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Cronaca

Ritorna il presidio degli Ex Meb a Via De Gasperi

Le tute blu fuoriuscite dal ciclo produttivo hanno montato una tenda e rivendicano il diritto al lavoro

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Castellammare di Stabia. Rivendicano il diritto al lavoro negato circa dodici mesi fa quando il Gruppo Fontana decise di chiudere la Meridbulloni dando tuttavia la possibilità agli operai di spostarsi al nord. Degli ottanta operai solo una piccola parte aderì al progetto dei Fontana, l’altra parte sposò il progetto dell’imprenditore Alessandro Vescovini che promise loro la costruzione di una nuova fabbrica al Sud in un anno mentre gli operai avrebbero dovuto svolgere un periodo di formazione al nord. I tempi si sono allungati molto, ed è stata individuata un’area ricadente nell’ASI di Acerra. Lo stabilimento non sorgerà prima della fine dell’anno.

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Dei 55 operai che hanno scelto Vescovini ne sono rimasti attualmente 22. Molti avevano lasciato lo scorso anno, 10 nelle ultime settimane dopo essere stati lasciati senza “benefit” consistenti in alloggio gratuito ed una settimana di ferie da trascorrere con la famiglia. I restanti sarebbero pronti a interrompere il rapporto di lavoro con la Sbe Sud. In pratica in pochissimi sono rimasti con Vescovini. Da qui il presidio per chiedere alla politica locale di inserire una clausola sociale nell’area industriale ormai dismessa in modo da vincolarsi a quello che sarà il futuro dei capannoni del gruppo Fontana. Un modo anche per evitare speculazioni e confermare il vincolo industriale che ricade sull’area.

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