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Piano Eav, otto proposte per risarcire Castellammare. Vozza: “Fermare il traforo e ripensare tutto”

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Otto proposte per risarcire Castellammare. E’ la richiesta dell’ex sindaco Salvatore Vozza rispetto al piano da quasi 300 milioni di euro presentato dall’Eav.

“Leggendo il piano presentato nei giorni scorsi alla stampa – spiega Salvatore Vozza- salta subito all’occhio che nel piano di EAV di 292 mln Castellammare di Stabia è citata per i lavori concernenti la località di Pozzano, la cui stazione sarà destinata esclusivamente all’uscita di emergenza in galleria.

Il Piano propone importati e opportuni interventi di riqualificazione delle stazioni e gallerie, per la Penisola Sorrentina. Si tratta d’investimenti importanti per superare i ripetuti disagi che ormai sono all’ordine del giorno.

In questo contesto va ad inserirsi il raddoppio del tratto Torre Annunziata- Castellammare oggi sotto i riflettori dopo le recenti scoperte di reperti archeologici Su Castellammare va aperta una riflessione seria a partire dal rispetto degli impegni presi e concordati.

Occorre un atto di responsabilità si fermino i lavori e si avvii una riflessione seria su questa linea”, ribadisce Vozza.

Per l’ex sindaco sarebbero da sospendere i lavori e pensare ad altri interventi, valutando eventuali benefici per la città: “I lavori Eav stanno pesantemente impattando sulle due colline di Varano e del Solaro. Al di là delle valutazioni sulla fragilità nota dei costoni, gli interventi possono essere un’occasione per ridurre i rischi e di valorizzazione del patrimonio archeologico nascosto della città, a partire da Grotta San Biagio.

Questa circostanza, unitamente alla individuazione sulla collina del Solaro della cd. Villa romana del Belvedere (già indagata dai Borbone nel 1781) e del sistema di collegamento tra la stessa villa e la base della collina in età romana durante i saggi archeologici preventivi del cantiere di raddoppio della linea Circumvesuviana tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, rappresenta l’occasione per rimodulare i fondi disponibili in un sistema di integrazione tra la Circumvesuviana e il sito di Stabiae. E allora propone Vozza si utilizzino pertanto i fondi per scavare e restaurare l’intera area del Poligono di Tiro/Grotta San Biagio creando un accesso dal basso agli Scavi di Stabiae riutilizzando le rampe di età romane già indagate negli anni 80 del XX secolo; creare una Porta di accesso/punto di accoglienza agli Scavi di Stabiae nei locali della stazione in via di dismissione di “Via Nocera”; scavare i resti romani riaffiorati in queste settimane e la Villa del Belvedere e quelli in piazza Unità d’Italia già individuati nel 2019, creando un nuovo attrattore culturale nel cuore di Castellammare; fare di Castellammare Centro una “Stazione dell’archeologia” e creare un percorso di visita pedonale verso la collina del Solaro, all’interno della stazione di Castellammare di Stabia centro che possa condurre direttamente al Parco della Nuove Terme risalendo verso Villa Weiss, lungo il tracciato della galleria esistente: questo cammino interno alla stazione è possibile e potrebbe creare un’integrazione turistica con la funivia del Faito, oltre che consentire di raggiungere il Solaro da piazza Unità d’Italia; creare una navetta interna turistica Eav che colleghi Varano – Parco Nuove Terme/Solaro – Museo di Quisisana stazioni ferroviarie Circum e Trenitalia – Marina di Stabia – porto di Castellammare di Stabia; Riaprire la stazione di Castellammare Terme; Riaprire la stazione di Pozzano; Ripristinare la fermata di Ponte Persica”.


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Politica

Patto tra Comune e Regione per il nuovo “Ospedale delle Acque”, via libera alla riconversione delle Terme

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Via libera all’ospedale al posto delle Terme. Il Comune di Castellammare di Stabia e Regione Campania siglano il patto per acquistare i beni di proprietà della Sint, altrimenti destinati a finire all’asta nell’ambito della procedura di concordato presso il tribunale di Torre Annunziata. Dalle stime ufficiali il patrimonio immobiliare del Solaro vale 21 milioni di euro, a fronte di una massa debitoria di 13 milioni accumulata in questi anni dalla Sint. Secondo quanto disposto dai giudici della sezione fallimentare del tribunale oplontino, la massa debitoria dovrà essere estinta entro il 2025. Quindi i tempi sono anche stretti, considerando che la curatela per rispettarli dovrebbe mettere all’asta i beni quanto prima.

In quest’ottica si inserisce il progetto benedetto dal governatore De Luca: acquisire il patrimonio termale in compartecipazione con il Comune di Castellammare di Stabia e trasferirci l’ospedale San Leonardo, già ribattezzato “Ospedale delle Acque”.

Si sono fatti passi in avanti, perché dopo la delibera di giunta regionale con cui De Luca confermava l’indirizzo di acquisire i beni del Solaro, arriva anche la delibera della commissione straordinaria che regge le sorti del Comune di Castellammare. Così facendo i commissari hanno espresso parere favorevole, non solo a consentire l’acquisto da parte della Regione, ma anche ad acquisire una parte dei beni del Solaro come l’area parcheggio, il parco idropinico, Villa Ersilia rinunciando ai crediti che il Comune vanta dalla Sint.

Regione Campania, invece, si occuperebbe di liquidare il resto della massa debitoria agli altri creditori, tra cui anche gli ex dipendenti termali che si sono visti riconoscere un cospicuo risarcimento con tanto di sentenza della Corte di Cassazione.

Nella delibera a firma dei commissari Cannizzaro, Passerotti e Valentino si conferma “una proficua interlocuzione tra la Commissione Straordinaria e la Regione Campania”, nel corso della quale Palazzo Santa Lucia ha “incaricato, con apposita delibera, i competenti Uffici dell’istruttoria preordinata alla valutazione sulla destinazione delle aree del Solaro, di proprietà della S.I.N.T. S.p.A. in liquidazione, all’edificazione di un complesso sociosanitario destinato anche ad ospitare il Nuovo Ospedale di Castellammare e sui presupposti giuridico-amministrativi e sulle condizioni economiche per l’acquisto dell’area”.

Si sono svolte già riunioni tecniche tra la Regione, la commissione straordinaria, l’amministratore unico della S.I.N.T. e l’avvocato rappresentante del Collegio incaricato per la liquidazione. Incontri nei quali, si legge nella delibera dei commissari, i partecipanti hanno verificato la fattibilità della procedura, nonostante il patrimonio sia oggetto di procedura di concordato presso la sezione fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata.

“In occasione degli incontri tecnici svolti presso la Regione – si legge ancora nella delibera – era stata valutata l’ipotesi, al fine di conseguire l’acquisizione delle aree occorrenti alla realizzazione della struttura socio-sanitaria, di procedere alla estinzione totale, a cura delle Regione stessa, dei debiti della SINT SpA, al fine di liberarla dalla procedura concorsuale cui deve essere sottoposta, chiudere la fase della liquidazione della Società e trasferire i beni”.

Daniele Di Martino

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Politica

Tassa di soggiorno, approvate le tariffe: i turisti pagano fino a 2 euro al giorno

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Confermate le tariffe per la tassa di soggiorno. Nessun aumento per alberghi e bed & breakfast di Castellammare di Stabia. La commissione straordinaria guidata dal prefetto Raffaele Cannizzaro ha approvato le tariffe per l’anno 2023, senza rincari rispetto a quello precedente.

Si va da un massimo di 2 euro al giorno, a carico del turista, a un minimo di 1 euro. Per gli alberghi a cinque stelle la tariffa da applicare è di 2 euro al giorno, 1,50 euro per i quattro stelle e 1 euro per le strutture fino a tre stelle. Campeggi e ostelli 1 euro al giorno, così come per bed & breakfast, case vacanze, affittacamere, residence e agriturismi.

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Politica

Mezzo milione per riqualificare via Varano, simbolo del degrado a due passi da villa Arianna

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Castellammare. Sabato riaprirà Villa Arianna - OnlineMagazine.it

Mezzo milione per riaprire via Varano. Finalmente si muove qualcosa. Il Comune di Castellammare di Stabia approva il progetto per la riqualificazione di uno dei posti più degradati. Sono trascorsi circa 15 anni e via Varano non solo è chiusa, ma è una discarica a cielo aperto. La stradina che collega il pianoro di Varano con il centro cittadino, costeggiando il sito archeologico di villa Arianna, rivede la luce. O meglio si prospetta una riapertura una volta conclusi i lavori di messa in sicurezza programmati dal comune.

La commissione straordinaria ha previsto un intervento di messa in sicurezza per consentire l’apertura della stradina. Anche perché proprio la chiusura della stessa ha “invogliato” gli inquinatori seriali stabiesi a renderla un ricettacolo di rifiuti. Di tanto in tanto in quell’area sono state ritrovate anche lastre di amianto, un rifiuto molto pericoloso e costoso da smaltire.

Per non parlare della magra figura di fronte a gruppi di turisti che sempre più di frequente visitano il sito di villa Arianna. Per accedere all’area archeologica è difficile fare a meno di notare il degrado che ruota intorno alle ville romane di Varano.

Adesso si spera in una riqualificazione in tempi brevi. Era ora.

Daniele Di Martino

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