Politica
La pagina per Castellammare Capitale della Cultura condivide i post dell’ex Sindaco
Pagine istituzionali del Comune di Castellammare di Stabia condividono sistematicamente i post dell’ex Sindaco Cimmino

Castellammare di Stabia. La pagina Facebook Stabia Unica creata per promuovere la candidatura di Castellammare di Stabia a Capitale italiana della Cultura 2022 (titolo vinto da Procida) condivide sistematicamente i post dell’ex primo cittadino Gaetano Cimmino. Stesso discorso per la pagina Castellammare Digitale nata nell’ambito di un progetto per l’implementazione servizi di amministrazione digitale e finanziato dalla Città Metropolitana di Napoli con 650mila euro e riconducibile al Comune di Castellammare di Stabia con tanto di indirizzo e numero di telefono.
Scorrendo il canale social si nota che i sono condivisi tutti a distanza di pochi minuti dalla pubblicazione originaria, il che lascerebbe intendere che siano ancora in uso proprio all’ex sindaco.
Cimmino ha continuato, legittimamente, nella sua attività di comunicazione usando i social. Sulla sua pagina è possibile infatti trovare post di attualità, guerra in Ucraina, terza dose di vaccino e foto della città, oltre alle dichiarazioni di rito nei giorni immediatamente successivi al 24 febbraio, giorno in cui è stata decretata la fine della sua amministrazione.
Tra le ultime pubblicazioni spunta anche il finanziamento di 50mila euro da parte della Città Metropolinana di Napoli per l’adeguamento delle giostrine in Villa Gabola rivendicando il risultato raggiunto dalla sua ormai ex amministrazione. Il post è stato pubblicato da Cimmino il 18 marzo alle ore 10:43, condiviso da Castellammare Digitale alle 10:45 e condiviso da Stabia Unica alle 10:46.
Un comportamento che non è passato inosservato e che segnala, ancora una volta, un utilizzo dei social scorretto ma soprattutto improprio, considerando che Cimmino non è più a Palazzo Farnese. emidav
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Politica
Scioglimento, ecco il “ricorso in bianco” per desecretare la relazione della commissione d’accesso
La strategia dell’ex sindaco per interrompere i termini e puntare a “smontare” le motivazioni del ministero

Un ricorso “in bianco”. Così è stato definito durante le riunioni tenute dall’ex maggioranza di Gaetano Cimmino. Una soluzione prospettata dallo studio Clarizia, uno dei principi del foro di Roma, per interrompere i termini e tentare di ribaltare lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche.
Stando a quanto depositato dagli avvocati dell’ex sindaco, si tratta quindi di un ricorso che principalmente punta a far desecretare le motivazioni che hanno spinto il governo a sciogliere il consiglio comunale. Perché in realtà, ufficialmente, questi atti non ci sono. Anche se il contenuto è ben noto per essere stato riportato dalle testate giornalistiche. Ma non sarà possibile smontare queste motivazioni, almeno per il momento. Quindi si proverà a richiedere gli atti ufficiali, che per il momento il Prefetto non ha concesso, per poi provare a fare un “ricorso nel ricorso” entrando nel merito della questione.
La maggior parte dell’ex maggioranza ha firmato senza battere ciglio, in tre invece non se la sono sentita di dare il mandato all’avvocato Clarizia.
Daniele Di Martino
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