Politica
Disastro della funivia, la politica stabiese a De Luca: “Non abbandoniamo di nuovo il Faito”
Documento del consiglio comunale di Castellammare

E’ difficile da dimenticare la tragedia del giovedì santo. Castellammare di Stabia cerca di reagire al disatro che ha causato quattro vittime, facendo ripiombare la città in un incubo. I consiglieri comunali stabiesi hanno firmato un documento in cui chiedono di non abbandonare il Faito. L’obiettivo è riaprire la strada e assicurare trasporto pubblico, anche senza funivia. Di seguito il documento diffuso da Palazzo Farnese:
La tragedia che ha colpito la Funivia del Monte Faito ha lasciato un segno profondo nell’intera comunità di Castellammare di Stabia. Questo è il momento della responsabilità e dell’impegno. Questo è il tempo della coesione, non della divisione. È il tempo della concretezza, non della polemica.
Il nostro ruolo, di amministratori della città, ci impone di trasformare questo momento di riflessione in un’occasione di ripartenza, unitaria e concreta, per tutta la città.
Il dolore è ancora forte e presente. Il nostro pensiero va, con rispetto e partecipazione, alle famiglie delle vittime. Ma oggi, come comunità, siamo chiamati a reagire, a stringerci attorno ai valori che ci uniscono e a guardare con responsabilità e visione al futuro del nostro territorio.
Siamo certi che le autorità competenti proseguiranno con rigore nel loro lavoro di accertamento delle responsabilità. Ma noi, come istituzioni locali, abbiamo il dovere di aprire una nuova fase fatta di ascolto, di progettualità e di impegno collettivo.
Monte Faito rappresenta una parte fondamentale del patrimonio naturale, culturale e identitario della nostra città. È nostro compito restituirgli dignità, sicurezza e piena accessibilità. La rinascita del Faito — e con esso, della città intera — deve partire da un nuovo senso di responsabilità condivisa.
Il Consiglio Comunale si farà promotore di un confronto serio e costruttivo con la Regione Campania e la Città Metropolitana di Napoli, affinché siano garantite le risorse necessarie per un piano strutturale che includa la messa in sicurezza della viabilità, il ripristino degli impianti e la valorizzazione dell’intera area.
Inoltre, si chiederà alla Regione Campania di attivarsi, nell’immediato, presso l’EAV affinché siano istituite navette dirette da Castellammare verso il Monte Faito, in modo da garantire un collegamento rapido e funzionale. Una misura temporanea, ma fondamentale per dare un sostegno concreto all’economia del territorio ed evitare che l’assenza della funivia possa mettere definitivamente in ginocchio le attività commerciali, ristorative e ricettive presenti nella zona.
Questo percorso dovrà essere condiviso con i cittadini, le associazioni, le imprese e tutte le forze vive del territorio. Solo attraverso una visione comune potremo trasformare il dolore in energia, e il silenzio in voce collettiva.
Castellammare saprà rialzarsi. Insieme. Con coraggio, determinazione e amore per la propria terra.
Il Consiglio Comunale di Castellammare di Stabia
Politica
Camorra a Castellammare, Ruotolo: “Inquietante parentela di un consigliere”

“Pieno sostegno al lavoro della magistratura: il clan D’Alessandro è il principale nemico della città”.Sandro Ruotolo, europarlamentare e consigliere comunale di Castellammare interviene dopo il blitz che ha portato a 11 arresti, tra cui esponenti del clan D’Alessandro tra cui persone con parentele con un consigliere comunale.E poi colletti bianchi.Ruotolo rompe il silenzio della politica, finora assente su questo piano: “L’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare disposte dalla magistratura inquirente antimafia nei confronti di esponenti di rilievo del clan D’Alessandro rappresenta un ulteriore colpo nell’azione di contrasto della camorra stabiese.Il quadro che si sta delineando ci impone una riflessione profonda e sincera, lo abbiamo detto più volte: la camorra è radicata nel tessuto sociale, politico ed economico della città, arruola professionisti, colletti bianchi e “insospettabili”, azzera i confini che dividono l’economia legale da quella illegale, condiziona la vita di Castellammare.Il presunto controllo del vecchio sistema di video-sorveglianza cittadino è inquietante, così come il coinvolgimento di due tecnici e sarebbe gravissimo se risultasse vera la notizia di un rapporto di parentela di un consigliere di maggioranza con alcuni dei soggetti coinvolti nell’inchiesta.La famiglia Oscurato è sicuramente un pezzo fondamentale della più ampia consorteria criminale dei D’Alessandro, storicamente impegnata nella gestione dei videopoker, imposti, come risulta anche dall’ultima inchiesta giudiziaria, ad una ampissima rete di esercenti commerciali.Venerdì 23 maggio, nel trentatreesimo anniversario della strage di Capaci, presso l’Asharam Santa Caterina, presenteremo le prime conclusioni del lavoro dell’Osservatorio anticamorra stabiese.
Abbiamo iniziato questo lavoro perché non abbiamo mai sottovalutato il peso condizionante della camorra: al centro della nostra riflessione il peso sempre più crescente di false liste civiche, di familismi consolidati e di un meccanismo di raccolta del consenso elettorale basato su sistemi clientelari e sul controllo sociale e politico di interi pezzi del nostro territorio.Siamo in campo, per sostenere l’opera di trasparenza avviata nel palazzo del Comune, che deve essere per noi una casa di vetro, e il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura e andremo avanti con le migliori forze ed energie della città per sconfiggere la camorra, che a Castellammare continua ad avere lo stesso cognome: D’Alessandro”.
Politica
Blitz della Dda a Castellammare, il silenzio della politica
Il clan D’Alessandro controllava il sistema di videosorveglianza. Tra gli arrestati un cugino di un politico di centrosinistra

Il blitz di ieri della Dda a Castellammare che ha portato all’arresto di 11 persone, tra cui due colletti bianchi, sembra non aver scosso la politica più di tanto.Nella città sciolta per infiltrazioni camorristiche dove in aula un consigliere eletto nelle fila della lista che, fa capo proprio al primo cittadino, solo qualche settimana fa ha parlato di ”scuse all’ex sindaco” senza che nessuno del suo gruppo battesse ciglio, nemmeno gli arresti di ieri fanno rumore.Nessun rigo per complimentarsi con il lavoro delle forze dell’ordine.Eppure tra le frasi intercettate ce n’è una da far tremare i polsi in cui un arrestato chiede ad un altro un insospettabile geometra: “Puoi vedere se l’impianto è in funzione?” e l’altro gli risponde “si c’è un amico mio all’ex Pretura e chiedo”.
Emerge poi che uno degli arrestati, che ha un legame di parentela con un consigliere che siede tra i banchi della maggioranza, nel 2021 si reca in prima persona da un dipendente del comune per avere notizie su un pestaggio.Anche se i fatti al centro dell’inchiesta risalgono a quattro anni fa, sorprende che comunque la politica cittadina tra un saluto al Vespucci, un Consiglio Comunale sulla tragedia del Faito, e qualche convegno sulle tematiche ambientali non trovi un attimo per esprimersi sulle ultime inchieste giudiziarie che hanno interessato la città.
Politica
Roberto Vannacci fa tappa in Campania
Vannacci e il suo “mondo al contrario” al MaxiMall Pompei venerdì 16 maggio

“Il mondo al contrario”, più che un libro è una corrente di pensiero o meglio ancora un movimento.Quello fondato da Roberto Vannacci, generale dell’Esercito prestato alla politica e ora europarlamentare della Lega.
Il Vannacci pensiero fa tappa in Campania.Appuntamento a venerdì 16 maggio al Maximall Pompei, ore 17:00, presso il cinema teatro Nexus appena inaugurato.
Saranno presenti simpatizzanti e personalità del mondo politico e delle professioni.Introduce il dibattito l’avvocato e commissario MIM Lello Di Capua, promotore dell’evento.
Intervengono Gianluca Cantalamessa, senatore della Lega, e Gianpiero Zinzi, coordinatore regionale del partito di Salvini.
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