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Restyling del quartiere Savorito, la commissione accelera sul progetto di 92 milioni

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Il Comune di Castellammare di Stabia ha indetto una gara, mediante procedura aperta, per l’affidamento del servizio di redazione del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica cd.rafforzato da porre a base di gara per l’affidamento, mediante appalto integrato, di progettazione ed esecuzione dei lavori previsti dal P.N.R.R., dell’intervento denominato: “Riqualificazione e Rigenerazione del Quartiere SAVORITO – Programma di sostituzione edilizia e recupero dei vuoti urbani – Ambito intervento Periferia Nord della Città”.

Un progetto da 92 milioni di euro, suddiviso in tre lotti, finanziato con risorse a valere sul Pinqua, oggi confluite nel PNRR.Spesa prevista di € 471.904,08 per il progetto che riguarderà il Lotto 1 cui sono destinati € 28.284.819,09 e prevede: la demolizione dei fabbricati E.R.P.

esistenti siti nell’area in oggetto nonché del plesso scolastico abusivamente occupato; la realizzazione di n. 96 nuovi alloggi E.R.P., realizzazione di polo per l’infanzia, realizzazione delle infrastrutture correlate, servizi, attrezzature e spazi verdi, tra cui strade e viali interni, parco lineare, area urbana per lo sport, parcheggi a raso per gli esercizi di vicinato, parcheggi interrati pertinenziali per i residenti e raccolta pneumatica di rifiuti; tale lotto da realizzare con i suddetti fondi a valere sul P.I.N.Qu.A.e su fondi comunali, si sostanzia nella riqualificazione con abbattimento e ricostruzione degli alloggi pubblici (E.R.P.)

Il Lotto 2, realizzabile mediante ricorso a project financing, comprende l’edificio polifunzionale a destinazione turistico‐ricettiva con annesso parcheggio interrato, il mercato coperto, il parco agricolo e lo
studentato.

Il Lotto 3, realizzabile mediante fondi a valere su successivo finanziamento, comprende la realizzazione dei restanti alloggi della tipolog Ers “B” (Edilizia Residenziale Sociale) a canone sostenibile, e la restante parte dell’area urbana per lo sport e parco agricolo.


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Tram a Castellammare, altolà al progetto: “Bisogna cambiarlo per non sprecare 50 milioni”

La richiesta dai consiglieri di opposizione Alfano, D’Apuzzo, De Simone e Di Martino

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«Accogliamo positivamente l’idea di recuperare il collegamento ferroviario tra Castellammare di Stabia e Gragnano attraverso la riconversione in tranvia leggera, finanziata con circa 50 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC).Tuttavia, esprimiamo forti perplessità su una progettazione che, allo stato attuale, appare incompleta e priva di visione strategica per la mobilità cittadina e comprensoriale».I consiglieri comunali di opposizione Antonio Alfano, Mario D’Apuzzo, Ciro Di Martino e Rosanna De Simone chiedono un ripensamento progettuale che tenga conto delle vere esigenze del territorio.

«Per garantire una fruizione efficace e diffusa del servizio – spiegano i consiglieri – il capolinea a Castellammare di Stabia deve essere realizzato a Piazza Matteotti, punto strategico per l’interscambio con la storica tratta FS Castellammare–Campi Flegrei.Inoltre, appare incomprensibile che il progetto non preveda un collegamento diretto con la rete Circumvesuviana Napoli–Sorrento, infrastruttura fondamentale per pendolari, studenti e turisti».

I consiglieri sottolineano inoltre l’inaccettabile esclusione del quartiere Moscarella, tra i più popolati della città:
«Una fermata in corrispondenza dello stadio Romeo Menti, con la contestuale realizzazione di un mega parcheggio a servizio dello stadio e dei pendolari, rappresenterebbe una soluzione logica, utile e immediatamente funzionale.Non intervenire su questo snodo significa lasciare fuori migliaia di cittadini da un’opera pubblica che dovrebbe servire l’intera comunità stabiese».

«Come componenti dell’opposizione e della Commissione Urbanistica – concludono – continueremo a vigilare affinché questi 50 milioni di euro non siano sprecati in un’opera senza connessioni, senza strategia e senza ricadute concrete sulla mobilità cittadina.Il rischio è quello di realizzare una cattedrale nel deserto, scollegata dalla vita reale dei cittadini».


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Gragnano capitale del gioco d’azzardo, il Comune propone un osservatorio

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Il Comune di Gragnano lancia un appello forte e chiaro alle istituzioni del territorio per contrastare l’allarmante diffusione del gioco d’azzardo patologico.Alla luce dei dati recentemente diffusi dall’Osservatorio Regionale sul Gioco d’Azzardo – che collocano Gragnano al primo posto in Campania per spesa pro capite nel gioco online, con una media annua di oltre 4.100 euro per residente – il Sindaco Nello D’Auria ha formalmente proposto alla Prefettura di Napoli e all’ASL Napoli 3 Sud l’istituzione di un Comitato permanente interistituzionale di monitoraggio e contrasto al fenomeno.

“È un dato che ci impone una presa di coscienza collettiva – dichiara il sindaco Nello D’Auria –.

Il gioco patologico colpisce soprattutto giovani e famiglie economicamente fragili, generando conseguenze gravi sul piano sociale, sanitario ed economico.Dobbiamo intervenire uniti.”

La proposta nasce anche dal confronto avvenuto durante l’incontro dell’8 luglio scorso a Gragnano, alla presenza del Prefetto di Napoli Michele di Bari, del Procuratore Capo di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, della Presidente del Tribunale di Torre Annunziata Giovanna Ceppaluni, del Sostituto Procuratore della DDA di Napoli Giuseppe Cimmarotta e di numerose autorità civili e militari, in occasione dell’inaugurazione della nuova sala di controllo TVCC del Comune.

Il Comitato, così come immaginato dall’Amministrazione, dovrebbe coinvolgere enti locali (con priorità ai Comuni più esposti), ASL e Dipartimenti per le Dipendenze, Forze dell’Ordine, Uffici scolastici, rappresentanze del Terzo Settore e centri per la salute mentale e i servizi sociali.

“L’obiettivo è coordinare azioni preventive, educative e di contrasto – spiega Nello D’Auria, sindaco di Gragnano – con campagne mirate, regolamenti locali, supporto ai soggetti più fragili e controlli sull’offerta digitale del gioco.Serve una rete istituzionale permanente che migliori l’efficacia degli interventi.”

Il Comune di Gragnano ha già formalizzato la proposta con una nota ufficiale (Prot. 0027812 del 10/07/2025), restando disponibile per un incontro operativo che definisca tempi e modalità di attuazione.

“Contiamo sulla sensibilità delle istituzioni – conclude D’Auria – per trasformare un’allerta in un’azione concreta.

Gragnano è pronta a fare la sua parte, ma da soli non si vince questa battaglia.


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Castellammare, “Quali impegni per Fincantieri?” per Base Popolare non c’è il coinvolgimento del Consiglio

Presentata un’interrogazione al Sindaco

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Un’interrogazione a risposta scritta e orale quella presentata oggi dal consigliere Maurizio Apuzzo di Base Popolare Democratici e Progressisti sul futuro di Fincantieri.Ancora un tema sul quale i consiglieri comunali non sono stati coinvolti e sul quale il gruppo chiede risposte.

“Abbiamo appreso, pur avendo in più occasioni sottolineato la necessità che si affrontasse il tema della tutela e del rilancio del nostro CANTIERE, solo da un comunicato stampa del dicembre 2024 dell’incontro svoltosi presso la sede comunale.

In nessuna occasione si è valutato fosse opportuno informare e coinvolgere il Consiglio Comunale sugli impegni assunti e sugli sviluppi successivi all’incontro”.Incontro annunciato a febbraio 2025 dal sindaco Vicinanza ma non svoltosi ancora “il previsto incontro di febbraio – sono trascorsi da allora ben cinque mesi – ancora non si è svolto, ne consegue che il piano ipotizzato del ribaltamento a mare sia ancora fermo al palo.

Non decollano ancora, e questo non può non preoccuparci, scelte fondamentali per dare una chiara missione produttiva al Cantiere; che necessitano di importanti investimenti e del pieno coinvolgimento non solo della Regione, ma dello stesso Governo.Si perpetua, con questi rinvii, una situazione che si trascina da anni: incontri e protocolli sottoscritti tra Regione, ADSP e Fincantieri cui poi non seguono fatti e azioni concrete.

Lo prova la circostanza che siamo riusciti a non utilizzare i 32mln di euro stanziati dal Governo per il nostro Porto e per il nostro Cantiere.Un fatto gravissimo e inaccettabile.

Le ipotesi – si legge nel testo dell’interrogazione – fatte per la riorganizzazione del Porto e del Cantiere dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale(ADSP) che comprende i porti di Napoli-Salerno-Castellammare, mai discusse in Consiglio e con la città, hanno solo accresciuto la sensazione che manca un piano, venendo a mancare quindi una visione e una strategia chiara in grado di esaltare, insieme alla funzione insostituibile del Cantiere, le attività legate ai mega Yacht e alla nautica da diporto.Mancano, inoltre, interventi e servizi elementari che ci consentirebbero di accogliere in modo dignitoso i turisti che la mattina sostano nell’area portuale in attesa dei pochi e insufficienti aliscafi disponibili; Castellammare è stata penalizzata dal permanere di questi errori ed infatti non un euro del Pnrr e dai successivi programmi europei gestiti dalla Regione e dall’ADSP è arrivato nella nostra città.

Manca – come ben sappiamo – da anni il Prg del porto e di conseguenza non si riesce a dare una destinazione utile a spazi e a strutture esistenti, o a perseguire con convinzione l’abbattimento di quelle dismesse e fatiscenti da anni.Si procede alla cieca e, come dimostra la conferenza conclusa da Zes sul Montil a febbraio 2025 e il successivo protocollo sottoscritto dal Sindaco con l’ADSP.

Questione, anche in questo caso, mai discussa in Consiglio Comunale”.Da qui il gruppo con il consigliere Maurizio Apuzzo chiede di sapere: “Quali iniziative si pensa di assumere, d’intesa con le forze sindacali, per definire in tempi brevi il progetto, gli obiettivi e gli investimenti necessari per assicurare una prospettiva al nostro Cantiere; Castellammare è l’unica realtà rimasta indietro rispetto alle trasformazioni e agli investimenti realizzati nelle altre realtà da Fincantieri; Se è vero che ci sono stati incontri per rivedere, sulla base degli spazi esistenti, le ipotesi avanzate dall’ADSP nel piano strategico sulle attività e le funzioni da assegnare al nostro Porto.

Riflessione che avrebbe riguardato lo stesso prolungamento del molo di sovra flutto.Proposta, quest’ultima, che potrebbe determinare ripercussioni negative sulla nostra linea di costa; Se è vero, inoltre, che le ipotesi avanzate per la messa in sicurezza del belvedere che affaccia su via Acton, causa ritardi e mancate iniziative dei diversi enti, potrebbero comportate un ulteriore restringimento della carreggiata, tale da creare problemi per gli automezzi che trasportano le lamiere per Fincantieri e per la stessa viabilità verso le spiagge e la costiera Sorrentina;
Quando si pensa di convocare un’apposita seduta del C.Comunale per discutere dei punti richiamati, delle iniziativa da assumere per evitare che la città riceva nuovi colpi.

Per verificare, inoltre, come queste scelte importanti trovino posto nel Dos e nel Puc”

 


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