Cronaca
Castellammare, ricollocati a Palazzo Farnese i busti di Garibaldi e Vittorio Emanuele danneggiati 10 anni fa
I busti lapidei risalenti alla seconda metà del XIX secolo restaurati grazie al contributo di un dipendente comunale

Castellammare di Stabia. Sono stati ricollocati questa mattina a Palazzo Farnese i busti lapidei raffiguranti Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele, si tratta di opere del maestro Giovanni Spertini risalenti alla seconda metà del XIX secolo.
Le statue in marmo, di grande valore artistico e storico, furono danneggiate nel corso di una grande sommossa a Palazzo Farnese nel 2011 e sono state restaurate dopo oltre dieci anni grazie ad una donazione di un dipendente comunale. La singolare iniziativa dell’impiegato comunale Antonio Forte che ha offerto la cifra di 500 euro per il restyling di entrambe le opere. Una somma che il funzionario avrebbe ricevuto come risarcimento danni, in quanto «persona offesa» in qualità di pubblico ufficiale e nell’esercizio delle sue funzioni.Un risarcimento che il dipendente comunale ha deciso di donare al Comune, che ha anche accettato con una delibera commissariale.
Durante l’assalto agli uffici comunali furono danneggiati due busti lapidei commemorativi di Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele, scolpiti in marmo e risalenti al XIX secolo. In particolare, la statua marmorea di Giuseppe Garibaldi, realizzata dal maestro Giovanni Spertini (Pavia, 26 gennaio 1821 – Milano, 13 febbraio 1895), opera presentata dall’artista all’Esposizione Nazionale di Belle Arti di Napoli del 1877, successivamente acquistata dal Municipio di Castellammare di Stabia e di enorme valore artistico e storico, venne privata della testa dalla furia dei rivoltosi e fu rinvenuta, solo alcuni giorni dopo la fine delle proteste, all’interno di uno dei servizi igienici del Comune. I due busti, dal giorno in cui si registrarono gli atti vandalici, non sono stati oggetto di intervento di ripristino o restauro e, da allora, sono rimasti «sepolti» all’interno dei locali dell’officina Comunale. Ora, solo grazie alla donazione di un dipendente comunale, hanno rivisto la luce.

Cronaca
Morì senza ricovero, giustizia per Schiavone: condannato il medico

La morte di Vincenzo Schiavone fu dovuta ad un’imperizia. È arrivata a distanza di più di 4 anni la condanna per il medico che dimise dall’ospedale il sindacalista e lavoratore della nettezza urbana che morì a causa di un infarto dopo essersi recato al San Leonardo.
Una vittoria per la famiglia: “Giustizia e verità è stata fatta su una morte assurda – si legge nel messaggio diffuso dai familiari di Schiavone – La famiglia fin dal primo momento parlò di imperizia, imprudenza, negligenza. Dati che emersero anche dalla relazione autoptica che fu predisposta dal Tribunale di Torre Annunziata.
Quella di Vincenzo fu un’odissea finita male. La famiglia da sempre unita nel ricordo del sindacalista esprime soddisfazione anche se nessuna sentenza potrà più restituire indietro l’amato Vincenzo, resosi protagonista di tante battaglie in città per i lavoratori”.
Cronaca
Emergenza criminalità a Castellammare: sfonda la vetrina di un negozio, ferito si dà alla fuga

E’ sempre più emergenza criminalità a Castellammare di Stabia. Raid a un negozio di tabacchi, l’ennesimo furto ai danni dei commercianti stabiesi. Nel mirino una rivendita di Santa Maria dell’Orto, in pieno centro, presa di mira da un ladro. In pratica il malvivente ha sfondato la vetrina per portare via materiale di pelletteria di un discreto valore. La rottura del vetro ha però causato il ferimento del ladro, che si è allontanato sanguinante, riuscendo a portare via soltanto poche cose.
Si tratta del secondo episodio nel giro di pochi giorni. Almeno due settimane fa lo stesso negozio ha subito anche una rapina. Tutto questo a riprova che l’emergenza criminalità è ancora nervo scoperto per la città di Castellammare di Stabia.
Cronaca
Ratti e spazzatura nel centro città: degrado ed abbandono nel salotto buono di via Roma

Degrado ed incuria nel centro di Castellammare di Stabia. Sono anni ormai che le aree dove dovrebbero esere ricostruiti due palazzi nella centralissima via Roma a Castellammare sono diventate vere e proprie discariche. Nonostante numerose denuncedi residenti e richieste di pulizia, seguite poi da ordinanze comunali, le aree rimangono sede di cumuli di rifiuti di ogni genere. Il contenzioso che ricade sull’area non è materia semplice, tanto da bloccare le operazioni di ricostruzione. Negli anni, varie amministrazioni comunali si sono succedute ed altrettanti funzionari e dirigenti comunali hanno letto i documenti per la ricostruzione, ma tutto rimane fermo al palo. Area in stato di abbandono ed oggetto di lancio di rifiuti da parte di alcuni residenti. «Dai palazzi intorno qualcuno fa anche il “lancio del sacchetto” dal proprio balcone» dice un residete della zona. Nell’ultimo anno il commissario prefettizio ha ordinato almeno due volte alla proprietà di pulire l’area, ma nulla è accaduto fino ad ora. Ultima in ordine di tempo è l’ordinanza del 2 febbraio scorso ”… adottare ad horas … gli interventi di pulizia e di manutenzione…”, ma ad oggi ancora nulla. L’area rimane una discarica a cielo aperto, covo di ratti e focolaio di probabili infezioni. Nel centro della città.
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