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Cronaca

La vertenza Meridbulloni arriva in Consiglio Regionale

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Meridbulloni

La vertenza Meridbulloni sbarca anche in Consiglio Regionale. Quest’oggi si è tenuta un’audizione dei sindacati dell’azienda in commissione Lavoro e Attività Produttive del Consiglio Regionale della Campania. Presente anche una delegazione degli operai che ha atteso gli sviluppi nel piazzale antistante l’ingresso del Consiglio Regionale al Centro Direzionale di Napoli. «Questa vertenza, come le altre, penalizza la nostra regione». A dirlo è il presidente della Commissione che parla di «impoverimento produttivo ed occupazionale del territorio contro il quale scendiamo in campo per difendere i lavoratori, la Campania ed il Sud». Il presidente della Commissione Giovanni Mensorio, al termine dell’audizione ha evidenziato che trasferirà alla Giunta regionale «la forte sinergia politica emersa tra maggioranza e opposizioni al fine di accompagnare questa delicata vicenda ed arrivare ad un risultato che possa salvaguardare questi lavoratori e la vitalità produttiva dei nostri territori. La proprietà di Meridbulloni di Castellammare di Stabia, un’azienda non in crisi economica – hanno spiegato i sindacalisti nel corso dei loro interventi – ha annunciato inspiegabilmente la chiusura dello stabilimento produttivo, gettando nella disperazione 81 lavoratori e le loro famiglie, che dovrebbero trasferirsi nelle sedi del nord Italia per conservare il posto di lavoro e, quindi, sono destinati al licenziamento. Questa azione costituisce uno schiaffo alla Campania e al Sud, nonché alla dignità dei lavoratori».
Sul tema sono intervenuti alcuni consiglieri regionali, tra cui Severino Nappi (Lega) per il quale «è gravissimo che l’azienda oggi non sia presente a questa audizione ed è un pessimo segnale rispetto ai possibili esiti di questa vicenda, una manchevolezza che va sanata quando verrà convocato il tavolo presso il Mise in occasione del quale dovrà essere richiesta l’attivazione di un contratto di sviluppo con il Ministero ed Invitalia».

Il consigliere Massimiliano Manfredi del Partito Democratico ha sottolineato che «Bisogna agire come Regione Campania per chiedere il prolungamento della cassa integrazione e trovare nelle more una soluzione con l’intervento di tutte le istituzioni per difendere i livelli occupazionali e mantenere questa azienda sul nostro territorio».
Fulvio Frezza (Piu’ Europa , Liberaldemocratici – Moderati, Europa Verde), ha affermato: «Questa azienda vorrebbe ‘deportare’ questi lavoratori e le loro famiglie, le loro conoscenze e la loro esperienza, nel nord senza una vera motivazione economica, ma solo probabilmente per depauperare il territorio della Campania, dobbiamo agire con forza per fermare questa azione e per mettere insieme un piano strategico che difenda il nostro territorio».
Il capogruppo di De Luca Presidente Carmine Mocerino ha detto: «Registro positivamente il clima politica di questa Commissione per mettere in campo un’iniziativa univoca. La vertenza Meridbulloni fa emergere, così come altre simili, un’azione di ‘scippo’ produttivo a danno della Campania, contro il quale dobbiamo mettere in campo un’azione forte nei confronti del Governo nazionale che continua a non difendere e valorizzare il Sud, la più grande potenzialità di sviluppo dell’Italia. La vertenza di Meridbulloni è un licenziamento mascherato perchè questa azienda non è in crisi – ha detto la consigliera Loredana Raia, vice presidente del Consiglio regionale- , è una vertenza simbolo che deve vederci, come massima istituzione regionale, in prima linea in difesa dei lavoratori e del nostro territorio. Questa azienda deve avere rispetto per i lavoratori e per la Campania. Sono certa che con il Presidente De Luca, l’assessore Marchiello e l’intero Consiglio regionale riusciremo a dare risposte certe e positive a questi lavoratori. Cè un problema aperto che riguarda il quotidiano svuotamento delle attività produttive del nostro territorio che investe Castellammare di Stabia e tutta la Regione”, ha evidenziato la capogruppo di Forza Italia Annarita Patriarca, per la quale «questo nodo va affrontato con un piano industriale per la nostra regione che valorizzi le nostre maestranze che sono di immenso valore, è questa la sfida più importante per la classe politica campana».

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