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Cronaca

Truffa del bonus facciate, incassavano falsi crediti: scattano i sequestri

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La truffa del bonus facciate. Incassavano falsi crediti di imposta senza eseguire gli interventi. In data odierna, Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, emesso nella fase delle indagini preliminari dal Tribunale di Napoli – Sezione G.I.P., su richiesta della locale Procura della Repubblica, per circa 186 milioni di euro di crediti d’imposta relativi ai cc.dd. “bonus facciate”, “ecobonus” e “ristrutturazioni edilizie”.
L’attività trae origine da un’analisi di rischio sviluppata dall’Agenzia delle entrate – Divisione Contribuenti – Settore Contrasto Illeciti sulla spettanza dei bonus in materia edilizia previsti dal Decreto “Rilancio” (D.L. 34/2020), a cui sono seguiti gli accertamenti
delegati dalla Procura della Repubblica di Napoli al Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria.
Dalle indagini è emerso un sistema fraudolento, basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta in capo a società e persone fisiche collegate agli organizzatori della frode, a fronte di lavori mai eseguiti: tali benefici fiscali, in maniera diretta o frazionata mediante cessioni intermedie, sarebbero poi stati venduti a un istituto finanziario, permettendo all’associazione delinquenziale di monetizzare oltre 16 milioni di euro.
In particolare, l’inesistenza dei crediti è stata ipotizzata sulla base di accertamenti svolti:
– sugli immobili, che non sarebbero stati ristrutturati e, in alcuni casi, in evidente stato di abbandono;
– sui soggetti titolari dei crediti, che avrebbero comunque dovuto sostenere esborsi (dal 10% al 50% dell’importo totale della spesa) totalmente incompatibili con le proprie capacità patrimoniali e reddituali;
– sulle società che avrebbero dovuto eseguire i lavori, rivelatesi in realtà prive delle connesse capacità economiche e imprenditoriali.
Con parte dei proventi illeciti – ottenuti a fronte delle cessioni dei crediti nei confronti dell’istituto finanziario – si è accertato l’acquisto di circa 70 immobili, ubicati in provincia di Napoli, Latina e Caserta, per un valore complessivo di quasi 5 milioni di euro. Un’ulteriore parte dei crediti (circa un milione di euro) sarebbe invece stata utilizzata direttamente dall’ideatore della frode, per compensare i propri debiti tributari iscritti a ruolo.
È stato quindi disposto il sequestro dei crediti e degli immobili nonché dei beni nella
disponibilità dell’ideatore della frode.
Le attività di polizia giudiziaria hanno interessato le province di Roma, Latina, Caserta e Napoli e sono state svolte anche con il contributo dei locali Reparti della Guardia di Finanza.
L’operazione testimonia la necessità di costante attenzione per la corretta destinazione delle risorse pubbliche messe a disposizione della collettività per mitigare gli effetti negativi della pandemia e favorire la ripresa dell’economia e l’ammodernamento del Paese.

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Cronaca

Falò dell’Immacolata, sequestrate 7,5 tonnellate di legna a Castellammare

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Ieri, gli agenti del Commissariato di Castellammare di Stabia e personale della Polizia Locale, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei pressi del rione Moscarella, in occasione delle operazioni di recupero di materiale legnoso destinato all’accensione di falò illegali dell’Immacolata nel Comune di Castellammare di Stabia, dove hanno sequestrato 7,5 tonnellate di legna.

Le operazioni di rimozione sono state effettuate da Velia Ambiente, società incaricata dal Comune di affiancare le forze dell’ordine nel prelievo di legna.

 

Inoltre, nel corso del servizio, sono state identificate 106 persone, controllati 55 veicoli e sono state altresì controllate 3 persone sottoposte alla misura degli arresti domiciliari.

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Omicidio Paolino, il ras dei D’Alessandro arrestato nel suo ristorante

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E’ stato arrestato nel suo ristorante, Luciano Verdoliva, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’omicidio Paolino assieme ad Antonio Occidente.

Il ras dei D’Alessandro è figlio di Giuseppe Verdoliva, pezzo da novanta del clan ucciso proprio nella faida del 2005 dal clan Scarpa-Omobono. Gestiva da qualche anno un ristorante in villa Comunale, “Le tre Caravelle”. I carabinieri l’hanno arrestato proprio nel locale molto noto a Castellammare di Stabia.

Il ristorante è poi stato ispezionato dal Nas. In seguito ai controlli sono stati sequestrati 50 kg di prodotti ittici privi di tracciabilità. Il locale è stato diffidato per carenze igienico sanitarie e sanzionato con 3500 euro di multa. Il ristorante non è stato chiuso.

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Faida di camorra a Castellammare, risolto un caso del 2005: due ras dei D’Alessandro in manette per l’omicidio Paolino

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Risolto un altro omicidio della faida di camorra a Castellammare di Stabia. Si tratta dell’uccisione di Carmine Paolino nel 2005 ad opera dei killer inviati dal clan D’Alesandro. Il cold case è stato risolto da Carabinieri e DDA. E scattano due arresti per due pezzi da novanta della cosca di Scanzano: Antonio Occidente (già detenuto) e Luciano Verdoliva.

I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due persone ritenute gravemente indiziate di concorso nell’omicidio di Paolino Carmine (avvenuto a Castellammare di Stabia il 01 marzo 2005, aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso il reato con la finalità di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan D’Alessandro”, operante nel territorio di Castellammare di Stabia.

Il provvedimento scaturisce in seguito a riscontri investigativi e alle convergenti dichiarazioni accusatorie di due collaboratori di giustizia, da cui sarebbe emerso il presunto coinvolgimento dei due destinatari del provvedimento cautelare quali esecutori materiali dell’omicidio, in quanto avrebbero attirato con una scusa la vittima all’interno di un’autovettura per poi ucciderla con due colpi di pistola alla testa, abbandonandone il cadavere in strada in via Sant’Andrea.Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

 

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Stangata a due caseifici tra Gragnano e Castellammare: lavoratori in nero e condizioni igienico sanitarie pessime

Maximulta a due caseifici dell’area stabiese

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Stangata a due caseifici dell’area stabiese. In data 30 novembre 2023, nell’ ambito dell’attività di controllo finalizzata a reprimere gli scarichi illeciti nel fiume “SARNO”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, i Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno controllato diverse attività commerciali ed aziende nei comuni di Castellammare di Stabia e di Gragnano. I controlli sono stati estesi anche al fenomeno del lavoro sommerso e al rispetto delle norme igienico – sanitarie.

Durante l’operazione i Carabinieri della stazione di Gragnano, insieme a personale del NIL Carabinieri di Napoli, NAS Carabinieri di Napoli e NOE Carabinieri di Napoli, coordinati dalla Procura oplontina, hanno controllato due noti caseifici con la stessa insegna ubicati nelle città di Gragnano e di Castellammare di Stabia.

Nella prima attività gragnanese è stata accertata la presenza di un lavoratore irregolare mentre nel!’ altra azienda stabiese sono stati contestati diversi illeciti amministrativi e penali.
Nel suddetto caseificio stabiese, infatti, i carabinieri hanno rinvenuto 5 lavoratori, tutti irregolari di cui uno c.d. “a nero”. All’amministratore della società sono state contestate anche violazioni delle norme ambientali, essendo stata accertata la presenza di scarichi di reflui industriali nella pubblica fognatura in assenza di autorizzazione, l’emissione in atmosfera in assenza di autorizzazione e gravi condizioni igienico sanitarie.

Durante il controllo nel!’ azienda stabiese sono stati sequestrati 6 litri di olio, 7,5 chili di insaccati privi di tracciabilità e 10 chili di pane non imbustato. Sono state elevate sanzioni amministrative e penali per un importo complessivo di 30mila euro. È stato sequestrato il laboratorio dell’azienda casearia stabiese. I due amministratori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica.
I controlli relativi alle aziende recapitanti i reflui, direttamente o indirettamente, nel fiume Samo, proseguiranno anche nei prossimi giorni con l’approssimarsi delle festività natalizie.

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Guerra ai falò illegali, primi sequestri. E vanno a ruba carrelli dei supermercati

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La guerra ai falò illegali è già iniziata. Arrivano i primi sequestri in vista dell’Immacolata a Castellammare di Stabia. Mentre il Comune tenta di rispettare la tradizione con i fucaracchi legali sull’arenile, non si ferma la raccolta fuorilegge per aumentare i falò nei quartieri, vietato da un’ordinanza del commissario antimafia Raffaele Cannizzaro.

Lo Stato inizia a far sentire la propria presenza con un primo sequestro: 80 quintali di legna accantonata abusivamente tra Fontana del re e boschi di Quisisana e via Napoli. Tronchi già tagliati e pronti per essere appiccati nella notte dell’Immacolata.

Intanto supermercati stabiesi sono sul piede di guerra perché sono spariti i carrelli utilizzati solitamente per la raccolta del cartone. Qualche giorno fa in viale Europa il personale di un grosso supermercato ha rincorso dei ragazzi che stavano rubando 2 carrelli, pronti ad essere utilizzati per il trasporto della legna.

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