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Regionali: Pd stabiese fermo al palo, tre ipotesi per Italia Viva. Sviluppo e Territorio tratta con Caldoro

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PD-Castellammare

Se nel centrodestra le candidature sono ormai cristallizzate, il centrosinistra e il Pd in particolare sono un cantiere aperto. Per le prossime regionali Castellammare e l’area dei Monti Lattari punta almeno a mantenere la rappresentatività in consiglio regionale, ma non sarà affatto facile. 

LE CONFERME NEL CENTRODESTRA

In Forza Italia lo scacchiere è ormai definito. Annarita Patriarca è lanciatissima verso le elezioni regionali, il vicesindaco di Santa Maria la Carità, Franco Cascone, è confermato nella lista dei candidati, voluto fortemente per dare manforte alla lista forzista. A Castellammare il partito del presidente Berlusconi rischia di non avere un candidato, proprio per volere del sindaco Gaetano Cimmino, ormai impegna a sostenere Armando Cesaro. Stessa posizione che assume anche Nello Di Nardo. Entrambi, però, dovrebbero mantenere la parola (il condizionale è sempre d’obbligo) nel sostenere anche Annarita Patriarca. Sfuma quindi la discesa in campo del presidente del consiglio comunale, Enzo Ungaro. L’unica candidatura a cui si sta lavorando è quella di Sabrina Di Gennaro con la lista di Severino Nappi «Campania il nostro posto», in realtà chi spinge per questa operazione è Emanuele D’Apice, colui che aveva messo il veto sulla candidatura di Enzo Ungaro in una lista diversa da quella dell’ex assessore regionale al lavoro. 

In questo modo si lascia campo libero alla Lega, che contrariamente a quanto architettato dal sindaco Cimmino, propone un candidato stabiese: Antonio Alfano. Salgono sempre di più le quotazioni dell’ex leader di Stabia Libera, mentre si allontanano le possibilità di vederlo in coppia con Tina Donnarumma. 

Fratelli d’Italia non proporrà alcuna candidatura stabiese. La lista del partito della Meloni è già bella e fatta. La leader della destra tricolore ha imposto la discesa in campo di tutti i big napoletani, ognuno dovrà fare la propria parte, senza pensare ai tatticismi. In realtà il diktat è stato più o meno questo: «Chi non si candida alle regionali non avrà alcuna possibilità di essere candidato in un collegio alle politiche». E quindi tutti nella mischia. Una mossa, quella della Meloni, che lancia Fratelli d’Italia verso il podio delle liste più votate, così come già accaduto in Calabria e in Emilia Romagna. 

Nelle ultime ore è spuntata anche la candidatura di Barbara Di Maio con la lista della Democrazia Cristiana. 

PD ALLA FINESTRA

I dem stabiesi difficilmente potranno contare su una rappresentanza nella lista per le regionali. Al momento c’è una fase di stallo e difficilmente si raggiungerà un accordo su una figura da lanciare. Si è ipotizzata la candidatura di Mariella Verdoliva per portare voti a Gianluca Daniele, qualcuno invece ha chiesto a Nicola Corrado il sacrificio a scendere in campo. Al momento le bocce sono ferme. Le uniche due novità potrebbero essere relative. Restano sempre in piedi, invece, le ipotesi che portano alle candidature di Eutalia Esposito (solo con De Luca in campo) e Maria Rita Auricchio, sostenuta dallo storico gruppo dei popolari stabiesi composto da Nicola Cuomo e Raffaele Esposito. 

I CENTRISTI

In tutto questo c’è un pullulare di liste civiche centriste. Ci sono Angelo Montemarano, Antonio Milo, Vincenzo D’Anna e Giacchino Alfano che stanno per mettere in piedi un soggetto moderato. Al momento non hanno ancora fatto una scelta di campo, nel senso che ufficialmente «attendono il progetto». Anche se dalle ultime indiscrezioni pare siano molto più vicini a Caldoro che al centrosinistra, anche perché la candidatura di De Luca è più in bilico che mai. Lo stesso Pasquale Sommese sta preparando una civica in sostegno di Caldoro. 

I RENZIANI IN CAMPO

La novità è che Italia Viva sarà della partita delle regionali. Il partito di Renzi si presenta con una lista autonoma e nell’area stabiese è pronto a individuare un candidato. Al momento i nomi in campo sono quelli di Toni Pannullo, ex sindaco, Andrea Di Martino, ex vicesindaco, e Nino Longobardi, ex consigliere del Partito Democratico. 

I FEDELISSIMI DI DE LUCA

E’ lanciassimo il movimento Sviluppo e Territorio, fondato da Alfonso Longobardi. Sabato a Castellammare ha tenuto a battesimo il simbolo che sarà presente sulla scheda elettorale delle regionali. Ma la novità è che non è per nulla scontato l’appoggio a Vincenzo De Luca, pur essendo il movimento nato da una costola dei fedelissimi dell’ex sindaco di Salerno. E non si esclude nemmeno un dialogo con il centrodestra se il candidato governatore dovesse essere Stefano Caldoro. 

CINQUE STELLE E SINISTRA

Molto dipende anche dall’accordo tra 5 Stelle, DeMa e Partito Democratico, in ogni caso in campo per i grillini c’è anche Luigi Cirillo, consigliere regionale uscente che dovrà superare lo scoglio delle regionarie. Potrebbe esserci anche un’altra candidata stabiese, Cristina Curcio, figlia si Matteo, dipendente del Comune di Castellammare (così come Luigi Cirillo). Per Sinistra Italiana sembra ormai scontato l’impegno di Tonino Scala che tenta il ritorno nell’aula del consiglio regionale. 

DANIELE DI MARTINO

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Castellammare, il ‘picconatore’ De Luca demolisce le Terme

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Castellammare

Appuntamento alle ore 10, a Castellammare di Stabia. Arriva Vincenzo De Luca sulla collina del Solaro per dare il via ai lavori del nuovo ospedale nell’area delle Terme di Stabia.

Più che la posa della prima pietra, sarà il giorno in cui prenderà il via la demolizione dello stabilimento termale ormai chiuso dal 2012, nel frattempo preso d’assalto è ridotto a scheletro.

A conti fatti un pezzo di storia della città di Castellammare verrà cancellato per sempre. L’area verrà convertita in zona ospedaliera, con quello che sarà ribattezzato l’ospedale delle acque, lì dove una volta le fonti termali portavano benessere e sviluppo.

Il governatore uscente Vincenzo De Luca vestirà i panni del “picconatore”, non solo per le bordate a Roberto Fico, quanto per la demolizione di un pezzo di storia della città.

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Castellammare, l’assessore parcheggia l’auto sul marciapiede

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Castellammare

Annalisa Di Nuzzo, assessore all’educazione e all’identità stabiese, è stata sorpresa a parcheggiare la propria auto su un marciapiede per recarsi a fare shopping.Qualche sera fa l’assessora e’ stata vista entrare in macchina davanti ad un noto negozio alla periferia di Castellammare.

Peccato però che l’auto era sul marciapiede .Un episodio di non rispetto delle regole come ve ne sono a iosa in città.

Resta da chiarire se si tratti di un comportamento isolato o di un’eccezione, e se siano state adottate o meno eventuali sanzioni.

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Castellammare, Antonio Alfano chiede la discussione del RUEC

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Castellammare

“È arrivato il momento di cambiare passo.Non è più accettabile che la nostra comunità resti priva di uno strumento urbanistico fondamentale come il RUEC (Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale), necessario per sbloccare decine di pratiche edilizie ferme da troppo tempo negli uffici tecnici”.

È quanto dichiara il consigliere comunale Antonio Alfano, componente della Commissione Urbanistica, che interviene con decisione per sollecitare la rapida calendarizzazione dell’esame del RUEC in Consiglio Comunale.

«In assenza del RUEC – prosegue Alfano – i cittadini, i tecnici e le imprese si trovano in una situazione di stallo, senza regole aggiornate e certe su cui fare affidamento.

Il territorio ha bisogno di strumenti chiari per poter crescere, riqualificarsi e attrarre investimenti.»

Il consigliere Alfano precisa inoltre un aspetto normativo spesso trascurato nel dibattito politico:
«È bene ricordare che il PUC (Piano Urbanistico Comunale) e il RUEC possono essere approvati in momenti distinti.Non esiste alcun vincolo che imponga di attendere il PUC per adottare il RUEC.

Si tratta di due strumenti complementari ma autonomi, e il ritardo nell’approvazione del RUEC non è quindi giustificabile.»

Alfano sottolinea poi l’immobilismo dell’amministrazione in materia di pianificazione urbanistica, denunciando una mancanza di visione e coraggio politico:
«Siamo fermi da troppo tempo anche sul fronte del PUC, e questo rallenta ogni possibile sviluppo urbanistico sostenibile.Non si può parlare di futuro se non si mettono in campo strumenti concreti di programmazione.»

Il consigliere conclude con un appello deciso:
«Portare il RUEC all’attenzione del Consiglio Comunale è un atto di responsabilità nei confronti della collettività.

Basta rinvii: si diano risposte ai cittadini e ai tecnici, e si consenta finalmente di sbloccare le numerose pratiche edilizie ferme da mesi. È il momento delle scelte e del coraggio.»

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