Politica
Castellammare, Cimmino: «Ho onorato il mio ruolo. Qualcosa è stato sottovalutato»
L’ormai ex primo cittadino: «Se si è arrivati a questa decisione probabilmente qualcosa è stato sottovalutato e qualcosa è stato sbagliato»

Castellammare di Stabia. «E’ certamente una sconfitta per l’intera città. Se si è arrivati a questa decisione probabilmente qualcosa è stato sottovalutato e qualcosa è stato sbagliato». È il commento di Gaetano Cimmino, sciolto nella giornata di ieri dal Consiglio dei Ministri per infiltrazioni camorristiche. Poche parole al termine di una giornata frenetica caratterizzata da un tam tam generale per una decisione che era già nell’aria da diverse settimane. La settimana prossima sarà pubblicata la relazione votata dal Consiglio dei Ministri dove saranno rese
le motivazioni che hanno portato la sospensione anticipata dell’ esperienza amministrativa di Centrodestra. Per Cimmino questa è «una sconfitta per l’intera città. Se si è arrivati a questa decisione probabilmente qualcosa è stato sottovalutato e qualcosa è stato sbagliato. E’ necessario – scrive l’ex primo cittadino sui social – che mi assuma le mie responsabilità. È giusto che anche i partiti, tutti, centrodestra e centrosinistra, aprano un’ampia riflessione. Castellammare è una città complessa. Ci saranno modi e tempi di approfondire nei prossimi giorni.
Ho onorato la mia carica fino all’ultimo momento, lavorando giorno e notte solo e solamente per la mia città. Instancabilmente, come in ogni momento di difficoltà che abbiamo attraversato, emergenza sanitaria compresa».emidav
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Politica
Scioglimento, ecco il “ricorso in bianco” per desecretare la relazione della commissione d’accesso
La strategia dell’ex sindaco per interrompere i termini e puntare a “smontare” le motivazioni del ministero

Un ricorso “in bianco”. Così è stato definito durante le riunioni tenute dall’ex maggioranza di Gaetano Cimmino. Una soluzione prospettata dallo studio Clarizia, uno dei principi del foro di Roma, per interrompere i termini e tentare di ribaltare lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche.
Stando a quanto depositato dagli avvocati dell’ex sindaco, si tratta quindi di un ricorso che principalmente punta a far desecretare le motivazioni che hanno spinto il governo a sciogliere il consiglio comunale. Perché in realtà, ufficialmente, questi atti non ci sono. Anche se il contenuto è ben noto per essere stato riportato dalle testate giornalistiche. Ma non sarà possibile smontare queste motivazioni, almeno per il momento. Quindi si proverà a richiedere gli atti ufficiali, che per il momento il Prefetto non ha concesso, per poi provare a fare un “ricorso nel ricorso” entrando nel merito della questione.
La maggior parte dell’ex maggioranza ha firmato senza battere ciglio, in tre invece non se la sono sentita di dare il mandato all’avvocato Clarizia.
Daniele Di Martino
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