Cronaca
Blindare dalle infiltrazioni i fondi Pnrr, la proposta di Cimmino e Marino al Prefetto di Napoli
Il Sindaco di Caserta e di Castellammare di Stabia scrivono al Prefetto chiedendo un’ unità di controllo in Prefettura sulla gestione dei fondi Pnrr

Un protocollo d’intesa tra Prefettura di Napoli e Anci Campania con l’istituzione di una unità di controllo per blindare i finanziamenti Pnrr da ogni possibile infiltrazione della criminalità organizzata. Questa è la proposta inoltrata oggi al prefetto di Napoli Claudio Palomba dal presidente di Anci Campania, Carlo Marino e dal vicepresidente di Anci Campania e sindaco di Castellammare di Stabia Gaetano Cimmino, promotori dell’iniziativa.
“L’obiettivo – spiegano Marino e Cimmino – consiste nell’istituire un gruppo di lavoro mirato a verificare la gestione dei fondi, i risultati raggiunti, le misure necessarie per assicurare l’avanzamento dei progetti e per garantire la trasparenza delle procedure, mettendo in campo un’attività di prevenzione all’insegna della trasparenza e della legalità”. Marino e Cimmino sottolineano che “c’è la consapevolezza di disporre di un’occasione straordinaria di ricostruzione: con i fondi del Pnrr si aprono orizzonti inesplorati per tutti i Comuni della Regione Campania, che hanno già presentato i primi progetti per il rilancio delle città. E evidente, tuttavia, il rischio che le ingenti risorse messe a disposizione di tutti i Comuni ad opera del Governo nazionale possano essere oggetto di interesse da parte della criminalità organizzata. Un’ipotesi rispetto alla quale è necessario adottare tutte le forme di tutela opportune per evitare che questa fase così importante di crescita dei territori possa essere inquinata dalle potenziali infiltrazioni della camorra negli appalti che scaturiranno dalle assegnazioni di fondi ai Comuni che hanno già iniziato a presentare richieste di finanziamento”.
Per questo motivo, concludono il presidente e il vicepresidente di Anci Campania nella lettera inoltrata al prefetto di Napoli, “è nostra intenzione proporre la stipula di un protocollo d’intesa per blindare i finanziamenti del Pnrr da ogni potenziale infiltrazione, mettendo in campo un’attività mirata di prevenzione all’insegna della trasparenza e della legalità, nella consapevolezza che la sinergia e la cooperazione tra Istituzioni rappresenta lo strumento migliore a disposizione degli enti locali per difendersi da ogni eventuale infiltrazione criminale”.
Cronaca
Falò dell’Immacolata, sequestrate 7,5 tonnellate di legna a Castellammare

Ieri, gli agenti del Commissariato di Castellammare di Stabia e personale della Polizia Locale, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei pressi del rione Moscarella, in occasione delle operazioni di recupero di materiale legnoso destinato all’accensione di falò illegali dell’Immacolata nel Comune di Castellammare di Stabia, dove hanno sequestrato 7,5 tonnellate di legna.
Le operazioni di rimozione sono state effettuate da Velia Ambiente, società incaricata dal Comune di affiancare le forze dell’ordine nel prelievo di legna.
Cronaca
Omicidio Paolino, il ras dei D’Alessandro arrestato nel suo ristorante

E’ stato arrestato nel suo ristorante, Luciano Verdoliva, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio Paolino assieme ad Antonio Occidente.
Il ras dei D’Alessandro è figlio di Giuseppe Verdoliva, pezzo da novanta del clan ucciso proprio nella faida del 2005 dal clan Scarpa-Omobono. Gestiva da qualche anno un ristorante in villa Comunale, “Le tre Caravelle”. I carabinieri l’hanno arrestato proprio nel locale molto noto a Castellammare di Stabia.
Il ristorante è poi stato ispezionato dal Nas. In seguito ai controlli sono stati sequestrati 50 kg di prodotti ittici privi di tracciabilità. Il locale è stato diffidato per carenze igienico sanitarie e sanzionato con 3500 euro di multa. Il ristorante non è stato chiuso.
Cronaca
Faida di camorra a Castellammare, risolto un caso del 2005: due ras dei D’Alessandro in manette per l’omicidio Paolino

Risolto un altro omicidio della faida di camorra a Castellammare di Stabia. Si tratta dell’uccisione di Carmine Paolino nel 2005 ad opera dei killer inviati dal clan D’Alesandro. Il cold case è stato risolto da Carabinieri e DDA. E scattano due arresti per due pezzi da novanta della cosca di Scanzano: Antonio Occidente (già detenuto) e Luciano Verdoliva.
I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due persone ritenute gravemente indiziate di concorso nell’omicidio di Paolino Carmine (avvenuto a Castellammare di Stabia il 01 marzo 2005, aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso il reato con la finalità di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan D’Alessandro”, operante nel territorio di Castellammare di Stabia.
Il provvedimento scaturisce in seguito a riscontri investigativi e alle convergenti dichiarazioni accusatorie di due collaboratori di giustizia, da cui sarebbe emerso il presunto coinvolgimento dei due destinatari del provvedimento cautelare quali esecutori materiali dell’omicidio, in quanto avrebbero attirato con una scusa la vittima all’interno di un’autovettura per poi ucciderla con due colpi di pistola alla testa, abbandonandone il cadavere in strada in via Sant’Andrea.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Cronaca
Stangata a due caseifici tra Gragnano e Castellammare: lavoratori in nero e condizioni igienico sanitarie pessime
Maximulta a due caseifici dell’area stabiese

Stangata a due caseifici dell’area stabiese. In data 30 novembre 2023, nell’ ambito dell’attività di controllo finalizzata a reprimere gli scarichi illeciti nel fiume “SARNO”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, i Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno controllato diverse attività commerciali ed aziende nei comuni di Castellammare di Stabia e di Gragnano. I controlli sono stati estesi anche al fenomeno del lavoro sommerso e al rispetto delle norme igienico – sanitarie.
Durante l’operazione i Carabinieri della stazione di Gragnano, insieme a personale del NIL Carabinieri di Napoli, NAS Carabinieri di Napoli e NOE Carabinieri di Napoli, coordinati dalla Procura oplontina, hanno controllato due noti caseifici con la stessa insegna ubicati nelle città di Gragnano e di Castellammare di Stabia.
Nella prima attività gragnanese è stata accertata la presenza di un lavoratore irregolare mentre nel!’ altra azienda stabiese sono stati contestati diversi illeciti amministrativi e penali.
Nel suddetto caseificio stabiese, infatti, i carabinieri hanno rinvenuto 5 lavoratori, tutti irregolari di cui uno c.d. “a nero”. All’amministratore della società sono state contestate anche violazioni delle norme ambientali, essendo stata accertata la presenza di scarichi di reflui industriali nella pubblica fognatura in assenza di autorizzazione, l’emissione in atmosfera in assenza di autorizzazione e gravi condizioni igienico sanitarie.
Durante il controllo nel!’ azienda stabiese sono stati sequestrati 6 litri di olio, 7,5 chili di insaccati privi di tracciabilità e 10 chili di pane non imbustato. Sono state elevate sanzioni amministrative e penali per un importo complessivo di 30mila euro. È stato sequestrato il laboratorio dell’azienda casearia stabiese. I due amministratori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica.
I controlli relativi alle aziende recapitanti i reflui, direttamente o indirettamente, nel fiume Samo, proseguiranno anche nei prossimi giorni con l’approssimarsi delle festività natalizie.
Cronaca
Guerra ai falò illegali, primi sequestri. E vanno a ruba carrelli dei supermercati

La guerra ai falò illegali è già iniziata. Arrivano i primi sequestri in vista dell’Immacolata a Castellammare di Stabia. Mentre il Comune tenta di rispettare la tradizione con i fucaracchi legali sull’arenile, non si ferma la raccolta fuorilegge per aumentare i falò nei quartieri, vietato da un’ordinanza del commissario antimafia Raffaele Cannizzaro.
Lo Stato inizia a far sentire la propria presenza con un primo sequestro: 80 quintali di legna accantonata abusivamente tra Fontana del re e boschi di Quisisana e via Napoli. Tronchi già tagliati e pronti per essere appiccati nella notte dell’Immacolata.
Intanto supermercati stabiesi sono sul piede di guerra perché sono spariti i carrelli utilizzati solitamente per la raccolta del cartone. Qualche giorno fa in viale Europa il personale di un grosso supermercato ha rincorso dei ragazzi che stavano rubando 2 carrelli, pronti ad essere utilizzati per il trasporto della legna.
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