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Castellammare, la Presidenza non trasmette gli atti e salta il consiglio comunale

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Castellammare

Il super consulente per il rilancio delle terme: «Sto qui dalle 9, vado via»

Castellammare di Stabia. Assume dei contorni assurdi la mancata celebrazione del consiglio comunale di oggi. La Presidenza del Consiglio non trasmette gli atti ed è impossibile discutere. Questa mattina all’ordine del giorno l’approvazione di debiti fuori bilancio, approvazione delle tariffe TARI e delle modifiche al regolamento per l’applicazione della tassa e approvazione del Piano Economico Finanziario ma mancano gli atti. A questi si vanno ad aggiungere discussione su Sint e Terme di Stabia. Una discussione che  però non è mai iniziata perchè, come evidenziato dal consigliere Tonino Scala,«manca una proposta. Senza una proposta l’ordine del giorno è monco e non si può fare la discussione. Non siamo ad un convegno – ha affermato questa mattina l’esponente di LeU – gli atti da discutere in consiglio hanno bisogno di una proposta, se questa manca non si può fare la discussione. Dopo tre anni, dopo più della metà della consiliatura il Sindaco – prosegue Scala – ha il diritto dovere di dire al Consiglio e alla città cosa vuole fare sulle Terme. Ripeto, non la soluzione, non la riapertura che lui stesso aveva prospettato all’atto dell’insediamento nel 2019, ma almeno la proposta. Invece senza idee e senza rispetto del regolamento navigano a vista. Credo che sia giunto il momento di dire basta a questa farsa».

«Sto qui dalle 9, vado via»

Presente in aula questa mattina oltre al curatore di Sint Vincenzo Sica anche Elio Mendillo, commercialista incaricato dal comune a curare lo studio di fattibilità sui due stabilimenti termali. «Alle 13 devo andare in consiglio regionale e sto qui dalle nove non posso aspettare». Queste le parole di Mendillo che avrebbe pronunciato all’assessore Fulvio Calì prima di lasciare l’aula poco dopo le 11.30 dopo un’ora di attesa. Il consulente ha salutato i pochi consiglieri rimasti ed è andato via mentre  i lavori erano sospesi per commissione dei capigruppo convocata dal Presidente Emanuele D’Apice per poter trovare il modo di proseguire il consiglio comunale. Tentativo fallito, perché in aula i consiglieri sono tornati ma solo per sentirsi dire dal presidente che «nell’invio della convocazione non sono stati allegati, per problemi tecnici, i provvedimenti all’ordine del giorno quindi abbiamo stabilito di rinviare il consiglio a data da destinarsi». Sulla questione è intervenuto anche il consigliere M5S Francesco Nappi che ha giustificato le sue dimissioni dalla commissione consiliare su Terme. «Stamattina in consiglio comunale, che non si è tenuto in quanto mancava il documento di sintesi della proposta di questa maggioranza, si è concretizzato quanto avevo già detto il 20 giugno. La scelta delle dimissioni era in atto dovuto nei confronti della cittadinanza tutta. L’immobilismo di questa maggioranza non avrà mai il mio assenso». Emilio D’Averio

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