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Scioglimento, il Sindaco: «Mi assumo la responsabilità». Le reazioni della politica

Cimmino si «assume la responsabilità» dello scioglimento. Saranno 18 mesi di commissariamento. Le reazioni della politica e l’ufficialità del Governo

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Castellammare di Stabia. «Mi assumo la responsabilità dello scioglimento», parole dell’ormai ex Sindaco Gaetano Cimmino intervenuto questa sera a Radio Metropolis. Cimmino ha commentato la decisione del Ministro dell’Interno e ratificata dal Consiglio dei Ministri nella mattinata di oggi affermando di assumersi la responsabilità di quanto avvenuto anche se «tra due anni la camorra non scomparirà dalla città». Da parte delle forze politiche di maggioranza bocche cucite eccetto qualche commento lasciato in giro sui social.

Per gli addetti ai lavori è stata una mattinata molto intensa. Diversi esponenti dell’Amministrazione Cimmino hanno appreso la notizia mentre erano proprio al Comune, altri invece hanno raggiunto il Municipio nella tarda mattinata.

I consiglieri comunali di opposizione parlano di «un brutto momento per la nostra città» attribuendo la colpa di tutto ciò a «chi è andato a braccetto con la camorra, di chi ha aperto le porte di Palazzo Farnese alla Camorra». Ma «era necessario che la legalità venisse ripristinata. Per molto tempo – si legge nella nota a firma di Michele Starace, Andrea Di Martino, Francesco Nappi, Francesco Iovino, Tonino Scala – ci siamo sentiti dire che avevamo chiesto la commissione d’accesso e per lo stesso tempo abbiamo sostenuto che il lavoro degli inquirenti avrebbe portato luce sulle vicende che hanno affossato la città. Lo scioglimento è un atto grave e non viene preso con leggerezza, evidentemente gli elementi erano tali che lo scioglimento era l’unica strada percorribile per il ripristino della legalità. È una cosa brutta per la città di Castellammare? Senza dubbio, era necessario? A quanto pare si! Aspettiamo di leggere le motivazioni, aspettiamo di capire chi ha contribuito a gettare la città nel fango. Di certo non si può dare la colpa a chi ha chiesto la Commissione d’accesso, la colpa è di chi è andato a braccetto con la camorra, di chi ha aperto le porte di Palazzo Farnese alla camorra, di chi ha fatto affari con loro. Siamo dispiaciuti per quegli uomini e per quelle donne, che pur possedendo mezzi ed intelletto per prendere le distanze da questo quadro inquietante, hanno preferito girare la testa dall’altra parte e continuare a collaborare fino all’ultimo momento con questa amministrazione».

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Per il Partito Democratico «si tratta di una decisione inevitabile. Il PD – si legge in una nota di Peppe Giordano (segretario cittadino) e Marco Sarracino (segretario provinciale) – in questi anni ha sempre chiesto che emergesse la verità, sottolineando in tutte le sedi la necessità di una maggiore trasparenza da parte dell’ex amministrazione comunale, denunciando più volte la possibilità di numerosi intrecci tra il malaffare, una certa imprenditoria con rapporti opachi e una parte della classe politica. Da oggi si apre una nuova stagione, nella quale siamo in campo assieme alle migliori forze della città per riaccendere la speranza in un territorio che vive numerose difficoltà ma che anche ricco di tantissime opportunità». La deputata Carmen Di Lauro parla di «momento buio» in cui «tutte le forze sane della città si uniscano per costruire le basi della nuova Castellammare». Di Lauro, tra le prime firmatarie di una delle tante interrogazioni al Ministro dell’Interno ricorda «le critiche quando, anche con coraggio, nel 2019 chiesi l’invio di ispettori del Ministero per controllare la gestione dell’Ente Comunale. Una richiesta nata alla luce di vicende giudiziarie che avevano colpito la mia città e che ritenevo giusta ed opportuna per fare chiarezza, nell’interesse della collettività. E’ trascorso del tempo, ci sono volute altre inchieste, dopo tre anni purtroppo con rammarico devo dire che avevamo ragione e la preoccupazione di perdere i fondi del PNRR è grande. Dopo aver toccato il fondo non resta che ripartire riappropriandoci di tutto il bello e buono che questa nostra amata e maltrattata città può donare». Per Lello Vitiello, deputato di Italia Viva, «Va evidenziato, del resto, che come raccontano le cronache giudiziarie di questi anni (nei quali per due volte sono stati assassinati altrettanti consiglieri comunali) il peso della criminalità organizzata sulla vita pubblica è stato forte ed evidente. A questo punto è necessario che, in vista della strategia di rilancio che coinvolge l’Italia impegnata nella gestione dei fondi del Pnrr, si assicurino sin da subito modi e forme per non penalizzare ulteriormente le prospettive di crescita e di valorizzazione del territorio, attraverso la presentazione di progetti che avranno ricadute importanti sul territorio stabiese e su quello dell’area circostante». Il Senatore Sandro Ruotolo, autore di più interrogazioni sulla città stabiese, ha parlato di «decisione annunciata». «Avevamo visto giusto – prosegue la nota – Il consiglio dei ministri ha sciolto per infiltrazioni mafiose il comune di Castellammare di Stabia. E avevamo visto giusto anche a Torre Annunziata dove ci sono state le dimissioni del sindaco e dei consiglieri comunali all’indomani delle perquisizioni a tappeto e delle incriminazioni per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione». Teresa Manzo, parlamentare M5S, si dice preoccupata per la decisione «Soprattutto in questo periodo, gli stabiesi avrebbero avuto più che mai bisogno di istituzioni locali pienamente attive per migliorare la qualità di vita soprattutto delle fasce più deboli dopo la pandemia e per presentare i progetti al fine di ottenere i fondi del Pnrr e mettere le basi, quindi, di un nuovo sviluppo, ricco di opportunità lavorative. Invece, dobbiamo fare i conti con questa pagina buia i cui responsabili, una volta che emergeranno nella relazione del Ministero, non potranno sottrarsi alle loro responsabilità, anzitutto etico-morali, nei confronti di una intera comunità. Mi auguro che questo giorno così triste e per certi versi così drammatico – continua ancora Manzo – segni, in ogni caso, anche il punto di ripartenza di Castellammare. C’è bisogno di una nuova classe dirigente per cambiare il suo destino». emidav

Alle 20.55 è arrivata anche la nota ufficiale del Governo.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in considerazione degli accertati condizionamenti sull’amministrazione comunale da parte della criminalità organizzata, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Castellamare di Stabia (NA) e l’affidamento della gestione del Comune a una Commissione straordinaria per la durata di 18 mesi, a norma dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267). Inoltre, in considerazione della necessità di completare l’opera di risanamento dell’ente, il Consiglio dei ministri ha deliberato la proroga, per sei mesi, della durata dello scioglimento del Consiglio comunale di Pratola Serra (AV), a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

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Centro antico, non bastano i fondi da 10 milioni. Il commissario ne chiede altri 13 alla Regione

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Facendo seguito alle preoccupazioni sollevate nella nota inviata il 27 settembre firmata “Democratici e Progressisti”, si precisa che l’annosa situazione in cui versa il Centro Antico e soprattutto i problemi derivanti dal dissesto idrogeologico che interessano il territorio comunale, sono stati all’attenzione della Commissione Straordinaria sin dall’insediamento.
I 10 mln a cui si fa riferimento nella nota, assegnati da oltre dieci anni e mai utilizzati, serviranno solo ad avviare tutto il lavoro necessario: è stata affidata la progettazione, ma occorreranno nuove risorse.

Il 22 dicembre 2022 la Commissione Straordinaria ha sottoposto all’attenzione della Regione Campania la richiesta di maggiori finanziamenti: il progetto definitivo delle opere occorrenti alla sistemazione idraulica degli alvei torrentizi sul versante settentrionale del Monte Faito a monte della strada panoramica, stima una spesa complessiva dell’intervento di circa 23 milioni di euro (13 mln ad integrazione dell’attuale finanziamento e 10 mln per il versante a valle della strada
panoramica fino allo sbocco degli alvei in ambito portuale).

Sullo svuotamento delle vasche borboniche, occorre ricordare che la manutenzione è di competenza della Regione Campania, ente a cui il Comune di Castellammare di Stabia ha inoltrato opportuno sollecito.

In merito alla problematica viabilità via Salita Quisisana che interessa anche la popolazione scolastica dell’Istituto Panzini, il dirigente del Settore Urbanistica nel corso di un incontro a Palazzo Farnese con le mamme ha ribadito che, affidati i lavori per l’esecuzione delle opere di messa in sicurezza riguardanti il dissesto franoso, i disagi dovrebbero finire agli inizi di novembre. Intanto per venire incontro alle esigenze dell’utenza scolastica, con l’avvio dei lavori, è previsto un percorso protetto per il transito pedonale lungo via Quisisana.

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Elezioni, Coppola smentisce: “Non sono candidato sindaco”

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Non sono il candidato Sindaco di alcuno schieramento politico. E mi trovo, mio malgrado, a dover smentire notizie che si susseguono sui media e sulla veridicità delle quali non sono mai stato interpellato.

Così il dottor Antonio Coppola, manager dellASL Salerno, dopo che su numerosi organi di stampa sono apparse indiscrezioni riguardanti una sua candidatura alle prossime elezioni comunali di Castellammare di Stabia.

Indicato come leader di uno schieramento composto da partiti di centrodestra Coppola spiega: Sono notizie senza fondamento. Ho cominciato a settembre un percorso professionale con lASL di Salerno che richiede tutto il mio impegno e le mie energie. Sono concentrato esclusivamente sul lavoro che faccio e questo non perché non abbia a cuore le sorti della amata nostra Castellammare di Stabia, ma perché credo che servire la comunità risolvendo problemi che attendono da anni di essere risolti sia una priorità alla quale non posso togliere tempo perdendomi in chiacchiere. Io sono un uomo del fare, una persona che per attitudine professionale è votato ad agire nel nome del bene comune per dare risposte alle criticità di cui, purtroppo, la nostra sanità pubblica soffre e che si ripercuotono sulle fasce più deboli della nostra comunità”.

 

Sulla paventata candidatura alla carica di Sindaco, Coppola spiega: Non ho alcuna velleità. Non soffro di protagonismo e amo la politica, nella quale sono sempre stato impegnato, intesa come servizio alla comunità. Ecco perché queste discussioni e questi inciuci li trovo sterili e alquanto inutili. Inoltre, quelli che sono ben più navigati di me dovrebbero sapere che sono finiti i tempi in cui un candidato sindaco si imponeva come scelta di partiti, o peggio ancora, di segreterie romane. Oggi, un candidato sindaco è qualcuno la cui leadership deve essere riconosciuta dai cittadini, ancor prima della sua candidatura. Deve essere un uomo capace di guidare una squadra che, in particolare in una città come la amata nostra Castellammare, sia pronta ad andare oltre gli schemi e le convenienze dei partiti. Una squadra che sappia ragionare in termini di interesse pubblico, non del singolo politico o movimento. Una squadra che abbia un unico interesse comune: il bene delle future generazioni che non può che passare da un cambiamento del presente e da una strategia di sviluppo per il futuro.

Veniamo da anni difficili e quelli che ci aspettano saranno ricchi di sfide e opportunità che potrebbero cambiare la nostra storia continua Antonio Coppola -. Da manager, da uomo delle istituzioni, da politico che ha amministrato in diversi comuni dellarea napoletana, dico che questo non è il momento degli inciuci politici e di palazzo. Questo è il momento che la politica torni a parlare e a vivere il linguaggio della gente. Chi ama davvero la nostra Castellammare, metta da parte discorsi di partito o di schieramenti politici e si impegni a progettare un futuro che dia le risposte che questa città attende da anni, aprendo nuove frontiere di sviluppo.

Antonio Coppola conclude con un appello ai suoi concittadini stabiesi che fra qualche mese saranno chiamati alle urne: Non abituatevi al degrado. Non cedete alla depressione. Non lasciate che le sconfitte passate ci rubino il futuro. Riprendete a sognare e a guardare il mondo con gli occhi della bellezza, perché solo chi è capace di farlo è capace di cambiare la nostra Castellammare.

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Scioglimento, l’ex sindaco Cimmino non si arrende: a ottobre ultimo atto al Consiglio di Stato

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E’ l’ultimo tentativo per il centrodestra. L’ex sindaco Gaetano Cimmino e 17 tra ex assessori e consiglieri si affidano all’ultimo grado della giustizia amministrativa per ribaltare il verdetto del Tar, che in primavera ha rigettato il ricorso presentato dal centrodestra stabiese. Ora tocca al Consiglio di Stato decidere sullo scioglimento che si è abbattuto sulla città di Castellammare di Stabia lo scorso 24 febbraio 2022.

Ora c’è una data in cui ci si gioca il tutto per tutto. Il 19 ottobre si metterà una parola fine sullo scioglimento per infiltrazioni della camorra: o dentro, o fuori. Non ci sono altri gradi di giudizio. Si tratta tra l’altro di un ricorso con rito abbreviato, proprio perché incombono le elezioni di primavera 2024, quando i commissari inviati dal Viminale termineranno il mandato per lasciare di nuovo la città a un’amministrazione eletta democraticamente.

Due giorni fa i difensori dei 18 politici stabiesi hanno depositato tutta la documentazione per provare a convincere i giudici del Consiglio di Stato ad annullare il provvedimento di scioglimento.

Daniele Di Martino

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Allarme centro antico, dove sono finiti i 10 milioni per il dissesto idrogeologico?

Le richieste del movimento Democratici e Progressisti

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Allarme per il centro antico dopo le prime piogge. I fondi stanziati diversi anni fa per mettere in sicurezza il versante che affaccia sul centro storico di Castellammare di Stabia non sono mai stati utilizzati. Un ritardo che fa notare il movimento Democratici e Progressisti.

”Le preoccupazioni – scrive in una nota DP- per i danni e i pericoli che, ancora di più che per il passato, possono causare le improvvise piogge, destano allarme tra cittadini e in particolare in quelli che abitano nel Centro Antico.

Il tema è generale, lo sappiamo. Ma questa constatazione non può coprire vuoti e inadempienze rispetto a disagi e pericoli che sono già noti da tempo.
E’ appunto la situazione in cui si trova il centro Antico.

Da oltre dieci anni non si utilizzano le risorse assegnate (10mln di €) per intervenire sui problemi derivanti dal dissesto idrogeologico.
E’ una vergogna!
Solo nelle prossime settimane partirà la gara per la progettazione, che non comprenderà – perché le risorse non sono più sufficienti – gli interventi per mettere in sicurezza il Centro Antico.
Se sono stati chiesti altri finanziamenti, è evidente che sia avvenuto in ritardo; non si affrontano i rischi incombenti con questi tempi e anche con questa superficialità. Qualcuno, il Comune in primo luogo, può chiarire come stanno le cose?
Ci potreste anche dire se le vasche borboniche, con l’avvicinarsi delle piogge, sono state svuotate?

Se non è accaduto, lo si faccia subito!
I cittadini sono preoccupati per questa inerzia. Sabato scorso, quando il nubifragio ha allagato il centro cittadino, gli abitanti del Centro Antico hanno vissuto veri momenti di angoscia al pensiero di quel che sarebbe potuto accadere.
Gli stessi cittadini sono anche arrabbiati per i disagi che sta procurando la chiusura, causa frana, da metà luglio di via Salita Quisisana.
Anche in questo caso, è mai possibile che in quasi tre mesi non si sia riuscito a mettere in sicurezza l’area con primi interventi, a definire un piano per attenuare i disagi?
E’ tollerabile che si procurino questi problemi a bambini che devono raggiungere il Plesso Panzini per andare a scuola?
Hanno fatto bene le mamme che accompagnano i figli a scuola a protestare; hanno sbagliato i Commissari a non ascoltarle direttamente e a chiarire come pensano di rimediare.
DP chiede chiarezze e interventi urgenti per rimuovere disagi e pericoli. La situazione è seria e pensiamo sia giusto, oltre a Regione e Città Metropolitana, che ne sia informata la stessa Prefettura”.

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Colpo di scena, la Procura scagiona 8 politici stabiesi: “Non sono incandidabili”

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Colpo di scena al tribunale di Torre Annunziata: la Procura scagiona otto politici stabiesi, ma chiede l’incandidabilità per sei tra sindaco, consiglieri, un assessore e il presidente del consiglio comunale.

Parliamo del processo scaturito dallo scioglimento per camorra del consiglio comunale di Castellammare di Stabia.

Nell’ultima udienza l’Avvocatura di Stato che rappresenta il Viminale aveva chiesto l’incandidabilità per tutti e 14 i politici a giudizio. Il pm al termine della requisitoria ha invece chiesto di non procedere per Giovanni Nastelli, Eutalia Esposito dell’opposizione, Annamaria De Simone, Enza Maresca, Antonio Cimmino, Sabrina Di Gennaro, Antonella Esposito, Giovanni Russo tra quelli di centrodestra.

La Procura chiede l’incandidabilità invece per l’ex sindaco Gaetano Cimmino, l’ex presidente del consiglio comunale Emanuele D’Apice, l’ex assessore Fulvio Calì, gli ex consiglieri Lello Tito, Barbara Di Maio e Francesco Iovino.

Il collegio giudicante si è riservato, tra un mese arriverà la sentenza.

Daniele Di Martino

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