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Patto bipartisan per il Faito: «Regione unica proprietaria»

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Approvata la mozione presentata dai consiglieri Di Martino, Nastelli, Esposito e Nappi

Castellammare di Stabia. «La Regione Campania acquisisca l’intera proprietà del Faito». Questo in sintesi l’indirizzo della mozione approvata ieri dall’intero consiglio comunale. Così si eviteranno «conflitti di competenze per la gestione del monte». L’idea è che con questa soluzione si possa dare un’accelerata al processo di rilancio del Monte.

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Con l’approvazione del testo i consiglieri comunali hanno impegnato l’amministrazione a farsi promotrice presso la Regione Campania di un’iniziativa incentrata su un triplice obiettivo ovvero acquisire le quote di proprietà del 50% attualmente posseduta dalla Città Metropolitana di Napoli del complesso “Monte Faito”; convocare un’apposita Conferenza di Servizi allo scopo di istituire, quale strumento operativo, un organismo di gestione che veda la partecipazione della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli, dei Comuni di Castellammare di Stabia, Vico Equense e Pimonte, dell’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, nonché degli Enti che a vario titolo hanno competenza sull’area montana del Faito, ed approvare il relativo Statuto; procedere alla redazione di un piano di valorizzazione degli immobili e delle infrastrutture (pubblica illuminazione, manutenzione ordinaria delle strade e del verde pubblico) in modo tale da poterli candidare a finanziamenti UE in tre peculiari asset di sviluppo: Ecosostenibilità ambientale, Agricoltura e zootecnia ecocompatibile, Turismo ecosostenibile ed incoming.

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Castellammare, il ‘picconatore’ De Luca demolisce le Terme

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Appuntamento alle ore 10, a Castellammare di Stabia. Arriva Vincenzo De Luca sulla collina del Solaro per dare il via ai lavori del nuovo ospedale nell’area delle Terme di Stabia.

Più che la posa della prima pietra, sarà il giorno in cui prenderà il via la demolizione dello stabilimento termale ormai chiuso dal 2012, nel frattempo preso d’assalto è ridotto a scheletro.

A conti fatti un pezzo di storia della città di Castellammare verrà cancellato per sempre. L’area verrà convertita in zona ospedaliera, con quello che sarà ribattezzato l’ospedale delle acque, lì dove una volta le fonti termali portavano benessere e sviluppo.

Il governatore uscente Vincenzo De Luca vestirà i panni del “picconatore”, non solo per le bordate a Roberto Fico, quanto per la demolizione di un pezzo di storia della città.

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Castellammare, l’assessore parcheggia l’auto sul marciapiede

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Annalisa Di Nuzzo, assessore all’educazione e all’identità stabiese, è stata sorpresa a parcheggiare la propria auto su un marciapiede per recarsi a fare shopping.Qualche sera fa l’assessora e’ stata vista entrare in macchina davanti ad un noto negozio alla periferia di Castellammare.

Peccato però che l’auto era sul marciapiede .Un episodio di non rispetto delle regole come ve ne sono a iosa in città.

Resta da chiarire se si tratti di un comportamento isolato o di un’eccezione, e se siano state adottate o meno eventuali sanzioni.

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Castellammare, Antonio Alfano chiede la discussione del RUEC

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“È arrivato il momento di cambiare passo.Non è più accettabile che la nostra comunità resti priva di uno strumento urbanistico fondamentale come il RUEC (Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale), necessario per sbloccare decine di pratiche edilizie ferme da troppo tempo negli uffici tecnici”.

È quanto dichiara il consigliere comunale Antonio Alfano, componente della Commissione Urbanistica, che interviene con decisione per sollecitare la rapida calendarizzazione dell’esame del RUEC in Consiglio Comunale.

«In assenza del RUEC – prosegue Alfano – i cittadini, i tecnici e le imprese si trovano in una situazione di stallo, senza regole aggiornate e certe su cui fare affidamento.

Il territorio ha bisogno di strumenti chiari per poter crescere, riqualificarsi e attrarre investimenti.»

Il consigliere Alfano precisa inoltre un aspetto normativo spesso trascurato nel dibattito politico:
«È bene ricordare che il PUC (Piano Urbanistico Comunale) e il RUEC possono essere approvati in momenti distinti.Non esiste alcun vincolo che imponga di attendere il PUC per adottare il RUEC.

Si tratta di due strumenti complementari ma autonomi, e il ritardo nell’approvazione del RUEC non è quindi giustificabile.»

Alfano sottolinea poi l’immobilismo dell’amministrazione in materia di pianificazione urbanistica, denunciando una mancanza di visione e coraggio politico:
«Siamo fermi da troppo tempo anche sul fronte del PUC, e questo rallenta ogni possibile sviluppo urbanistico sostenibile.Non si può parlare di futuro se non si mettono in campo strumenti concreti di programmazione.»

Il consigliere conclude con un appello deciso:
«Portare il RUEC all’attenzione del Consiglio Comunale è un atto di responsabilità nei confronti della collettività.

Basta rinvii: si diano risposte ai cittadini e ai tecnici, e si consenta finalmente di sbloccare le numerose pratiche edilizie ferme da mesi. È il momento delle scelte e del coraggio.»

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