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Quelle misteriose dimissioni di Antonio Sicignano da coordinatore di Forza Italia

L’ex reggente forzista chiese una linea dura contro le illegalità, ma si sentì isolato e lasciò il partito

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Antonio-Sicignano

Ha sbattuto la porta dopo appena un anno di governo cittadino. Adesso, forse, si comprendono i motivi delle dimissioni di Antonio Sicignano, coordinatore di Forza Italia in campagna elettorale nel 2018 e nella prima fase della giunta tecnica del sindaco Gaetano Cimmino. In polemica con il suo partito, aveva cercato di dare una spinta, mettendo al centro i temi di sviluppo per la città, puntando tutto sulla lotta ai parcheggiatori abusivi e all’illegalità diffusa. Insomma, una battaglia di legalità che avrebbe voluto mettere al centro dell’agenda di Forza Italia. Evidentemente così non è stato. Da qui le dimissioni da coordinatore del partito, anche in aperta polemica con il sindaco Cimmino, un candidato a cui in realtà sempre mal digerito. Sicignano nel 2018 avrebbe preferito una figura come Massimo de Angelis, all’epoca il principale competitor di Cimmino nel partito.

Nessuno poi avrebbe immaginato quello che è accaduto anni dopo, con lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. Anche perché Sicignano fece firmare un protocollo di legalità a tutti i candidati nel 2018, per poi scoprire dalle intercettazioni pubblicate dai giornali del sostegno del clan ad almeno un candidato forzista.

dadimar

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