Politica
Città da rifondare, due nomi di alto profilo per il futuro: Gigi Vicinanza e Catello Marano
Prime ipotesi per il dopo commissariamento per camorra: un giornalista di successo e il magistrato anti-casalesi
Due nomi per il futuro. Due personalità di alto profilo. Un modo per uscire dalla mediocrità dell’ultima esperienza amministrativa e non solo. Il Comune di Castellammare è ora nelle mani salde della commissione antimafia, dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Si attende infatti la relazione per accertare le responsabilità di tale scelta del governo, ma il tutto sembra essere destinato a slittare di almeno un’altra settimana. Nel frattempo si ipotizzano scenari futuri. Al voto, nella migliore delle ipotesi, si potrà tornare il 2024 in primavera, anche in caso di ulteriore proroga di sei mesi (in aggiunta ai 18 mesi ordinari) della presenza della commissione antimafia a Palazzo Farnese.
E i nomi che circolano sono altisonanti. Vanno al di là dei partiti, anche se con una chiara connotazione di centrosinistra. Se n’è già parlato di Gigi Vicinanza, ex direttore dell’Espresso, ora giornalista prestato al mondo della cultura e alla guida del Mav di Ercolano. Pochi giorni fa ha scritto un editoriale per Repubblica Napoli e oggi l’ha rilanciato sui social: “La città nella quale sono nato e cresciuto, Castellammare di Stabia, presa in ostaggio dai clan. Il Comune è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche. Ma non va abbandonata, proprio ora no!”. Un chiaro segnale per dire: “Ci sono!”.
Nelle ultime ore si fa spazio anche l’ipotesi di Catello Marano, il magistrato stabiese fino a poco tempo fa era alla guida del tribunale di Potenza, prima ancora di Nocera Inferiore, ora è invece alla Corte d’Appello di Napoli e vicinissimo alla pensione. Potrebbe essere il profilo giusto quello di un servitore dello stato che ha condannato i Casalesi nella sua lunga carriera. In questo caso qualcuno starebbe lavorando per convincerlo.
Ma in entrambi i casi, i candidati sindaci del futuro chiederebbero garanzie ai partiti e alle liste civiche. Nessun nome del passato, totale discontinuità. E forse è la strada da seguire senza indugi, altrimenti si rischia di ripiombare nell’incubo che ha travolto l’amministrazione Cimmino.
Daniele Di Martino
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