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Commissione d’accesso sempre più vicina, vertice tra il sottosegretario e il prefetto

Scalfarotto e Valentini si sono incontrati a Ercolano. E le opposizioni stabiesi affilano le armi: «Pronti ad azioni forti»

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commissione d’accesso sempre più vicina

Sono giorni decisivi. Il prefetto Marco Valentini è al lavoro sul caso Castellammare. Lo ha confermato nelle scorse ore, dopo la riunione del comitato interforze a Torre Annunziata, alla presenza della Dda di Napoli e dei vertici della magistratura. La commissione d’accesso sembra avvicinarsi sempre di più, almeno è quanto trapela anche dai palazzi romani.

Non è un caso il colloquio privato tra il sottosegretario all’Interno, Ivan Scalfarotto, e il prefetto Valentini subito dopo la cerimonia di concessione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre a Ercolano. Si è discusso anche del caso Castellammare e soprattutto dell’elezione del presidente del consiglio Emanuele D’Apice.

Sul caso hanno fatto un punto anche le opposizioni cittadine. Le delegazioni di PD, Movimento Cinque Stelle, Leu ed Italia Viva si sono riunite sottoscrivendo un duro documento: «Le parole che hanno accompagnato l’insediamento di Emanuele D’Apice supportate da un fragoroso applauso della maggioranza tutta, sin dall’atto della loro pronuncia, hanno segnato un sentimento di scalpore e di indignazione – scrivono nel documento politico –  Le stesse hanno avuto una eco nazionale tale da portarle alla ribalta delle principali testate giornalistiche ed interventi di opinionisti di primo piano.
Ciò che ha destato profondo risentimento è il riferimento alla figura paterna quale faro della sua azione politica».
«Non si è trattato solo di una mozione degli affetti rispetto alla quale sarebbe stato intuibile un profondo rispetto – continua l’opposizione – , sembrerebbe piuttosto un atto di rivendicazione di un’azione politica e, perché no, un forzato atto riabilitativo di chi è passato al vaglio della magistratura e giudicato uomo di camorra. La tracotanza con la quale si sono pronunciate quelle parole, frutto tra l’altro di un discorso scritto e quindi meditato e ponderato, risultano disdicevoli per il ruolo che il Consigliere Emanuele D’Apice aveva appena assunto, oltre che lesive della immagine di quella aula, intitolata a “Falcone e Borsellino”, rappresentativa della città di Castellammare. Tali parole, allorché pronunciate in un tempo dove le attività amministrative sono oggetto di attenzione della Prefettura e quindi del Ministero dell’Interno, alla luce delle diverse interrogazioni parlamentari che potrebbero preludere all’invio della “commissione d’accesso” se non anche del diretto scioglimento del Consiglio Comunale, assumono finanche contorni di sfida».
Infine, i partiti stabiesi di centrosinistra annunciano una dura opposizione: «PD, M5Stelle, Leu e Italia Viva unitamente alle loro forze parlamentari intendono assumere una forte ed incisiva iniziativa sul territorio per tenere sempre alto il livello di attenzione sul fenomeno “camorra” in città monitorando approfonditamente l’evolversi della situazione amministrativa, non lesinando alcun tipo di intervento a tutela della trasparenza e della legalità nel buon nome della città».

Daniele Di Martino

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