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Castellammare e la balneabilità, D’Apuzzo ci va giù duro: “E’ il grande inganno”

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Lo definisce il “grande inganno”, che fa a cazzotti con la “grande Stabia” del sindaco Vicinanza.Ci va giù duro Mario D’Apuzzo, leader del centrodestra di Castellammare di Stabia il giorno dopo la festa fatta di tuffi e proclami per la balneabilità del litorale della villa comunale stabiese.

Il “dono dell’arenile” alla città di Castellammare di Stabia, ovvero il miracolo della ricreata salubrità di una spiaggia e di un tratto di mare, tra i più critici della Campania, è stata un’operazione che, nella migliore delle ipotesi, tradisce una visione populistica e discriminatoria, non proprio coerente con il proclama portante e unificante di questa maggioranza: “la stabiesità”.

È davvero così bassa, nella percezione del nostro esimio primo cittadino, la soglia di dignità e il livello di aspettative di una “stabiesità” tanto esaltata in campagna elettorale?

Ma davvero la popolazione stabiese è figlia di un dio minore?
Come a dire, viste le condizioni di degrado e i livelli di insostenibilità in cui versano la città e il mare, accontentatevi pure di quanto siamo riusciti a raffazzonare nei tempi stretti di uno spot elettorale e non state a sottilizzare sulla qualità e, aggiungerei, sulla sicurezza di questa elargizione.
Intanto facciamo festa!Funziona sempre il facile coup de théâtre in pieno
stile “panem et circenses”, che ahimè ancora una volta tradisce il pregiudizio sotteso al trattamento riservato alla celebrata “stabiesità”, una volta guadagnate le poltrone.
Cosa importa che 20.000 euro vengano bruciati in una serata di dubbio gusto e dubbia finalità, anziché venir meglio investiti in infrastrutture e risorse umane preposte alla assistenza e alla sicurezza degli aspiranti bagnanti.
La salubrità delle aree destinate al pubblico deve essere una priorità per tutti.

Ignorare questo principio non è solo un atto irresponsabile, ma anche un tradimento sfacciato della fiducia accordata dagli elettori.Ogni cittadino ha il diritto di accedere a spazi pubblici sicuri e sani, indipendentemente dagli standard di esigenza o di accettazione.
La gestione della cosa pubblica – siete voi ad insegnarlo a noi arroganti propugnatori della disuguaglianza – dovrebbe essere uno strumento di giustizia e uguaglianza, non un mezzo per perpetuare discriminazione e disparità sociali.
Restituire una spiaggia insalubre alla cittadinanza non è affatto un gesto di civiltà e di giustizia sociale, bensì è un atto di negligenza e demagogia, che viene percepito come beneficio solo da chi, piegato dalle difficoltà economiche e dall’immobilismo voluto dalle sinistre, ha imparato nel tempo ad accontentarsi con grato consenso della magnanimità del potere.
Un intervento corretto sarebbe stato quello di garantire, con coscienza e nei tempi opportuni, che tutti i cittadini stabiesi avessero accesso a uno spazio pubblico sicuro, pulito, di qualità e livello degni di una cittadinanza esigente, che sia parte attiva del cambiamento e non destinataria passiva di una rabberciata operazione di facciata.
E’ stata una occasione mancata per poter dimostrare che onorare la “stabiesità” equivale ad un impegno concreto verso tutta la collettività e non a un vuoto slogan da strombazzare in campagna elettorale, che peraltro – avvertiamo – è tuttora in corso e parzialmente finanziata dalla stessa ignara e festosa “stabiesità” accorsa ieri sera.

Mario D’Apuzzo

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Castellammare, il ‘picconatore’ De Luca demolisce le Terme

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Appuntamento alle ore 10, a Castellammare di Stabia. Arriva Vincenzo De Luca sulla collina del Solaro per dare il via ai lavori del nuovo ospedale nell’area delle Terme di Stabia.

Più che la posa della prima pietra, sarà il giorno in cui prenderà il via la demolizione dello stabilimento termale ormai chiuso dal 2012, nel frattempo preso d’assalto è ridotto a scheletro.

A conti fatti un pezzo di storia della città di Castellammare verrà cancellato per sempre. L’area verrà convertita in zona ospedaliera, con quello che sarà ribattezzato l’ospedale delle acque, lì dove una volta le fonti termali portavano benessere e sviluppo.

Il governatore uscente Vincenzo De Luca vestirà i panni del “picconatore”, non solo per le bordate a Roberto Fico, quanto per la demolizione di un pezzo di storia della città.

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Castellammare, l’assessore parcheggia l’auto sul marciapiede

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Annalisa Di Nuzzo, assessore all’educazione e all’identità stabiese, è stata sorpresa a parcheggiare la propria auto su un marciapiede per recarsi a fare shopping.Qualche sera fa l’assessora e’ stata vista entrare in macchina davanti ad un noto negozio alla periferia di Castellammare.

Peccato però che l’auto era sul marciapiede .Un episodio di non rispetto delle regole come ve ne sono a iosa in città.

Resta da chiarire se si tratti di un comportamento isolato o di un’eccezione, e se siano state adottate o meno eventuali sanzioni.

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Castellammare, Antonio Alfano chiede la discussione del RUEC

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“È arrivato il momento di cambiare passo.Non è più accettabile che la nostra comunità resti priva di uno strumento urbanistico fondamentale come il RUEC (Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale), necessario per sbloccare decine di pratiche edilizie ferme da troppo tempo negli uffici tecnici”.

È quanto dichiara il consigliere comunale Antonio Alfano, componente della Commissione Urbanistica, che interviene con decisione per sollecitare la rapida calendarizzazione dell’esame del RUEC in Consiglio Comunale.

«In assenza del RUEC – prosegue Alfano – i cittadini, i tecnici e le imprese si trovano in una situazione di stallo, senza regole aggiornate e certe su cui fare affidamento.

Il territorio ha bisogno di strumenti chiari per poter crescere, riqualificarsi e attrarre investimenti.»

Il consigliere Alfano precisa inoltre un aspetto normativo spesso trascurato nel dibattito politico:
«È bene ricordare che il PUC (Piano Urbanistico Comunale) e il RUEC possono essere approvati in momenti distinti.Non esiste alcun vincolo che imponga di attendere il PUC per adottare il RUEC.

Si tratta di due strumenti complementari ma autonomi, e il ritardo nell’approvazione del RUEC non è quindi giustificabile.»

Alfano sottolinea poi l’immobilismo dell’amministrazione in materia di pianificazione urbanistica, denunciando una mancanza di visione e coraggio politico:
«Siamo fermi da troppo tempo anche sul fronte del PUC, e questo rallenta ogni possibile sviluppo urbanistico sostenibile.Non si può parlare di futuro se non si mettono in campo strumenti concreti di programmazione.»

Il consigliere conclude con un appello deciso:
«Portare il RUEC all’attenzione del Consiglio Comunale è un atto di responsabilità nei confronti della collettività.

Basta rinvii: si diano risposte ai cittadini e ai tecnici, e si consenta finalmente di sbloccare le numerose pratiche edilizie ferme da mesi. È il momento delle scelte e del coraggio.»

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