Cronaca
Covid, il Ministero: “Segnali di ottimismo ma l’epidemia è ancora su livelli critici”
Ancora in fase critica, ridurre le occasioni di contatto
L’epidemia in Italia si mantiene a livelli critici sia perchè l’incidenza di nuove diagnosi resta molto elevata e ancora in aumento, sia per gravità con un significativo impatto sui servizi assistenziali. E’ quanto recita il Report settimanale sul Monitoraggio della Fase 2 redatto dalla cabina di regia governo-regioni, Ministero della Salute e Istituto superiore della Sanità. “Nella maggior parte del territorio nazionale – si legge nel report – la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 2 con alcune Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è ancora compatibile con uno scenario 3”.
Comunque si evidenziano elementi di ottimismo: “Si osserva una riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente suggerendo un iniziale effetto delle misure di mitigazione introdotte a livello nazionale e regionale dal 14 ottobre. Tuttavia la trasmissibilità in gran parte del territorio è ancora con un Rt-1 e comporta un aumento dei nuovi casi; questo andamento – si avverte nel documento – non deve portare ad un rilassamento delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti”. Il monitoraggio ammette che “con l’attuale livello di incidenza di diagnosi resta frequente l’impossibilità di tenere traccia di tutte le catene di trasmissione e si mantiene un carico elevato sui servizi assistenziali con un ulteriore aumento dei ricoverati per Covidsia in area critica che non critica”.
La relazione evidenzia “forti criticità dei servizi territoriali e assistenziali sull’intero territorio nazionale”. L’analisi dei dati confermano “che è ancora necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione e quindi alleggerire la pressione sui servizi sanitari. E’ fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il piu’ possibile”. Il report annota come sia “elevato il numero di Regioni/PA che sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o piu’ settimane consecutive; questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19” Nello specifico sono “diciassette le Regioni/Province Autonome che sono classificate a rischio alto e tre a rischio moderato con una probabilita’ elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese comportando di fatto che resta su tutto il territorio nazionale un rischio elevato di epidemia non controllata e non gestibile”.
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