Politica

De Gregorio-Cimmino: è guerra fredda! L’unica vittima è la città di Castellammare

Il presidente Eav non invita il sindaco alla cerimonia di apertura della Funivia del Faito. Sgarbo istituzionale che incrina ancora di più il rapporto. E a perdere sono i cittadini

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E’ ormai guerra fredda. Umberto De Gregorio e il sindaco Gaetano Cimmino non hanno ancora deposto l’ascia. E lo si capisce quanto, nel corso dell’inaugurazione della nuova stagione della Funivia del Faito, non c’è traccia del primo cittadino. Uno sgarbo istituzionale, perché alla cerimonia erano presenti il presidente del parco dei Lattari, Tristano Dello Ioio, la deputata Carmen Di Lauro e altre personalità. Dal Comune di Castellammare nessuno a rappresentare la città. Ma il realtà è l’invito che non è mai giunto a destinazione a Palazzo Farnese. L’Eav, dopo lo scontro sul cantiere temporaneo installato nelle Nuove Terme (sequestrato dai vigili), non ha nemmeno invitato il primo cittadino o un suo delegato. De Gregorio lo ha ammesso candidamente di non aver preferito la presenza di Gaetano Cimmino. Ma quanto può durare questa guerra fredda, dopo aver sferrato colpi d’ascia a suon di denunce e sequestri? Una guerra che non conviene a nessuno, soprattutto alla città, iniziata proprio dal sindaco di Castellammare. I ballo ci sono progetti vitali per lo sviluppo: l’ascensore del Solaro che collega le Terme con il centro cittadino, la stazione delle Antiche Terme e quella di Pozzano. In questa guerra l’unica vittima è la città di Castellammare.

Daniele Di Martino


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