Cronaca
L’Italia sempre più rossa. Per la Campania difficile il ritorno in arancione
Nella prossima settimana altre regioni potrebbero diventare rosso. A rischiare molto è la Toscana, che potrebbe unirsi alle dieci che già si trovano nella fascia delle misure più dure. Altre regioni in bilico – lievemente meno a rischio – sono Calabria e Valle d’Aosta. In quest’ultima la situazione è peggiorata solo nell’ultima settimana (dati che non saranno ancora riportati nel prossimo dossier dell’Iss): non sarebbero stati rilevati 250 casi ogni 100mila abitanti – elemento discriminante per l’assegnazione della zona rossa – e l’impatto sugli ospedali resta relativamente basso, ma nelle ultime ore l’Rt è decisamente sopra 1,5.
Le uniche ad essere ‘rosse’ già da due settimane – e dunque con la possibilità di eventuali cambiamenti di fascia – sono Campania e Molise: quest’ultima potrebbe sperare nel passo verso l’arancione a fronte di un lieve abbassamento dei contagi anche se nella stessa regione in queste ore la percentuale dei posti letto occupati da pazienti Covid nelle terapie intensive, rispetto al totale di quelli disponibili, si attesta al 44% a fronte del 37% della percentuale nazionale. Dovrebbe invece restare invariata la situazione della Sardegna ma – con il leggero peggioramento – si corre sul filo del rasoio della fascia bianca. Qualsiasi siano i risultati del prossimo monitoraggio e le eventuali ordinanze firmate dal ministro Roberto Speranza, in tanti confidano già nei dati del report che sarà pubblicato invece la prossima settimana, il prossimo 26 marzo.
Per quella data potrebbe aprirsi per diversi territori la possibilità di andare in arancione e di essere quindi sottoposti a minori restrizioni nella prima metà della settimana di Pasqua, fino al 2 aprile. In generale, però, le cifre non sono confortanti. In attesa del picco – previsto entro fine mese – dall’inizio di questa settimana sono state registrate 1.710 vittime e i dati dell’ultimo bollettino parlano di 24.935 contagiati in 24 ore mentre il tasso di positività è del 7%, in aumento di 0,8 punti (353.737 i tamponi molecolari). Sono 3.333 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 16 in più nel saldo tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono 249. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 26.694 persone, con un incremento di 177 unità.
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