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Castellammare, Ruotolo rompe con Vicinanza

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Ruotolo

La giunta di Luigi Vicinanza è giunta al capolinea?Dalla lettera inviata dal consigliere comunale del Pd e parlamentare europeo sembra proprio così .

Parole dure quelle che il giornalista Sandro Ruotolo riserva al collega ora sindaco Luigi Vicinanza

“ Caro Luigi, considera  queste righe come una lettera aperta da parte di un tuo vecchio amico.Ci conosciamo — se la memoria non mi inganna — dal 1977, quando tu lavoravi nella redazione napoletana de l’Unità, in via Cervantes.

Io ero un giovane cronista del Manifesto, che all’epoca non aveva nemmeno una vera redazione a Napoli: c’ero solo io, e bussai alla vostra porta chiedendo ospitalità.Me la concedeste, senza esitazione.

C’erano Marco De Marco, Antonio Polito, Vito Faenza, Federico Geremicca, Rocco Di Blasi, quelli che sarebbero diventati i giornalisti giornalisti degli anni ’80 e ’90.Un luogo vivo, generoso, dove si respirava giornalismo vero.

Quando, nel 2024, ero già membro della Segreteria nazionale del Partito Democratico — dopo essere stato senatore e aver presentato decine di interrogazioni e richieste formali di scioglimento per camorra del Comune di Castellammare, allora governato dalla destra — insieme a tanti compagni del PD, avanzammo il tuo nome per la candidatura a sindaco.

Non fu semplice.C’erano altre aspirazioni, all’interno e fuori dal PD.

Per sostenere la tua candidatura fummo costretti persino a sacrificare il giovane segretario del circolo, perché una parte del partito voleva una punizione esemplare.Abbiamo creduto in te, e lo abbiamo fatto fino in fondo.

Lo dico perché è giusto che la città sappia che ciò che oggi ci divide non è personale, ma profondamente politico.Umanamente resteremo sempre amici.

Ma sulla vicenda di Castellammare tu hai sottovalutato il quadro, e questo non posso tacerlo.Perché i Comuni si sciolgono non solo per il voto di scambio, ma soprattutto per quello che accade nella macchina comunale: negli appalti, negli uffici tecnici, nei gangli amministrativi dove i clan spesso trovano spazio e complicità.

Pensare che il prestigio del sindaco o la composizione della giunta possano bastare a proteggere un ente è stato un errore.Proprio per questo, appena insediata la tua giunta, abbiamo creato — insieme alla Facoltà di Sociologia dell’Università di Napoli, ai giovani di Libera, ai giovani del PD, alle associazioni — l’Osservatorio sulla camorra di Castellammare.

Un lavoro di un anno e mezzo, fatto di analisi, raccolta di dati, studio delle inchieste giudiziarie, ricostruzione della storia criminale di questa città.Abbiamo studiato i flussi elettorali, i voti ai candidati uno per uno, seggio per seggio.

E Castellammare non è una città come le altre: qui due consiglieri comunali sono stati uccisi dalla camorra.Qui c’è una storia di infiltrazioni, scioglimenti, condizionamenti che non permette leggerezze.

Il primo rapporto dell’Osservatorio lo diceva in modo chiaro: nelle elezioni del 2024, in alcuni quartieri sotto influenza del clan D’Alessandro, alcuni candidati avevano preso un numero anomalo di preferenze concentrate in pochissimi seggi.Lo scrivemmo subito: c’era un rischio concreto di voto della camorra per alcuni consiglieri comunali.

Abbiamo sollevato per primi e da soli un problema sul consigliere Oscurato, tu in aula lo hai difeso, affermando che non esiste un reato di parentela.Poi è intervenuta la magistratura.

La Direzione Distrettuale Antimafia.E ciò che è emerso è ancora più grave: un consigliere comunale di maggioranza imparentato con un esponente apicale del clan D’Alessandro, un altro consigliere comunale, padre del titolare del negozio dove si tenevano i summit del clan, con l’intera famiglia coinvolta nelle indagini.

E siamo solo all’inizio.E poi la vicenda dell’Arena Beach, ancora aspetto gli atti richiesti formalmente con un’istanza di accesso, la festa per la Juve Stabia dove ti chiesi pubblicamente da che parte stavi dopo aver visto le immagini dei festeggiamenti per il successo della squadra di calcio sul palco con gli esponenti del clan insieme alle autorità, consiglieri comunali e giunta.

Sono stato insultato, minacciato, addirittura consiglieri di maggioranza e di minoranza hanno chiesto la mia decadenza.Abbiamo dovuto aspettare l’intervento della procura antimafia per vedere ristabilita la verità quando sono emersi i rapporti tra la squadra di calcio e la camorra e il possibile inquinamento del voto amministrativo.

Nel corso del Consiglio Comunale convocato sul tema dei rifiuti ho proposto di istituire una commissione speciale che monitorasse tutti gli affidamenti diretti fatti dai dirigenti, proposta caduta nel vuoto.Ho detto con chiarezza i miei dubbi sul PUC, l’assenza di un’idea di sviluppo ed i pericoli speculativi contenuti in questo strumento fondamentale di pianificazione e programmazione.

Ho denunciato l’opacità che accompagna la gestione dell’appalto sulla raccolta dei rifiuti in città.Tutto questo te lo avevamo segnalato per tempo.

Ha ragione il commissario del PD di Castellammare, Francesco Dinacci, serve: “un salto di qualità chiaro e visibile, capace di leggere le sfide aperte, i risultati raggiunti ma anche i limiti di una stagione storica e di proiettare la città in avanti”.Un richiamo netto, inequivocabile.

Condivido la riflessione di Nicola Corrado, della Direzione Nazionale del PD, “non è possibile minimizzare ciò che sta emergendo”, bisogna contrastare prima ancora della camorra l’idea di una città assuefatta, rassegnata alla camorra”.L’ho detto prima dell’estate e lo ripeto con più forza ora: dobbiamo decidere da che parte stare.

Nessuno può più far finta di nulla.Per questo, Luigi, quando dici di voler “ripartire” o di voler “rinnovare” la tua azione amministrativa, io devo dirti con franchezza che questa storia, questa giunta, in queste condizioni, è arrivata al capolinea.

Perchè penso che il voto sia stato inquinato dalla Camorra e che questo Consiglio Comunale è compromesso da un punto di vista politico e morale.Non lo dico con rabbia, non lo dico con rancore.

Lo dico per rispetto della città.Quattordici liste a tuo sostegno, figlie anche di quel potere parallelo degli eletti regionali, sono troppe, altro che modello Castellammare: Castellammare è esattamente il modello che non bisogna seguire.

Te lo hanno detto pubblicamente anche tutti i parlamentari delle forze progressiste eletti nel collegio di Castellammare.Hai accettato questo quadro di alleanze per paura di non essere eletto, in nome di un realismo politico cinico e forse anche un po’ presuntuoso.

Hai deciso di correre il rischio, pensando di potere governare il “tutto”, dovevamo alzare muri invalicabili per la Camorra e invece si sono aperti dei varchi e oggi quei varchi sono diventati per la magistratura, stando a quanto si legge sulla stampa, piste investigative.Se si voterà il bilancio, io ti darò il voto tecnico, per non fornire alibi a nessuno, poi insieme al mio partito, di cui sono membro della segreteria nazionale, trarro’ le conseguenze politiche assumendo fino il fondo la gravita’ della situazione, per il rispetto dovuto alle Istituzioni e per l’amore che provo verso questa città meravigliosa.

Ho sempre detto che quando sulla questione morale intervengono gli organismi preposti, la politica ha già perso e deve fare un passo indietro.Questo è il momento della verità”.

 

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