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Il caso del video della barista sexy di Sant’Antonio Abate: “Ho pensato al suicidio”

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La storia della barista sexy di Sant’Antonio Abate, vittima di revenge porn, finisce a Le Iene.Una lunga intervista a Francesca Nigro per raccontare l’incubo vissuto dopo la diffusione dei suoi video hot privati che lei aveva inviato a un suo ex fidanzato.

“Quando ho visto quei video in rete ho pensato di farla finita, grazie a mio nonno sono riuscita a riprendermi” ha raccontato Francesca Nigro ai microfoni della trasmissione “Le Iene”.

Il video in questione riguardava uno spogliarello privato che la ragazza aveva inviato al suo fidanzato.Poi i due si sono lasciati e lui avrebbe inoltrato il video a un architetto, che attraverso il gruppo di un fantacalcio sarebbe poi diventato virale.

Almeno così ha spiegato l’ex fidanzato di Francesca ai microfoni de Le Iene.Video diventato virale proprio perché nel frattempo Francesca Nigro era diventata popolare sui social grazie ai video sexy che la ritraggono in completini intimi mentre prepara il caffè ai clienti del Bar del Presidente a Sant’Antonio Abate. “Grazie a questa trovata riesco a guadagnare abbastanza per mantenere mia figlia – ha raccontato Francesca quasi in lacrime – prima riuscivo a portare a casa meno di mille euro.

Ora riesco ad arrotondare.Non sono una prostituta come tutti credono”.

Nel frattempo, è scattata una denuncia alla Procura su questo accaduto: “Quando ho visto quei video in rete ho pensato di farla finita – ha raccontato Francesca – ho rifiutato un risarcimento di ventimila euro perché voglio vederlo pagare in tribunale”.L’ex fidanzato ha ammesso le colpe ai microfoni della giornalista de Le Iene: “Ho inoltrato il video dello spogliarello a miei due amici architetti che a loro volta lo hanno inoltrato sul gruppo del fantacalcio – ha raccontato l’uomo che ha aggiunto – ho ammesso di aver sbagliato.

Tutto è successo per goliardia”.


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Presepi nel Mondo, il 6 Dicembre si inaugura la mostra

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Torna la Mostra Presepi dal Mondo, giunta alla 21ᵃ edizione: uno spazio espositivo nel centro della città che presenta alla cittadinanza circa 200 tipi diversi di presepi del Commercio Equo e Solidale realizzati da cooperative di produttori di numerosi Paesi del Sud del Mondo.Presepi dal Mondo è innanzitutto un percorso di formazione: da sempre la CPS ritiene fondamentale proporre ai giovani una riflessione su tematiche quali democrazia, tolleranza, giustizia sociale e rispetto reciproco tra culture e popoli diversi, per comprendere l’importanza della diversità culturale quale fattore indispensabile per garantire pace e sicurezza sul piano locale, nazionale e internazionale, in linea con l’Agenda 2030.Per questo, con l’obiettivo di promuovere il rispetto per la diversità delle espressioni culturali, Presepi dal Mondo prevede:

– Incontri di Formazione sul Commercio equo e solidale nelle scuole del territorio: la metodologia adottata è non formale, volta a stimolare la partecipazione in quanto propone la condivisione di idee, il confronto e la riflessione sull’argomento proposto

– Visite delle scuole alla Mostra: la partecipazione dei giovani è un momento festoso di formazione e informazione perché mentre giocano grazie a dinamiche interattive vengono formati sulle emergenze del pianeta terra e apprendono i principi del Commercio Equo e del consumo responsabile

– Concerto: già da qualche anno l’iniziativa è arricchita da un Concerto degli alunni dell’Istituto Comprensivo Panzini, che quest’anno sarà proposto sia sulla Cassa Armonica che nella Sala Consiliare del Comune di Castellammare

Tanti i Paesi di provenienza dei presepi in mostra: Perù, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Haiti, El Salvador, Kenya, Palestina, Bangladesh, India, Sri Lanka, Filippine, Tailandia, Vietnam, Indonesia, Macedonia.I materiali utilizzati sono sempre tipicamente locali e naturali: ceramica, terracotta, numerose varietà di legno, tessuto, feltro, foglie di banano, iuta, ferro, ferro battuto, pietra, pietra saponaria, paglia, semi, pasta di mais, vetro.

I diversi materiali e gli innumerevoli stili e tipologie di lavorazione sono indicativi della diversa vocazione lavorativa e artigianale dei continenti africano, asiatico e latinoamericano.La Mostra viene visitata ogni anno da centinaia di persone di Castellammare e dei Comuni limitrofi: il forte successo di pubblico e la risonanza mediatica rinnovano anno dopo anno la consapevolezza che si tratti di un evento dalla forte valenza culturale e dal grande impatto visivo ed emotivo.


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Attualità

Le Politiche Sociali: protagonisti e sinergie per una Città Solidale”,

Convegno alla Reggia

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Si terrà martedì 3 dicembre, alle ore 17:30, presso la sala convegni della Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia, il convegno dal titolo “Le Politiche Sociali – I protagonisti della Città Solidale”.Si tratta del primo incontro dedicato al confronto e al coordinamento tra i principali attori delle politiche sociali cittadine.

“Questo appuntamento rappresenta un’occasione fondamentale per rafforzare il dialogo e la collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità locali.Solo lavorando insieme possiamo costruire una città sempre più solidale e attenta ai bisogni di tutti” – hanno dichiarato il sindaco Luigi Vicinanza e l’assessore alle politiche sociali Alessandra Polidori.Al convegno parteciperanno, oltre al sindaco, anche l’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Polidori.

Interverranno, inoltre: Antonio Ciccone, direttore UOC Socio-Sanitaria dell’ASL Napoli 3 Sud; Don Mimmo Leonetti, direttore della Caritas Diocesana Sorrento-Castellammare; Annapaola Di Martino, dirigente scolastico dell’I.C.Denza di Castellammare; Daniele Acampora, presidente della fondazione antiusura Exodus 94; e Andrea Somma, presidente de La Casa della Pace e della Non Violenza, responsabile ‘Asharam Santa Caterina’, bene confiscato alla camorra.


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Cronaca

Sorrento, Pestaggio 18enne. Carabinieri arrestano 6 persone

18enne pestato da un gruppo di coetanei. Gravissime le lesioni riportate. A scatenare la violenza il tentativo della vittima di difendere l’amico. Carabinieri eseguono misura a carico di 6 giovani

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La notizia del pestaggio del giovane diciottenne a Sorrento creò non poco scalpore.Nella mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Sorrento, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della misura coercitiva degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta di questa Procura della Repubblica, hanno proceduto all’arresto di 6 giovani originari della Penisola Sorrentina, di età compresa tra i 18 e i 20 anni, tutti gravemente indiziati del reato di lesioni personali gravi, con l’aggravante di aver agito in più persone riunite e in un numero superiore a cinque.

I fatti per cui si procede risalgono alla sera del 16 ottobre 2024, allorquando, per le strade del centro di Sorrento, un 18enne subiva un violento pestaggio ad opera di un gruppo di coetanei, riportando gravissimi traumi maxillofacciali che rendevano necessaria la sottoposizione della vittima, nelle settimane successive, ad una pluralità di interventi di chirurgia ricostruttiva, con prognosi di guarigione, allo stato, di almeno 3-4 mesi.Le indagini, sviluppate dai Carabinieri della Stazione di Sorrento e coordinate da questa Procura della Repubblica, scaturivano dalla denuncia sporta la mattina del 17 ottobre 2024 dai genitori della persona offesa, corredata della documentazione sanitaria relativa alle condizioni di salute della vittima del reato, da cui emergeva l’estrema gravità dell’accaduto.

Attraverso le investigazioni espletate dai Carabinieri della Stazione di Sorrento e alle testimonianze acquisite, è stato possibile ricostruire la genesi e la dinamica del pestaggio, che sarebbe stato originato da futili motivi (legati a questioni di gelosia, da parte di uno degli aggressori, nei confronti di un amico della vittima, la quale aveva provato a prendere le difese dell’amico, che aveva accompagnato a casa l’ex fidanzata dell’aggressore) e sarebbe avvenuto previo accerchiamento della vittima, dapprima percossa e successivamente fatta cadere a terra, ove i suoi aggressori avrebbero continuato ad infierire sulla stessa, colpendola, con calci e pugni, al corpo, alla testa e al volto, fino a farle perdere conoscenza.Il complesso degli elementi indiziari raccolti ha consentito di pervenire, con elevata probabilità, all’individuazione degli odierni indagati quali responsabili del reato per cui si procede.

All’esito delle formalità di rito, gli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.


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