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Immacolata, perché non giocare in anticipo e creare una grande notte bianca?

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Programmare sin da ora la notte dell’Immacolata.Perché no?

In fondo la notte più attesa dagli stabiesi lo scorso anno è stata onorata dalla commissione antimafia, nonostante le tutubanze iniziali, anche con un discreto successo.E allora perché non muoversi in anticipo e magari cercare di regalare a Castellammare di Stabia una grande notte bianca?

Lo scorso anno la festa dell’Immacolata, quella dei falò per intenderci, fu salvata in calcio d’angolo.Inizialmente la commissione non era intenzionata a organizzare alcunché, salvo poi ripensarci e assicurare lo spettacolo dei fucaracchi sull’arenile di Castellammare.

Programmarla ora significherebbe avere la certezza della buona riuscita dell’evento, magari con un grande concerto.Oppure provare a mettere in piedi un regolamento per i falò legali nei quartieri.

Non farlo significa arrivare all’evento di dicembre con l’acqua alla gola e prendere decisioni affrettate, o peggio ancora non prevedere nulla per la notte dell’Immacolata.


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Castellammare, il restauro del Convento di San Francesco è realtà: al via i lavori

Lunedì la conferenza stampa di presentazione

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Lunedì 30 giugno 2025, alle ore 15.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Castellammare di Stabia, sarà ufficialmente presentato l’avvio del cantiere per il restauro e la rifunzionalizzazione del Convento di San Francesco, uno degli interventi più significativi per la valorizzazione del patrimonio storico-architettonico della città.
L’intervento, finanziato dal Ministero della Cultura con un importo complessivo di 4 milioni di euro (legge n. 190/2015, annualità 2022–2024), costituisce il primo lotto operativo di un più ampio programma di recupero dell’intera insula conventuale, situata nel cuore del centro storico stabiese.L’obiettivo è restituire alla comunità uno spazio di alta valenza culturale e sociale, riportando in vita un complesso monumentale che per secoli ha rappresentato un elemento identitario nel tessuto urbano cittadino.
Interverranno alla conferenza di presentazione:
  • · Luigi Vicinanza, Sindaco di Castellammare di Stabia
  • · Mariano Nuzzo, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli e per le Province di Caserta e Benevento
  • · Mons.

    Salvatore Abagnale, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Sorrento – Castellammare di Stabia

  • · Ciro Tatto, Legale rappresentante dell’Ente Seminario “San Giovanni Bosco”
  • · Salvatore Gallo, Funzionario architetto del Comune di Castellammare di Stabia, referente per l’intervento
  • · Brunella Como, Architetto della Soprintendenza, Direttore dei lavori.
Al termine della conferenza verrà sottoscritto il Verbale di consegna dei lavori all’impresa aggiudicataria Minerva Restauri Srl.
Il progetto, promosso dalla Soprintendenza ABAP per l’area metropolitana di Napoli, è il risultato di un Accordo di Valorizzazione sottoscritto nel novembre 2023 con gli enti proprietari – Comune di Castellammare, Seminario “San Giovanni Bosco” e Arcidiocesi – e prevede il recupero architettonico del chiostro trecentesco e degli ambienti conventuali attualmente in disuso, destinati a nuove funzioni culturali, formative e ricettive.
Il piano terra sarà destinato a ospitare eventi e attività culturali; il primo piano accoglierà laboratori e corsi di formazione per i giovani; il secondo piano sarà dedicato a una struttura ricettiva con funzione di ostello.L’intervento intende valorizzare l’identità storica del luogo, rilanciando al contempo la vocazione sociale del complesso, in continuità con le attività associative presenti nel quartiere.
La progettazione architettonica coordinata dalla Soprintendenza è firmata dagli architetti Paolo Di Maio e Fabio Mosca, che seguiranno, insieme all’architetto Brunella Como, l’esecuzione dell’intervento, con un termine lavori previsto per giugno 2026.
Un’occasione importante per conoscere da vicino una progettualità che coniuga tutela, innovazione e inclusione, frutto di un’intensa e proficua collaborazione interistituzionale.
Il Soprintendente Mariano Nuzzo dichiara: «L’avvio del cantiere per il restauro e la rifunzionalizzazione del Convento di San Francesco segna un passaggio fondamentale nel percorso di rinascita culturale e urbana di Castellammare di Stabia.

Intervenire su un complesso di così alto valore storico e simbolico significa non solo tutelare un bene architettonico di pregio, ma restituirlo alla collettività come luogo vivo e generativo, capace di accogliere relazioni, formazione e ospitalità.La Soprintendenza ha creduto fortemente in questo progetto, accompagnandone con impegno ogni fase.

Il lavoro sinergico con gli enti proprietari e con l’amministrazione comunale dimostra quanto la cooperazione istituzionale sia in grado di produrre risultati concreti e durevoli. Il Convento, affacciato sul mare e immerso nella storia cittadina, tornerà a essere un presidio di cultura e partecipazione. È questa, per noi, la missione più alta della tutela: custodire per restituire».

Il Sindaco Luigi Vicinanza dichiara:«Il recupero del Convento di San Francesco si inserisce in una più ampia strategia di riqualificazione e rilancio del centro storico di Castellammare di Stabia. Non è soltanto un intervento edilizio, ma un’azione concreta per contrastare il degrado e restituire alla città un luogo simbolico, destinato alla cultura, all’accoglienza e all’inclusione.Questo cantiere rappresenta il nostro impegno per una città che ritrova sé stessa guardando al futuro, con fiducia e visione».

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Emergenza caldo, allerta dai medici di famiglia: pericoli da non sottovalutare per anziani e fragili. Un vademecum per evitare complicazioni le corse al pronto soccorso

I consigli utili per affrontare l’emergenza caldo

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In questi giorni  si sta registrando un’ondata di calore eccezionale, con temperature che superano costantemente i 35 °C e punte di caldo percepito oltre i 39 °C nelle ore più calde.La Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) di Napoli lancia un allarme: «Questo caldo – dice il dottor Luigi Sparano – è un pericolo concreto per anziani, malati cronici e soggetti fragili. È vero che ogni anno l’emergenza caldo si ripropone, ma mai come in questi giorni si rischia di sentirsi male anche solo per essere andati a fare la spesa».

Le alte temperature, unite a un tasso di umidità elevato, possono scatenare colpi di calore, disidratazione, scompensi cardiaci e crisi respiratorie nei pazienti più vulnerabili. «Sono moltissime le chiamate che i medici di famiglia stanno ricevendo dai familiari, soprattutto dai figli dei nostri assistiti, che chiedono consigli. È fondamentale adottare tutte le misure di prevenzione possibili per evitare complicanze gravi – aggiunge il dottor Corrado Calamaro – un piccolo gesto come mantenere un’adeguata idratazione può fare davvero la differenza».Per questo motivo i medici di medicina generale della FIMMG Napoli invitano tutta la cittadinanza a prestare la massima attenzione e a seguire scrupolosamente alcune semplici, ma fondamentali, raccomandazioni.

Emergenza caldo i consigli utili dei Medici di famiglia

 

1.

Idratazione continua: bere almeno 1,5–2 litri di acqua al giorno; preferire acqua e bevande non zuccherate; evitare alcolici e bevande gassate.

2.Pasti leggeri e frequenti: privilegiare frutta e verdura di stagione, come anguria, melone, pomodori e cetrioli, ricchi di acqua e sali minerali.

3.

Ambienti freschi e ventilati: mantenere le finestre chiuse nelle ore più calde (dalle 11:00 alle 17:00) e arieggiare la casa al mattino presto o in serata; utilizzare ventilatori o condizionatori regolati su una differenza di temperatura non superiore ai 6–7 °C rispetto all’esterno.

4.Orari protetti dal sole: evitare di uscire tra le 12:00 e le 16:00; se necessario, indossare cappelli a tesa larga, occhiali da sole e abiti leggeri di cotone e colori chiari.

5.

Controllo dei farmaci: conservare i medicinali lontano da fonti di calore; seguire le indicazioni del proprio medico per eventuali aggiustamenti delle terapie.

6.Attenzione ai sintomi di allarme: riconoscere prontamente segni di colpo di calore (cefalea intensa, nausea, vomito, confusione, pelle calda e secca) e di disidratazione (sete intensa, urine scure, stanchezza e crampi muscolari); in caso di comparsa, contattare immediatamente il medico di base o il 118.

7.

Supporto sociale: mantenere contatti regolari con parenti, vicini di casa o servizi sociali; segnalare eventuali situazioni di abbandono o isolamento.


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Pompei, a Villa dei Misteri si lavora per nuovi scavi

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A Pompei si scava di nuovo nella villa dei Misteri, l’edificio forse più noto del sito UNESCO, dotato fuori le mura dell’antica città in direzione Ercolano.Il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel e il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso hanno incontrato la stampa per raccontare le novità del cantiere di scavo del settore nord della villa, avviato un seguito dell’abbattimento, grazie ad un accordo con la Procura, dell’edificio abusivo sovrastante.La villa dei Misteri è famosa soprattutto per il grande fregio misterico, che rimane unico, anche se recentemente è stata scoperta una megalografia con simili rappresentazioni in una casa all’interno del sito, la casa del Tiaso.Scavata parzialmente da privati nel 1909/10, che lasciano i preziosi affreschi senza adeguati presidi di tutela, la villa fu oggetto di uno scavo esteso e scientifico solo nel 1929/30 per mano del soprintendente Amedeo Maiuri, il quale per l’occasione attivò il primo “ArtBonus” ante litteram nella storia del sito: lo scavo fu sostenuto dal Banco di Napoli.

Ma la villa non fu scavata per intero: Maiuri non riuscì a indagare il settore NO del complesso, poiché sopra si trovava una casa.Questa casa, ampliata abusivamente nei decenni successivi, era diventata sempre più un “obbrobrio” per il sito UNESCO, fino a quando non si è proceduti all’abbattimento, nel 2023, grazie ad un protocollo d’intesa tra la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso, e il Parco archeologico di Pompei, finalizzato al contrasto del traffico illegale di reperti archeologici, di cui lo scavo della villa di Civita Giuliana, non lontano da villa dei Misteri, è l’esito più emblematico.In virtù di tale protocollo, la Procura, attivata dal Parco Archeologico, aveva proceduto ad indagini che avevano consentito di accertare la presenza di scavi archeologici abusivi che, attraverso cunicoli clandestini, partendo dalla casa suddetta conducevano alla Villa dei Misteri, motivo per il quale si era subito intervenuti con una serie di sondaggi.Successivamente, il Parco Archeologico, supportato dalla Procura, ha proceduto alla demolizione della casa che sovrastava la Villa dei Misteri.

Al suddetto protocollo, ne ha fatto seguito un altro, stipulato tra le due Istituzioni, destinato a contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio a ridosso delle aree archeologiche, in forza del quale il Parco archeologico finanzia le attività di abbattimento per acquisire poi al demanio l’area di sedime degli edifici abusivi.
“Ora stiamo continuando questo lavoro – spiega il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel – con il duplice obiettivo di documentare gli scavi clandestini partecipare in questo modo la Procura nel suo lavoro investigativo e di completare finalmente l’opera del direttore Maiuri e portare alla luce la restante parte della villa.Si tratta dell’ingresso principale della villa e di una parte significativa del quartiere servile.I dati che abbiamo finora raccolto sono molto promettenti, nonostante il saccheggio da parte dei clandestini: emergono resti intatti del piano superiore, il che fa ben sperare per le strutture sottostanti.Il nostro progetto, però, è solo un primo passo, ora stiamo cercando i fondi per portarlo a termine.”
Nell’area attualmente indagata stanno emergendo l’antico ingresso della villa, la via Superiore ovvero il tratto di strada prospiciente l’ingresso e il piano superiore del quartiere servile della villa.

Dal lato opposto, è stato messo in luce il muro di contenimento del terrapieno a Est della strada e una cisterna a pianta rettangolare con volta a botte a lato della via Superior.
“La ripresa degli scavi archeologici nella Villa dei Misteri è stata possibile grazie alla collaborazione sinergica tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha portato dapprima alla stipula e al rinnovo del protocollo in materia di contrasto al traffico illegale di reperti archeologici e successivamente alla stipula del protocollo in materia di finanziamento delle demolizioni delle opere abusive realizzate nell’area soggetta a vincoli archeologici di competenza del Parco Archeologico di Pompei. – dichiara il Procuratore Nunzio Fragliasso – In virtù di questa collaborazione tra le due Istituzioni, si è proceduto, oltre che alla demolizione della casa oggetto di lavori abusivi sovrastante la Villa dei Misteri, altresì, alla demolizione, finanziata con fondi del Parco Archeologico, di una struttura del tutto abusiva, destinata ad attività di ristorazione, ubicata nell’area antistante la Villa dei Misteri.”


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