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Cronaca

Tamponi alle Antiche Terme, ieri fatti 174 test. Cimmino spegne le critiche: “Le fonti sono al sicuro”

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Tamponi Antiche Terme

Sono 174 i tamponi effettuati ieri nello stabilimento di Piazzale Amendola. Il Sindaco rassicura: “Le fonti non saranno compromesse. Castellammare è un modello sulla prevenzione al Covid”

Castellammare di Stabia. “Sono 174 i tamponi effettuati ieri nel presidio sanitario dell’Asl Napoli3 Sud realizzato nelle Antiche Terme per i test “drive-in” ai cittadini che rientrano dall’estero – a dirlo è il Sindaco Gaetano Cimmino  in una nota – Erano in tanti, muniti di prenotazione, ad attendere da giorni di ricevere il tampone a domicilio. E per tutti loro, unitamente agli altri cittadini del comprensorio prossimamente di rientro da località estere, abbiamo messo in piedi in un batter d’occhio un’opportunità per ridurre drasticamente i tempi di attesa del tampone e dell’isolamento domiciliare e per ottenere un responso rapido e certo. Numerose sono le attestazioni di stima che ci pervengono per questa iniziativa, altrettante purtroppo sono le critiche, e talvolta le offese, di chi contesta sia il nostro operato sia la scelta della struttura, ipotizzando scenari del tutto lontani dalla realtà. Per i tuttologi del web, improvvisati esperti in materia ambientale, ci tengo innanzitutto ad evidenziare che non esiste alcun tipo di rischio di contaminazione per le nostre fonti né di eventuali danni alla pavimentazione delle Terme. Le nostre acque sono al riparo. E sto lavorando intensamente, in sinergia con Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Campania, per restituire quanto prima le sorgenti e le Terme alla città.
La scelta della location è avvenuta in totale accordo con l’Asl per diversi ordini di motivi: le Terme assicurano una sorveglianza adeguata del presidio sanitario, essendo quest’ultimo situato in un’area chiusa e circoscritta, sono facilmente raggiungibili in automobile, dispongono di un ampio spazio di prefiltraggio, servizi igienici per il personale e garanzia di privacy per i pazienti sottoposti al tampone.
Stiamo vivendo una fase impegnativa, delicata, emergenziale, a causa della nuova ondata di diffusione del contagio da Covid-19. E in questa emergenza dobbiamo essere fieri che una nostra struttura, a Castellammare, sia diventata il fulcro e il punto di riferimento regionale della battaglia contro il virus. Castellammare è il simbolo di questa sfida, è la città che non si arrende e risponde colpo su colpo, che offre un servizio innovativo ed efficace per dare risposte concrete ai cittadini in un momento difficile. Noi ci siamo. E insieme stiamo dimostrando, ancora una volta, di avere tutte le carte in regola per vincere questa sfida. Insieme ce la faremo”.

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Cronaca

Nasconde 7 milioni al fisco, maxi sequestro a un’azienda stabiese

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Il Gruppo della Guardia Finanza Torre Annunziata sta dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente per l’importo di € 7.115.245,57, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su conforme richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti della UNICOM s.r.l.s. con sede in Castellammare di Stabia e dei rispettivi rappresentanti legali pro tempore.
A seguito di una verifica fiscale è emerso che la società destinataria del provvedimento, operante nel settore del commercio all’ingrosso di materiale elettrico, avrebbe:
– per li 2017 e li 2018, presentato dichiarazioni fiscali infedeli per un totale di € 8.178.778,00, con una conseguente evasione di IRES e IVA pari, rispettivamente, a € 1.962.906,72 e € 1.799.330,54;
per l’anno 2020, omesso di presentare le prescritte dichiarazioni fiscali con una conseguente evasione di IRES e IVA pari, rispettivamente, a € 399.814,80 e a € 366.496,90; negli anni d’imposta 2020 e 2021, emesso – al fine di consentire a terzi di evadere l’IVA- fatture di vendite per operazioni inesistenti per un totale di € 8.363.622,43, conuna conseguente IVA evasa pari a € 1.416.226,40;
utilizzato, nell’anno d’imposta 2022, fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per un totaled i€ 8.142.678,23, con una conseguente evasione dell’IVA per € 1.404.540,20;
– omesso di versare, entro il termine previsto, l’IVA dovuta in base alla dichiarazione annuale per l’anno d’imposta 2021, per un importo pari a € 1.182.156,41.

Dagli accertamenti svolti è stato rilevato, inoltre, che gli indagati, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, avrebbero occultato le scritture contabili e i documenti di cui è obbligatoria la conservazione, in modo tale da non consentire la ricostruzione dei redditi e del volumed’affari della società verificata.
Alla luce delle risultanze emerse, è stata pertanto emessa la misura ablatoria reale per l’intero importo illecitamente sottratto a tassazione, costituente il profitto dei reati tributari.

Nel corso dell’esecuzione del provvedimento cautelare, curata dalla Compagnia Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia, sarà posto il vincolo giudiziario su rapporti bancari, su veicoli riconducibili alla società e agli indagati, nonché su quote societarie facenti capo a questi ultimi.

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Cronaca

Criminalità, arrivano i rinforzi: 70 carabinieri in provincia di Napoli

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Tamponi Antiche Terme

Sono sempre crescenti le esigenze di sicurezza in città e nella provincia di Napoli. La risposta strategica a questa istanza della collettività arriva dall’impiego di 70 “nuovi” carabinieri, destinati ai reparti territoriali della provincia partenopea.

La decisione di schierare rinforzi mirati –  appena formati professionalmente nelle scuole allievi dell’Arma – è stata presa in considerazione dei recenti episodi di cronaca che hanno richiesto una presenza più robusta delle forze dell’ordine.

Il Generale di Brigata Enrico Scandone, Comandante Provinciale Carabinieri di Napoli ha dichiarato: “E’ un ulteriore passo per contrastare fenomeni criminali e prevenire potenziali situazioni di rischio che potrebbero compromettere la sicurezza pubblica”
E ancora: “Si tratta di un segnale tangibile dell’impegno che il Comando Generale investe nella protezione dei cittadini, una mossa per aumentare la proiezione sul territorio, specie nelle aree più critiche della penisola”.

35 i militari che sono stati impiegati in città, 20 nell’ambito del Gruppo di Castello di Cisterna (provincia nord di Napoli) e 15 nel Gruppo di Torre Annunziata (provincia a sud di Napoli).

Tutti sono stati accolti dai rispettivi Comandanti di Gruppo che hanno provveduto a orientare il loro sforzo, descrivendo la realtà che si troveranno a fronteggiare.

La collaborazione e la comunicazione aperta saranno al centro di questa nuova fase, con iniziative mirate a coinvolgere attivamente la comunità nella costruzione di un ambiente più sicuro e protetto.
Come accaduto a Caivano, le nuove leve saranno fondamentali per consolidare la presenza nelle zone più difficili.

Gli sforzi combinati di forze dell’ordine e cittadini sono fondamentali per accrescere un clima di sicurezza duraturo. Su questa sinergia il Generale Enrico Scandone, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli: “Invitiamo i cittadini a essere parte attiva, contribuendo con segnalazioni e denunce. La sicurezza è un impegno condiviso e insieme possiamo gettare le basi per una città più resiliente”.

“Questo è l’ennesimo passo che l’Arma dei Carabinieri sta compiendo per Napoli e la sua provincia. Le crescenti sfide quotidiane impongono massima attenzione e presenza capillare.”

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Falò dell’Immacolata, sequestrate 7,5 tonnellate di legna a Castellammare

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Ieri, gli agenti del Commissariato di Castellammare di Stabia e personale della Polizia Locale, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei pressi del rione Moscarella, in occasione delle operazioni di recupero di materiale legnoso destinato all’accensione di falò illegali dell’Immacolata nel Comune di Castellammare di Stabia, dove hanno sequestrato 7,5 tonnellate di legna.

Le operazioni di rimozione sono state effettuate da Velia Ambiente, società incaricata dal Comune di affiancare le forze dell’ordine nel prelievo di legna.

 

Inoltre, nel corso del servizio, sono state identificate 106 persone, controllati 55 veicoli e sono state altresì controllate 3 persone sottoposte alla misura degli arresti domiciliari.

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Cronaca

Omicidio Paolino, il ras dei D’Alessandro arrestato nel suo ristorante

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E’ stato arrestato nel suo ristorante, Luciano Verdoliva, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio Paolino assieme ad Antonio Occidente.

Il ras dei D’Alessandro è figlio di Giuseppe Verdoliva, pezzo da novanta del clan ucciso proprio nella faida del 2005 dal clan Scarpa-Omobono. Gestiva da qualche anno un ristorante in villa Comunale, “Le tre Caravelle”. I carabinieri l’hanno arrestato proprio nel locale molto noto a Castellammare di Stabia.

Il ristorante è poi stato ispezionato dal Nas. In seguito ai controlli sono stati sequestrati 50 kg di prodotti ittici privi di tracciabilità. Il locale è stato diffidato per carenze igienico sanitarie e sanzionato con 3500 euro di multa. Il ristorante non è stato chiuso.

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Cronaca

Faida di camorra a Castellammare, risolto un caso del 2005: due ras dei D’Alessandro in manette per l’omicidio Paolino

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Risolto un altro omicidio della faida di camorra a Castellammare di Stabia. Si tratta dell’uccisione di Carmine Paolino nel 2005 ad opera dei killer inviati dal clan D’Alesandro. Il cold case è stato risolto da Carabinieri e DDA. E scattano due arresti per due pezzi da novanta della cosca di Scanzano: Antonio Occidente (già detenuto) e Luciano Verdoliva.

I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due persone ritenute gravemente indiziate di concorso nell’omicidio di Paolino Carmine (avvenuto a Castellammare di Stabia il 01 marzo 2005, aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso il reato con la finalità di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan D’Alessandro”, operante nel territorio di Castellammare di Stabia.

Il provvedimento scaturisce in seguito a riscontri investigativi e alle convergenti dichiarazioni accusatorie di due collaboratori di giustizia, da cui sarebbe emerso il presunto coinvolgimento dei due destinatari del provvedimento cautelare quali esecutori materiali dell’omicidio, in quanto avrebbero attirato con una scusa la vittima all’interno di un’autovettura per poi ucciderla con due colpi di pistola alla testa, abbandonandone il cadavere in strada in via Sant’Andrea.Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

 

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