Politica
Grant: «Lega fuori dalla giunta fino al termine delle indagini»
Il segretario regionale spiega i motivi dell’uscita dalla maggioranza

«Fuori dalla giunta fino alla fine del mandato della commissione d’accesso». Valentino Grant, segretario regionale della Lega in Campania, motiva così l’uscita dalla maggioranza del Carroccio. Una notizia che ha generato una crepa negli equilibri politici di Palazzo Farnese. Anche se il sindaco Gaetano Cimmino ha provato a minimizzare, facendo intendere che l’uscita di scena della Lega è dovuta a beghe interne al partito di Salvini: «L’assessore mi ha spiegato le motivazioni della scelta, dovuta a ragioni interne al partito. Terrò per me le sue deleghe, mentre i progetti che l’assessore aveva messo in campo saranno portati avanti senza sosta» ha dichiarato il primo cittadino.
L’eurodeputato Grant poi spiega i motivi della scelta: «La Lega si è assunta maggiori responsabilità, entrando in giunta comunale, solo ed esclusivamente allo scopo di portare il proprio sincero e costruttivo contributo per la soluzione dei problemi che possono sollevare l’economia e la condizione sociale della Città. Purtroppo, sinistre logiche sembrano volersi addensare sulla vita amministrativa e politica locale, al punto che il Ministero dell’Interno ha ritenuto dover nominare una Commissione di accesso, per approfondire atti e fatti riferiti all’amministrazione comunale. Il gruppo della Lega, riunitosi con i propri organi di Partito, ha deliberato di ritirare il proprio assessore dalla giunta comunale, nell’attesa che la Commissione stessa faccia piena luce in ordine a tutte le vicende che abbiano influenzato la vita amministrativa e politica nel recente passato, ancorché nel tempo più lontano. Solo all’esito delle indagini operate dalla Commissione di accesso prefettizia la Lega valuterà l’opportunità di eventuale impegno diretto nel governo della Città, sempre nell’ambito del quadro politico di centro-destra».
Daniele Di Martino

Politica
Alunni al freddo e al gelo in altre due scuole, coro di proteste dei genitori

E’ un coro di proteste. Non solo la Bonito-Cosenza è rimasta senza riscaldamenti. A patire le pene del rigido inverno di questi giorni anche gli alunni più piccoli delle elementari. E’ il caso della scuola San Marco Evangelista nel quartiere San Marco e la Basilio Cecchi al centro cittadino.
Le proteste dei genitori si sono trasformate in segnalazioni giunte a StabiaNews.it. Il problema è sempre lo stesso: la mancata fornitura di gasolio da parte del Comune di Castellammare di Stabia.
Molti istituti stanno cercando di ovviare facendo entrare gli alunni alle 10 del mattino, quando le temperature sono leggermente in risalita. Ma è chiaro che è una situazione temporanea. I ritardi del Comune ormai sono sotto gli occhi di tutti. Una macchina amministrativa che fa acqua da tutte le parti, sia con la gestione politica che commissariale. Insomma, cambiare tutto per non cambiare niente.
Politica
“Portatevi il plaid”, alunni della Bonito-Cosenza al freddo da dieci giorni

“Portatevi il plaid da casa”. I professori sono costretti a suggerire metodi rudimentali per combattere il freddo. Nella settimana più fredda dell’anno, con temperature al minimo storico, gli alunni della scuola Bonito-Cosenza restano al freddo e al gelo. Da dieci giorni l’impianto di riscaldamento è fuori uso, a causa della mancata fornitura del gasolio. Dovrebbe provvedere il Comune di Castellammare di Stabia, in particolare il settore Lavori pubblici. Ma la fornitura tarda ad arrivare. Non è chiaro ancora il motivo di tale ritardo. Fatto sta che la caldaia ha smesso di funzionare e non si contano le proteste dei genitori.
Pariamo di una delle scuole più grandi di Castellammare. Quasi mille alunni, provenienti in parte dalla periferia e in parte dal centro cittadini. I professori riescono a fatica a tenere a bada i ragazzi, molti tentati dal disertare la scuola. Il Comune in tutto questo non è ancora pervenuto. Eppure è retto da una triade commissariale inviata dal ministero dell’Interno.
Ultime Notizie
Crac Terme di Stabia, chiesto il processo per Bobbio e i suoi ex manager

Crac Terme di Stabia, la Procura invoca il processo per l’ex sindaco di Castellammare Luigi Bobbio e altri dieci tra manager e revisori dei conti della società partecipata del Comune stabiese fallita nel 2015. Il gup del Tribunale di Torre Annunziata, Antonio Fiorentino, ha fissato per il mese di marzo l’udienza preliminare, su richiesta del pm Marianna Ricci.
L’ex sindaco Luigi Bobbio è oggi giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Nocera Inferiore e sarebbe tra i nomi che circolano per la candida a sindaco. Oltre a dover superare un altro scoglio giudiziario come quello della bancarotta Terme, dovrà risarcire il comune per poco meno di 170mila euro per effetto di una sentenza della corte dei conti.
Daniele Di Martino
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