Politica
Regionali, chiamale se vuoi… elezioni. Tutte le trattative sotto l’ombrellone

Se consideriamo le ferie estive e il meritato riposo di agosto, il tempo a disposizione per le elezioni regionali si riduce a qualche settimana appena.Eppure tutto è in alto mare.
A destra come a sinistra.Anche se nell’ultima settimana c’è stata un’accelerata a Roma.
IL CAMPO LARGO
Il centrosinistra vuole proporre il modello Manfredi a Napoli.
Tutti dentro, ma questa volta la leadership tocca al Movimento Cinque Stelle.Il partito di Conte si gioca tutto anche sul piano nazionale, perché la Campania è una delle regioni del Sud che ancora tengono a galla il movimento sull’altare di un reddito di cittadinanza che in tanti sperano di ritrovare (così com’era prima e non con i paletti attuali del reddito di inclusione).
Roberto Fico sembra ormai verso la nomination.
Anche De Luca, dopo i colloqui con Conte e Schlein, sembra essersi convinto con un accordo sull’altare della continuità governativa.C’è da capire la controproposta politica fatta all’attuale governatore quale sarà: un ruolo di primo piano nel Pd a livello nazionale o la gestione della sanità campana.
Questo non è ancora dato saperlo.La novità è che mister 30mila voti, Mario Casillo, non sarà della partita.
Almeno ufficialmente, ma resterà dietro le quinte cercando di eleggere quanti più consiglieri regionali possibili tra le fila del Pd.Sono suoi riferimenti Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio dimissionario per tentare il salto in Regione, e Luca Mascolo, presidente dell’Ente d’ambito idrico.
Poi c’è Loredana Raia e qualche altro candidato che potrebbe fungere da outsider.Casillo punta a diventare assessore regionale in prima battuta, ma il suo sogno è diventare presidente della provincia.
Ma per quest’ultimo “sogno” bisogna attendere una riforma della città metropolitana.
LE CANDIDATURE
Nell’area stabiese si muovono i primi passi.Si intravedono i primi capannelli, le prime cene di “corrente”.
E gli equilibri della giunta Vicinanza finiscono per essere legati inevitabilmente alle diatribe in vista delle regionali.A Castellammare potrebbe spuntare un candidato dell’area Schlein: Nicola Corrado, ex vicesindaco legato a doppia mandata a Sandro Ruotolo, eurodeputato eletto anche in consiglio comunale.
Nella sinistra potrebbe rivedersi Tonino Scala con la premiata ditta Bonelli-Fratoianni.Mentre è stata proposta la candidatura con Azione a Vincenzo Ungaro.
In Italia Viva si era paventata la discesa in campo della sindaca di Sant’Antonio Abate, Ilaria Abagnale.Ma l’idea di dimettersi per far fare un salto nel vuoto alla città non l’ha convinta.
In ogni caso sosterrà un candidato di Italia Viva.Anche il sindaco di Gragnano, Nello D’Auria, sembra intenzionato a sostenere Italia Viva e in particolare Armando Cesaro.
Nella vicina Santa Maria la Carità, l’ex sindaco Franco Cascone sicuramente scenderà in campo con la casacca di Forza Italia.
CENTRODESTRA
A proposito di centrodestra, c’è da dire che i problemi maggiori sono legati al nome del candidato alla presidenza.La corsa ormai sembra a due e tutto dipende dal tavolo nazionale.
L’ultima idea infatti è quella di commissionare sondaggi per capire quale sia il profilo migliore, un’idea un po’ berlusconiana.In ogni caso, nelle ultime ore, sembra prendere quota la candidatura di Edmondo Cirielli, viceministro e volto storico di Fratelli d’Italia.
Anche Forza Italia, inizialmente restia, ha aperto alla sua discesa in campo.Ma potrebbe non bastare.
Innanzitutto perché nella provincia di Napoli il nome di Cirielli potrebbe non sfondare.E sul tavolo resta la soluzione del nome civico, colui che potrebbe mettere tutti d’accordo: Giosy Romano.
L’attuale coordinatore della Zes del Sud Italia, uomo concreto e molto apprezzato non solo dal centrodestra.Grazie all’incarico affidato dall’allora ministro Fitto, Romano ha creato un gioiellino che sta portando successi sul piano industriale e delle attività produttive in tutto il Sud Italia, in particolare in Campania.
Ma è chiaro che Romano, per il ruolo che ricopre, non farà nessuna fuga in avanti.Anzi, si attende un cenno da Giorgia Meloni che ha sul tavolo il suo nome.
Alla fine la premier potrebbe anche optare per far proseguire Romano nella guida della Zes Unica e non fermare il percorso virtuoso intrapreso nell’attrarre importanti investimenti in tutto il meridione.
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