha respinto il ricorso della Procura.
Tutti processi che avevano causato, tra l’altro, la rescissione con il colosso Parmalat di contratti quarantennali per la distribuzione del latte.Ora vengono meno tutte le accuse di camorra contestate a Greco a seguito delle inchieste denominate Olimpo e Olimpo 2.
Daniele Di Martino
Attualità
Santa Maria la Carità: Carabinieri arrestano pusher, ha 15 anni

Pusher quindicenne arrestato ieri notte a seguito di controlli notturni da parte dei Carabinieri . Percorrendo via Scafati gli uomini dell’Arma notano, sotto la pioggia, un ragazzo in sella a uno scooter.I militari intimano l’alt ma lui non si ferma.
L’inseguimento è breve, sotto il casco un ragazzino.Ha 15 anni il centauro di Casavatore e i carabinieri lo controllano.
Nelle tasche del minore 6 pezzi di hashish per un peso complessivo di 13 grammi.Rinvenuta e sequestrata anche la somma di 195 euro ritenuta provento del reato.
Il ragazzino è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di droga a fini di spaccio.Il 15enne si trova nel centro di accoglienza dei Colli Aminei a disposizione della procura per i minorenni di Napoli.
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