Inchiesta Olimpo
Affondo finale del Pd: “Parentele scomode e intercettazioni, Cimmino non è in condizione di fare il moralista”

Non si fa attendere la contro replica del Pd alle parole del sindaco Gaetano Cimmino. Ormai è un duello social a colpi di post, con accuse reciproche, gravi, molto gravi.
Le parole lasciano il tempo che trovano quando a parlare sono i fatti.
Le cronache di giornali parlano, intercettazioni alla mano, di un boss che sostiene apertamente di aver fatto votare per un candidato consigliere di Forza Italia nelle elezioni del 2018, di parentele, tra i banchi della maggioranza, che definire scomode è un eufemismo, e dalle quali non si sono MAI prese le distanze, di una commissione d’indagine che indaga su condizionamenti ed infiltrazioni camorristiche, di uomini graditi a determinati personaggi (del cui sostegno Cimmino finge di dimenticarsi) inseriti nella squadra di governo ed in ultimo, proprio stamattina appare sui giornali un articolo in cui un killer dichiara candidamente di essere stato agevolato dell’amicizia di un sindaco durante la consiliatura di cui Cimmino era Presidente del Consiglio.
Aspettiamo che la magistratura faccia il suo corso, che i commissari concludano il loro lavoro.
Ma la morale Sindaco quella proprio no! Dovresti fare un bel esame di coscienza, e sarebbe il caso che con te lo facesse anche qualche tuo sodale, perché avete la responsabilità enorme di aver lasciato scivolare questa città nel baratro!
La storia sarà anche maestra di vita ma la storia la fanno gli uomini. E oggi la storia di Castellammare è sotto gli occhi di tutti. Una città allo stremo, senza una visione e senza un respiro. I fondi siamo tutti capaci a prenderli e alla lunga che si vedrà se si è stati capaci di spenderli. Così come non bastano due o tre passerelle mediatiche in nome della legalità e qualche spruzzata di colore per parlare di riscatto e riconquista dei territori.
PARTITO DEMOCRATICO
CIRCOLO DI CASTELLAMMARE DI STABIA

Cronaca
Non si ferma all’alt dei carabinieri e si butta in una scarpata

Non si ferma all’alt dei carabinieri e finisce in una scarpata. È accaduto poco fa in zona Privati, a Castellammare di Stabia. L’uomo alla guida di uno scooter rubato ha fatto un salto di almeno sette metri per sfuggire al fermo dei militari, abbandonando il motorino sulla strada. Il ladro aveva rubato un Honda Sh a Castellammare, per poi dileguarsi. Ma non aveva fatto i conti con un posto di blocco degli uomini dell’Arma. Allora ha pensato bene di infilarsi in una scarpata di rivo San Pietro, a Privati, credendo fosse poco alta. Invece ha fatto un volo di almeno sette metri, riportando gravi ferite al torace, alle gambe e al bacino. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco per le attività di recupero. Al momento, una volta accertate le condizioni del fuggitivo, si sta cercando di estrarlo dalla scarpata per assicurargli le cure dell’ospedale.
Politica
Scioglimento del consiglio comunale, rinviata a gennaio la decisione del governo
Domani il consiglio dei ministri non esaminerà il caso-Castellammare a causa dell’emergenza Covid

Il panettone è salvo. L’ultimo consiglio dei ministri del 2021 sarà incentrato sull’emergenza Covid, in effetti nell’agenda del governo è prevista la riunione della cabina di regia. Tutti le altre questioni, secondo fonti del governo, sono rinviate agli inizi del 2022. E quindi anche il caso Castellammare subirà uno slittamento. La relazione di oltre 100 pagine della commissione d’accesso finirà sul tavolo del consiglio dei ministri a gennaio, così come era preventivato inizialmente salvo una piccola accelerata impressa negli ultimi giorni. Ma nell’agenda di Draghi & co. ci sono aspetti ben più importanti da affrontare.
L’amministrazione Cimmino, quindi, mangerà il panettone. Una decisione, quella dell’eventuale scioglimento, ancora una volta rinviata e che finirà soltanto all’ordine del giorno di uno dei primi consigli dei ministri del 2022, secondo alcune fonti qualificate del governo. Il rischio è che un’eventuale agonia possa avere effetti anche sull’azione amministrativa, rallentandone le decisioni. Per questo servirebbe un’accelerata per uscire dall’impasse: dentro o fuori. L’importante è decidere.
Daniele Di Martino
Politica
Italia Viva si spacca: Lello Vitiello stringe il patto con la Carfagna per scongiurare lo scioglimento
La decisione del governo probabilmente nel consiglio dei ministri programmato per il 23 dicembre

Il tempo stringe e l’attesa per la decisione del governo sullo scioglimento del Comune di Castellammare agita le acque. Il partito dei “pro” scioglimento è costituito da Pd e Cinque Stelle, mentre Italia Viva si presenta divisa. Se il deputato Gennaro Migliore è stato uno dei promotori della richiesta della commissione d’accesso, in tempi non sospetti, anche dopo gli arresti dell’operazione Olimpo, Lello Vitiello ha una posizione diametralmente opposta. Il parlamentare stabiese, eletto con il Movimento Cinque Stelle e allontanato dal partito di Grillo già prima del suo insediamento a Montecitorio, pare sia espresso per evitare lo scioglimento per infiltrazioni. Una posizione che va di pari passo con quella di Mara Carfagna, la ministra del Sud che in consiglio dei ministri è pronta a dare battaglia in favore dell’amministrazione Cimmino. In realtà Vitiello e Carfagna vanno a braccetto negli ultimi tempi, complice anche i nuovi equilibri che si stanno delineando nell’area di centro, dove Renzi e la ministra di Forza Italia sembrano essere i registi di tale operazione. Del resto, Vitiello soltanto con un nuovo soggetto politico – a percentuali più alte di Italia Viva – riuscirebbe a giocarsi la rielezione nel collegio di Castellammare.
In ogni caso, a quanto pare il 23 dicembre ci sarà un consiglio dei ministri e il caso Castellammare potrebbe essere all’ordine del giorno per la decisione finale.
Daniele Di Martino
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