Politica
Stazione crocieristica, fumata grigia in prefettura. Fincantieri tentenna sul progetto
L’azienda glissa sulla proposta di realizzare il bacino di costruzione

Fumata grigia in Prefettura. Fincantieri tentenna e il progetto della stazione crocieristica nel porto di Castellammare resta in stand by. E’ questa la sintesi dell’incontro convocato dal prefetto Valentini e terminato pochi minuti fa. Nessun avvicinamento tra le parti, vale a dire tra Autorità Portuale e Fincantieri. Ormai ci sono due fazioni: autorità, Regione e Comune di Castellammare che spingono per il progetto crocieristico, dall’altro l’Azienda di Trieste che sembra non vedere di buon occhio la rivoluzione per il porto di Castellammare.
Alla riunione di oggi, Fincantieri ha presentato un documento di intenti sulla falsa riga di quello consegnato un paio d’anni fa tra le mani del governatore De Luca. Un atto che conferma la volontà di destinare al cantiere la costruzione di piccole navi da crociera e traghetti di grossa portata, ma senza ulteriori dettagli e riferimenti alla realizzazione del bacino di costruzione. Che poi è l’investimento che Autorità Portuale, Regione e Comune di Castellammare chiedono a Fincantieri per poter dare il via libera la progetto del polo crocieristico.
In ogni caso, l’azienda ha recepito oggi le planimetrie e tutti gli elaborati del progetto, così da poter valutare e fare una proposta nei prossimi incontri. Il prefetto Valentini ha rinnovato l’istituzione di un tavolo permanente, da convocare quando Fincantieri avrà un piano industriale dettagliato.
L’azienda, da quello che emerge, non guarda di buon occhio alla realizzazione di un polo crocieristico, facendo intendere di non gradire le interferenze con le attività del cantiere. Ma, allo stesso tempo, l’Autorità Portuale ha chiesto a Fincantieri di delimitare il perimetro delle aree da destinare solo ed esclusivamente allo stabilimento di piazzale Amendola.
Intanto, sul piano politico c’è da approvare il piano strategico che l’Autorità Portuale ha messo sul tavolo del prefetto questa mattina. Toccherà anche al consiglio comunale di Castellammare approvare o meno gli elaborati, oppure scegliere la strada del silenzio assenso. Ma il sindaco Cimmino è intenzionato comunque a portare in aula il provvedimento entro la fine di settembre.
Daniele Di Martino

Politica
Scioglimento, ecco il “ricorso in bianco” per desecretare la relazione della commissione d’accesso
La strategia dell’ex sindaco per interrompere i termini e puntare a “smontare” le motivazioni del ministero

Un ricorso “in bianco”. Così è stato definito durante le riunioni tenute dall’ex maggioranza di Gaetano Cimmino. Una soluzione prospettata dallo studio Clarizia, uno dei principi del foro di Roma, per interrompere i termini e tentare di ribaltare lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche.
Stando a quanto depositato dagli avvocati dell’ex sindaco, si tratta quindi di un ricorso che principalmente punta a far desecretare le motivazioni che hanno spinto il governo a sciogliere il consiglio comunale. Perché in realtà, ufficialmente, questi atti non ci sono. Anche se il contenuto è ben noto per essere stato riportato dalle testate giornalistiche. Ma non sarà possibile smontare queste motivazioni, almeno per il momento. Quindi si proverà a richiedere gli atti ufficiali, che per il momento il Prefetto non ha concesso, per poi provare a fare un “ricorso nel ricorso” entrando nel merito della questione.
La maggior parte dell’ex maggioranza ha firmato senza battere ciglio, in tre invece non se la sono sentita di dare il mandato all’avvocato Clarizia.
Daniele Di Martino
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