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Patto bipartisan per il Faito: «Regione unica proprietaria»

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Faito

Approvata la mozione presentata dai consiglieri Di Martino, Nastelli, Esposito e Nappi

Castellammare di Stabia. «La Regione Campania acquisisca l’intera proprietà del Faito». Questo in sintesi l’indirizzo della mozione approvata ieri dall’intero consiglio comunale. Così si eviteranno «conflitti di competenze per la gestione del monte». L’idea è che con questa soluzione si possa dare un’accelerata al processo di rilancio del Monte.

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Con l’approvazione del testo i consiglieri comunali hanno impegnato l’amministrazione a farsi promotrice presso la Regione Campania di un’iniziativa incentrata su un triplice obiettivo ovvero acquisire le quote di proprietà del 50% attualmente posseduta dalla Città Metropolitana di Napoli del complesso “Monte Faito”; convocare un’apposita Conferenza di Servizi allo scopo di istituire, quale strumento operativo, un organismo di gestione che veda la partecipazione della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli, dei Comuni di Castellammare di Stabia, Vico Equense e Pimonte, dell’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, nonché degli Enti che a vario titolo hanno competenza sull’area montana del Faito, ed approvare il relativo Statuto; procedere alla redazione di un piano di valorizzazione degli immobili e delle infrastrutture (pubblica illuminazione, manutenzione ordinaria delle strade e del verde pubblico) in modo tale da poterli candidare a finanziamenti UE in tre peculiari asset di sviluppo: Ecosostenibilità ambientale, Agricoltura e zootecnia ecocompatibile, Turismo ecosostenibile ed incoming.


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Castellammare, D’Apice :”La risposta di Eav sulla stazione di Ponte Persica è inaccettabile”

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“La risposta di EAV conferma un’impostazione miope, distaccata e del tutto scollegata dalla realtà del nostro territorio”. Non ci sta il consigliere d’opposizione D’Apice sulla risposta di Eav in merito alle stazioni Terme e Ponte Persica.

“Parlano- dice il consigliere -di fermate “soppresse”, di “flussi trascurabili” e di “efficienza della linea”, ma ignorano due fatti fondamentali: Moregine è chiusa e la fermata Castellammare Terme è un’infrastruttura strategica per il rilancio delle Terme di Stabia e del turismo cittadino.”


“EAV continua a trattare il nostro territorio come una variabile secondaria. Ci dicono che Ponte Persica è “demolita” e non ripristinabile. Ma si dimenticano di dire che la stazione di Moregine, indicata come sostitutiva, è oggi chiusa. Di quale servizio alternativo stanno parlando? A chi serve Moregine se non è nemmeno attiva?”

Il consigliere punta il dito anche contro la superficialità con cui viene liquidata la stazione Castellammare Terme: «Definirla “fatiscente” e ignorarla per questo è assurdo. È come dire che una scuola chiusa per anni non debba più riaprire solo perché serve manutenzione. Quella fermata rappresenta una chiave concreta per il rilancio delle Terme di Stabia, patrimonio identitario e motore economico della città.»

La mobilità pubblica non può essere gestita solo con logiche aziendali, continua il consigliere. «Ogni fermata cancellata è un pezzo di territorio che perde connessione, servizi e possibilità di sviluppo. È ora che Regione Campania e vertici EAV ascoltino realmente le esigenze della città»

Il consigliere chiederà al consiglio comunale di approvare una mozione per chiedere formalmente:
Il ripristino prioritario della fermata di Castellammare Terme, in sinergia con un piano di rilancio turistico e termale;
La verifica e riapertura della fermata di Ponte Persica;
la covocazione di un tavolo istituzionale urgente con EAV e Regione Campania,per discutere nel merito le esigenze del territorio e le possibili soluzioni

“Non accettiamo tagli mascherati da razionalizzazioni. Castellammare ha bisogno di più mobilità pubblica”


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Politica

Castellammare, De Gregorio dice no alla riapertura delle stazioni Ponte Persica e Terme

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Faito

Niente riapertura delle stazioni di Ponte Persica e Castellammare Terme. È secca la risposta di Eav alle richieste del consiglio comunale stabiese.Il presidente De Gregorio lo scrive in una missiva indirizzata al presidente del consiglio comunale,  che pubblichiamo integralmente:

La fermata di Ponte Persica è stata soppressa ed eliminata nel 2017, in quanto incompatibile ed interferente con i lavori di raddoppio della tratta Torre Annunziata – Castellammare di Stabia, finanziati ex lege 80/84.

Il progetto del suddetto raddoppio è stato approvato in Conferenza dei Servizi in data 22/09/1998.Ciò premesso, si rappresenta che l’impianto in argomento era caratterizzato da uno scarsissimo traffico viaggiatori e, nell’ambito degli stessi lavori finanziati ex lege 80/84, è stata realizzata la nuova stazione di Moregine non lontana dal vecchio impianto di Ponte Persica.

Ciò premesso, l’eventuale ripristino della Fermata di Ponte Persica, tecnicamente non sarebbe realizzabile nella stessa sede del vecchio impianto, oggi demolito e la cui sede è stata occupata dal secondo binario del raddoppio in argomento, per cui non appare realizzabile.
Per quanto riguarda la fermata di Castellammare Terme, inoltre, la stessa è dismessa da oltre 20 anni e l’impianto è del tutto fatiscente.Anche questo impianto era interessato da un flusso viaggiatori del tutto trascurabile.

L’eventuale ripristino richiederebbe di fatto il completo rifacimento del fabbricato viaggiatori, comprese banchina e pensilina, e quindi un finanziamento ad hoc.
Come concetto generale, al di là degli investimenti per i lavori di realizzazione degli impianti, la creazione di una qualsiasi località di servizio (fermata ferroviaria) su una linea comporta un allungamento dei tempi di percorrenza sulla direttrice stimabile in 4/5 minuti, tra decelerazione, servizio viaggiatori ed accelerazione e richiederebbe un costo di esercizio annuo di circa 500 mila €, tra presenziamento e manutenzione, al momento non disponibile.


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Castellammare, Base Popolare chiede spiegazioni su Palazzo del Fascio

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Una interrogazione scritta a cui è chiamato a rispondere il sindaco Vicinanza, quella presentata dal consigliere Maurizio Apuzzo, di Base Popolare Democratici e Progressisti per far chiarezza sulla vicenda relativa alla mediazione di Palazzo del Fascio.Il movimento che in aula ha eletto Apuzzo cerca risposte  riguarda la convenienza per il comune di Castellammare rispetto all’accordo transattivo raggiunto con l’ATI Valentino Giuseppe – IMPREGIVA Sri, in seguito alle controversie legali derivanti dalla ristrutturazione del palazzo di Corso Garibaldi .

 

Cinque i punti al centro della richiesta volta a chiarire quali reali vantaggi possa generare questa operazione per il Comune, specialmente alla luce dei costi potenziali associati alla nuova gara d’appalto.


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