Cronaca
Falò dell’Immacolata, nei quartieri è già tempo di raccolta del legno
Gruppi di ragazzi immortalati a trasportare pedane. Tre anni fa il clan lanciò messaggi contro i pentiti di camorra

Gruppi di giovani impegnati nelle ronde per assicurare la legna dell’Immacolata. E’ già tempo di «fucaracchi» a Castellammare, in vista del tradizionale (quanto illegale) fenomeno dell’accensione dei falò nella notte del 7 dicembre.
Falò fuorilegge che, negli anni, sono stati capaci di lanciare messaggi di minaccia. Non ultimo lo striscione del rione Savorito contro i pentiti di camorra. Era il dicembre 2018 quando le immagini rimbalzarono sui tg nazionali. Un manichino e uno striscione con sopra impresso: «Così devono morire i pentiti».
Le ultime edizioni sono state da massima allerta, con uno spiegamento di forze di polizia impressionante. Anche se, in qualche quartiere, qualcuno è comunque riuscito nell’intento di rispettare questa tradizione.
Lo stesso cercheranno di fare anche quest’anno nei quartieri, nonostante i divieti che sono pronti ad essere emessi dall’amministrazione comunale. Si attende anche di conoscere un programma di eventi per la notte dell’Immacoltata, considerate – ora – le blande restrizioni anti-Covid. La speranza è di rivedere i falò sull’arenile, come vuole la vera tradizione: pire di legno controllate e senza alcun rischio per la cittadinanza.
Daniele Di Martino

Cronaca
Comune, la commissione ordina controlli antimafia alle ditte appaltatrici
Controlli per i cinque anni precedenti alle aziende titolari di contratti

Controlli antimafia a tutte le ditte appaltatrici e agli operatori che lavorano per il Comune di Castellammare. E’ questa l’ultima indicazione della triade commissariale che regge le sorti di Palazzo Farnese. In realtà si sta applicando la legge, per cui nei casi di scioglimento per infiltrazioni chiunque abbia rapporti con l’amministrazione comunale. Non a caso si legge in un avviso pubblicato sul sito dell’ente:
“In virtù di quanto disposto dall’art. 100 del Decreto Legislativo n. 159/2011, l’Ente locale, sciolto ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 267/2000, deve acquisire, nei cinque anni successivi allo scioglimento, l’informazione antimafia precedentemente alla stipulazione, all’approvazione o all’autorizzazione di qualsiasi contratto o subcontratto, ovvero precedentemente al rilascio di qualsiasi concessione o erogazione indicati nell’articolo 67 indipendentemente dal valore economico degli stessi. Pertanto alle istanze presentate sul portale impresainungiorno.gov.it è necessario allegare il modello di informazione antimafia. Tale modulo deve essere compilato (e ritrasmesso con allegato un documento di identità del dichiarante in corso di validità o firmato digitalmente) da parte di tutti i soggetti sottoposti alla verifica antimafia ai sensi dell’art.85 del Decreto Legislativo del 6 settembre 2011, n. 159”.
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