Politica
L’ex sindaco Pannullo: «Sono rimasto solo dopo aver denunciato la camorra» | L’INTERVENTO

L’ennesimo ciclone giudiziario che lambisce la politica stabiese. Si parla del passato e soprattutto del presente. Un clan che votò Forza Italia nel 2018, a quanto si apprende dalle intercettazioni. Ma riaffiorano anche ombre del passato, gestione centrosinistra. Ma è l’intervista di Repubblica a Cafiero De Raho a fare da spartiacque. Il magistrato a capo dell’antimafia punta i fari nazionali sul caso Castellammare. E allora è Toni Pannullo, ex sindaco, a raccogliere l’appello. Lui che la camorra la denunciò e restò isolato dopo averlo fatto. Almeno è quello che sostiene in una lunga lettera pubblicata sulle colonne di Repubblica Napoli.
Raccolgo le parole del Procuratore De Raho e, perché no, la sfida che con le Sue autorevoli parole lancia circa uno scatto collettivo, una ribellione sociale rivolta ai cittadini stabiesi.
Ebbene, esimio Direttore, chi Le scrive è l’ ex Sindaco di Castellammare, in carica dal giugno 2016 al febbraio 2018, e che per primo in una conferenza stampa dell’ottobre 2017 parlo testualmente “di fiato sul collo della Camorra”. Ora come allora, ero consapevole che chi riveste un ruolo apicale, di rilievo istituzionale non debba aspettare vicende giudiziarie o episodi di criminalità perché si alzi il tiro su fenomeni di criminalità organizzata. La mia città, ricordo a tutti, è quella che negli ultimi venti anni ha visto l’assassinio di due consiglieri comunali dei quali ancora non sono chiare le dinamiche. Castellammare è la stessa città che ha visto la contrapposizione di clan camorristici di rilievo nazionale con una mattanza negli anni 90 unica. Eppure, quando parlai di nuovo di camorra e della commistione tra imprenditoria malsana e politica la risposta in città fu, eufemisticamente, flebile. C’era chi mi diceva ma chi te lo fa fare, perché di nuovo la Camorra “ in mezzo”… Ed invece ero consapevole che con le opportunità e le risorse che dovevano arrivare in città (aree industriali dismesse, Terme, bando Chalet, aree Zes e di aree di crisi complesse), il Primo Cittadino non poteva restare in silenzio. Manifestai tale mio pensiero in tutte le sedi opportune. Dinanzi a Sua eccellenza il Prefetto, ai Magistrati della DDA, alla Commissione Parlamentare Antimafia. Circostanziai nomi fatti circostanze. E sin d’ora laddove fosse possibile do’ il placet a che siano desecretate tutte le mie dichiarazioni a cominciare da quelle in Commissione Antimafia.
Risultato? Dopo poco più di tre mesi fui defenestrato riscontrando intorno a me il più assoluto senso di solitudine delle istituzioni e della società civile tranne pochissime testimonianze alle quali serbo gratitudine ed affetto.
Ed allora? Allora quella sfida, Dottor De Raho, sono pronto a raccoglierla. Ma non accetto più di essere lasciato solo. Come non accetto più la retorica della antimafia dei convegni e del siamo tutti uguali. Qualche mese fa, non ho accettato di partecipare alla ennesima fiaccolata anticamorra. Era una voce di dissenso di chi non voleva vedere accostato il suo nome, la sua storia politica e personale a personaggi inquietanti che, purtroppo, hanno un ruolo pubblico. La non partecipazione come dissenso al siamo tutti uguali che ha fatto tanti danni tanto quanto la Camorra.
Lo scatto, la ribellione sociale. Ci sto, personalmente, e non ho paura di pagarne il prezzo. In fondo il prezzo più alto da pagare l’ho già pagato, non facendo, per colpa delle mie denunce, il Sindaco della mia città. Ci sto come attore politico ma oggi è il tempo che le competenze, le tante figure autorevoli, il mondo delle professioni, la intellighenzia sana di questa città si metta in gioco e non si nasconda più dietro il classico non ho tempo, la politica non fa per me, chi mi vota. Le risposte classiche che hanno dato spazio a faccendieri, speculatori malfattori e personaggi di infimo cabotaggio. Per dirla con Don Milani “A che serve tenere le mani pulite se si tengono in tasca”.
Toni Pannullo ex Sindaco di Castellammare di Stabia.
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Politica
Castellammare, il ‘picconatore’ De Luca demolisce le Terme

Appuntamento alle ore 10, a Castellammare di Stabia. Arriva Vincenzo De Luca sulla collina del Solaro per dare il via ai lavori del nuovo ospedale nell’area delle Terme di Stabia.
Più che la posa della prima pietra, sarà il giorno in cui prenderà il via la demolizione dello stabilimento termale ormai chiuso dal 2012, nel frattempo preso d’assalto è ridotto a scheletro.
A conti fatti un pezzo di storia della città di Castellammare verrà cancellato per sempre. L’area verrà convertita in zona ospedaliera, con quello che sarà ribattezzato l’ospedale delle acque, lì dove una volta le fonti termali portavano benessere e sviluppo.
Il governatore uscente Vincenzo De Luca vestirà i panni del “picconatore”, non solo per le bordate a Roberto Fico, quanto per la demolizione di un pezzo di storia della città.
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Politica
Castellammare, l’assessore parcheggia l’auto sul marciapiede

Annalisa Di Nuzzo, assessore all’educazione e all’identità stabiese, è stata sorpresa a parcheggiare la propria auto su un marciapiede per recarsi a fare shopping.Qualche sera fa l’assessora e’ stata vista entrare in macchina davanti ad un noto negozio alla periferia di Castellammare.
Peccato però che l’auto era sul marciapiede .Un episodio di non rispetto delle regole come ve ne sono a iosa in città.
Resta da chiarire se si tratti di un comportamento isolato o di un’eccezione, e se siano state adottate o meno eventuali sanzioni.
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Politica
Castellammare, Antonio Alfano chiede la discussione del RUEC

“È arrivato il momento di cambiare passo.Non è più accettabile che la nostra comunità resti priva di uno strumento urbanistico fondamentale come il RUEC (Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale), necessario per sbloccare decine di pratiche edilizie ferme da troppo tempo negli uffici tecnici”.
È quanto dichiara il consigliere comunale Antonio Alfano, componente della Commissione Urbanistica, che interviene con decisione per sollecitare la rapida calendarizzazione dell’esame del RUEC in Consiglio Comunale.
«In assenza del RUEC – prosegue Alfano – i cittadini, i tecnici e le imprese si trovano in una situazione di stallo, senza regole aggiornate e certe su cui fare affidamento.
Il territorio ha bisogno di strumenti chiari per poter crescere, riqualificarsi e attrarre investimenti.»
Il consigliere Alfano precisa inoltre un aspetto normativo spesso trascurato nel dibattito politico:
«È bene ricordare che il PUC (Piano Urbanistico Comunale) e il RUEC possono essere approvati in momenti distinti.Non esiste alcun vincolo che imponga di attendere il PUC per adottare il RUEC.
Si tratta di due strumenti complementari ma autonomi, e il ritardo nell’approvazione del RUEC non è quindi giustificabile.»
Alfano sottolinea poi l’immobilismo dell’amministrazione in materia di pianificazione urbanistica, denunciando una mancanza di visione e coraggio politico:
«Siamo fermi da troppo tempo anche sul fronte del PUC, e questo rallenta ogni possibile sviluppo urbanistico sostenibile.Non si può parlare di futuro se non si mettono in campo strumenti concreti di programmazione.»
Il consigliere conclude con un appello deciso:
«Portare il RUEC all’attenzione del Consiglio Comunale è un atto di responsabilità nei confronti della collettività.
Basta rinvii: si diano risposte ai cittadini e ai tecnici, e si consenta finalmente di sbloccare le numerose pratiche edilizie ferme da mesi. È il momento delle scelte e del coraggio.»
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