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Appalto rifiuti di Vico e Meta, l’Anac annulla la gara: “Requisiti troppo stringenti”

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appalto rifiuti di vico e meta

Dopo denunce, esposti e proteste, l’appalto rifiuti di Vico Equense e Meta viene annullato. A sancirlo è un parere dell’Anac, l’autorità anticorruzione, che ha giudicato i requisiti troppo stringenti. In effetti, il bando prevedeva come requisito un capitale sociale di un milione di euro, di fatto escludendo la maggior parte delle aziende operanti nel settore.
La Cgil esulta. Il sindacato dei lavoratori aveva denunciato proprio tali anomalie: “Abbiamo appreso nelle scorse ore che l’Anac ha giudicato non conforme il bando di gara congiunto per la raccolta e lo smaltimento rifiuti dei comuni di Vico Equense e Meta. Ragione per cui il succitato bando è stato definitivamente annullato dopo aver già subito alcune modifiche a rettifica del bando originario. Non ci sorprende affatto, considerato che la Scrivente nello scorso mese di giugno aveva già segnalato agli amministratori in indirizzo una serie di anomalie riscontrate nella lettura del medesimo bando, chiedendo un confronto di merito rispetto a quanto da noi rilevato con lo scopo di procedere alle opportune modifiche. A tale richiesta non abbiamo mai ricevuto riscontro, così come non abbiamo mai avuto una risposta, seppur minima e formale, alle numerose segnalazioni e richieste di intervento inviate negli ultimi due anni.
Abbiamo segnalato a più riprese situazioni al limite della tollerabilità, trattandosi di un servizio pagato con soldi pubblici. Negli archivi delle amministrazioni comunali di Vico Equense e Meta, si possono trovare decine di denunce della Fp Cgil contro la gestione della Sarim s.r.l. in questi anni; denunce che sono rimaste tutte inevase: inadempienze in materia di tutela della salute e
sicurezza dei lavoratori, mancato versamento delle contribuzioni ai fondi integrativi sanitari e pensionistici, servizi effettuati in spregio delle più elementari regole della salute pubblica (come si evince dalla cava abbandonata utilizzata come deposito), vessazioni continue nei confronti dei lavoratori e da ultimo la mancata applicazione delle misure di prevenzione previste dai Protocolli contro la diffusione del contagio da Covid19.
A nessuna di queste segnalazioni e denunce i comuni interessati hanno dato un benchè minimo cenno di risposta, concedendo sempre sponda alla gestione scorretta dell’appalto da parte della Sarim.
La suddetta società è ormai affidataria in proroga dell’appalto in oggetto da quasi due anni, sarebbe abbastanza irrituale, se non addirittura lesivo delle leggi vigenti, che in attesa dell’espletamento di un nuovo bando di proseguisse in un affidamento anomalo senza porre un freno a tutte le vicende sopra enunciate. Per l’ennesima volta chiediamo un confronto con i Sindaci in indirizzo, affinchè si metta la parola fine ad una situazione diventata ormai ingestibile da parte dei lavoratori che continuano a subìre soprusi e a lavorare con modalità indecenti per un Paese che si consideri civile”.

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