Cronaca
Il comune di Castellammare sciolto per infiltrazioni camorristiche
Un incubo diventato realtà. Per la prima volta nella storia della città il consiglio comunale riceve un provvedimento di scioglimento per infiltrazioni camorristiche

Castellammare di Stabia. Il Consiglio dei Ministri ha deciso. E’ stato da poco approvato nel corso della riunione dei ministri il provvedimento di scioglimento dell’amministrazione comunale di centrodestra del Sindaco Gaetano Cimmino. Le motivazioni saranno rese note non prima di quindici giorni con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della relazione votata nella mattinata di oggi.
E’ la prima volta nella storia della città che arriva un provvedimento del genere. Non accadde nemmeno dopo l’omicidio del consigliere comunale del Pds, Sebastiano Corrado. Un omicidio, avvenuto in piena campagna elettorale, dalle modalità di tipo camorristico per il quale sono state riaperte le indagini da parte dell’Antimafia. Il consigliere stava tornando a casa dopo essere uscito dall’ospedale, fu avvicinato dai sicari in sella ad uno scooter che spararono più volte contro Corrado. Il delitto portò nella casa della vittima anche il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, il Ministro dell’Interno Vincenzo Scotti e personaggi di spicco della politica nazionale. Dalle indagini emerse tuttavia che Corrado era coinvolto in un’inchiesta che coinvolgeva diversi strati della società stabiese, da insospettabili ad esponenti della criminalità organizzata e riguardava un giro di mazzette legate ad appalti e forniture sanitarie. All’incirca 400 milioni di tangenti che, secondo la ricostruzione degli investigatori, Corrado avrebbe voluto tenere tutti per se manifestando la volontà di non far partecipare gli altri, compresa la Camorra, alla spartizione. Un rifiuto di pagare “il pizzo” che gli è costato la vita.
Sorte non diversa per il consigliere comunale Pd, Gino Tommasino, assassinato brutalmente nel 2009 a pochi passi dalla sua abitazione mentre era in auto con il figlio lungo la centralissima e trafficatissima Viale Europa. Era nel tardo pomeriggio quando la vettura fu avvicinata da due scooter con i quattro killer. Una pioggia di proiettili che non gli lasciò scampo.
I killer ci sono, ma non i mandanti e il vero movente di quell’orrenda pagina di cronaca che Castellammare fatica ancora a dimenticare. Dodici anni senza riuscire a venirne a capo, nonostante le dichiarazioni dei tre «pentiti» di camorra. Sono tante e varie le ricostruzioni degli ultimi giorni di vita di Gino Tommasino: dall’ipotesi di una tangente da 30mila euro mai arrivata a destinazione (nel quartiere generale del clan D’Alessandro a Scanzano), a quella dell’affare parcheggi. Per arrivare alla recente indagine che punta i fari su tutti gli appalti e le grandi opere messe in campo nel periodo in cui Tommasino era sulla cresta dell’onda della politica cittadina.
E’ noto il gruppo di fuoco composto da Salvatore Belviso, Raffaele Polito, Renato Cavaliere e Catello Romano. I primi tre diventati collaboratori di giustizia, mentre il più giovane della spedizione di morte ritrattò la sua collaborazione fuggendo dalla località segreta in seguito all’arresto. E dai verbali delle dichiarazioni, ritenute attendibili dagli investigatori, sono partite una serie di inchieste che hanno portato ad una serie di informative, a distanza di dieci anni, che raccontano di commissioni tra imprenditori, società civile e politica, con i clan egemoni su Castellammare di Stabia e dintorni.
Poco dopo l’omicidio del Consigliere Comunale Pd, arrivò a Palazzo Farnese la Commissione d’Accesso richiesta dallo stesso primo cittadino Salvatore Vozza all’ultimo anno della sua consiliatura e, il Segretario del Pd, Gaetano Cimmino passato poi nel Popolo della Libertà risultando tra i più votati nelle elezioni del 2010 con Luigi Bobbio Sindaco. Inoltre, emerse che uno dei killer di Tommasino, Catello Romano, aveva la tessera del Partito Democratico. In quel caso nessuno scioglimento per infiltrazioni camorristiche all’interno della macchina comunale ma solo “prescrizioni”. La città andò regolarmente al voto, fu un plebiscito per Luigi Bobbio che vinse sostenuto al primo turno con dodici liste l’anno successivo.
Dopo undici anni gli ispettori del Ministero ritornano a bussare le porte del Comune di Castellammare di Stabia. E questa volta non ci sono state semplici prescrizioni, i commissari hanno riscontrato commissioni con la criminalità organizzata e richiesto ed ottenuto lo sciglimento. La commissione d’accesso è stata richiesta da diversi esponenti politici. Il primo a chiederla fu Tonino Scala, consigliere comunale di opposizione, nel giorno dell’insediamento del consiglio comunale guidato dal neo sindaco Gaetano Cimmino dopo la denuncia dell’ex primo cittadino Pannullo che affermò: «Abbiamo il fiato della camorra sul collo». Pannullo fu ascoltato anche in Commissione Antimafia e DDA. Alla luce di queste dichiarazioni Scala chiese «per capire cosa è accaduto, cosa sta accadendo per non minare anche il futuro».
La prima a presentare un’interrogazione parlamentare fu la Deputata M5S Carmen Di Lauro (primo firmatario) nel 2019 dopo la maxi inchiesta “Olimpo” che ha portato il nel dicembre 2018 all’arresto di Adolfo Greco ed esponenti della criminalità organizzata ma anche dopo il falò della vergogna quando, in occasione dei tradizionali fuocaracchi dell’Immacolata, fu bruciato un manichino con un messaggio contro i pentiti. Un’inchiesta, Olimpo, che svelava i rapporti tra criminalità organizzata e imprenditoria, complice e vittima allo stesso tempo, dei clan. A seguito dell’interrogazione della Di Lauro ne sono arrivate altre da diverse fazioni politiche. Alle interrogazioni sono seguite anche altre inchieste eccellenti che dal 2018 ad oggi hanno scosso la città dove è emerso inoltre che esponenti del clan avrebbero votato Forza Italia nelle elezioni amministrative 2018.
La commissione d’accesso è arrivata in città il 26 maggio ed ha lavorato per sei mesi prima di consegnare la Relazione al Prefetto di Napoli. Tra i primi atti spulciati dal Vice Prefetto Enrico Gullotti, coadiuvato dal Capitano dei Carabinieri Ivan Iannucci e dal Capitano della Guardia di Finanza Giada Patriarca, rientrano i risultati degli scrutini delle elezioni amministrative, sezione per sezione, per avere un quadro completo di tutti i consiglieri comunali, maggioranza ed opposizione, eletti nel 2018. Poi si è passati ai lavori affidati negli ultimi anni per prestazioni al comune. E non solo, passate a setaccio le concessioni urbanistiche per il quale è stato successivamente nominato un super consulente dalla Prefettura. Condoni, permessi a costruire e pratiche relative al piano casa. Gli ispettori si sono concentrati su alcuni permessi di cui avrebbero beneficiato alcuni politici locali ma anche sulle imprese che hanno eseguito i lavori. Anche la gestione del personale, concorsi, e appalti sono stati oggetto di approfondimenti degli ispettori ed infine anche gli eventi Natalizi 2021 rientrano nella relazione prefettizia. Il Governo della città ora sarà affidato alla Prefettura di Napoli. Il prefetto Palomba nominerà dei commissari straordinari con poteri di Sindaco, Giunta Comunale e Consiglio Comunale che siederanno a Palazzo Farnese per almeno 18 mesi. La relazione sarà pubblicata nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale. Dall’attività di indagine degli ispettori non sono da escludere anche risvolti giudiziari qualora gli stessi abbiano fatto comunicazione di notizie di reato commessi alla Procura di Torre Annunziata. Ma la giustizia penale ha tempistiche totalmente diverse dai procedimenti di carattere amministrativo. Emilio D’Averio
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Cronaca
Faida di camorra a Castellammare, risolto un caso del 2005: due ras dei D’Alessandro in manette per l’omicidio Paolino

Risolto un altro omicidio della faida di camorra a Castellammare di Stabia. Si tratta dell’uccisione di Carmine Paolino nel 2005 ad opera dei killer inviati dal clan D’Alesandro. Il cold case è stato risolto da Carabinieri e DDA. E scattano due arresti per due pezzi da novanta della cosca di Scanzano: Antonio Occidente (già detenuto) e Luciano Verdoliva.
I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due persone ritenute gravemente indiziate di concorso nell’omicidio di Paolino Carmine (avvenuto a Castellammare di Stabia il 01 marzo 2005, aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso il reato con la finalità di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan D’Alessandro”, operante nel territorio di Castellammare di Stabia.
Il provvedimento scaturisce in seguito a riscontri investigativi e alle convergenti dichiarazioni accusatorie di due collaboratori di giustizia, da cui sarebbe emerso il presunto coinvolgimento dei due destinatari del provvedimento cautelare quali esecutori materiali dell’omicidio, in quanto avrebbero attirato con una scusa la vittima all’interno di un’autovettura per poi ucciderla con due colpi di pistola alla testa, abbandonandone il cadavere in strada in via Sant’Andrea.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
Cronaca
Stangata a due caseifici tra Gragnano e Castellammare: lavoratori in nero e condizioni igienico sanitarie pessime
Maximulta a due caseifici dell’area stabiese

Stangata a due caseifici dell’area stabiese. In data 30 novembre 2023, nell’ ambito dell’attività di controllo finalizzata a reprimere gli scarichi illeciti nel fiume “SARNO”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, i Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno controllato diverse attività commerciali ed aziende nei comuni di Castellammare di Stabia e di Gragnano. I controlli sono stati estesi anche al fenomeno del lavoro sommerso e al rispetto delle norme igienico – sanitarie.
Durante l’operazione i Carabinieri della stazione di Gragnano, insieme a personale del NIL Carabinieri di Napoli, NAS Carabinieri di Napoli e NOE Carabinieri di Napoli, coordinati dalla Procura oplontina, hanno controllato due noti caseifici con la stessa insegna ubicati nelle città di Gragnano e di Castellammare di Stabia.
Nella prima attività gragnanese è stata accertata la presenza di un lavoratore irregolare mentre nel!’ altra azienda stabiese sono stati contestati diversi illeciti amministrativi e penali.
Nel suddetto caseificio stabiese, infatti, i carabinieri hanno rinvenuto 5 lavoratori, tutti irregolari di cui uno c.d. “a nero”. All’amministratore della società sono state contestate anche violazioni delle norme ambientali, essendo stata accertata la presenza di scarichi di reflui industriali nella pubblica fognatura in assenza di autorizzazione, l’emissione in atmosfera in assenza di autorizzazione e gravi condizioni igienico sanitarie.
Durante il controllo nel!’ azienda stabiese sono stati sequestrati 6 litri di olio, 7,5 chili di insaccati privi di tracciabilità e 10 chili di pane non imbustato. Sono state elevate sanzioni amministrative e penali per un importo complessivo di 30mila euro. È stato sequestrato il laboratorio dell’azienda casearia stabiese. I due amministratori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica.
I controlli relativi alle aziende recapitanti i reflui, direttamente o indirettamente, nel fiume Samo, proseguiranno anche nei prossimi giorni con l’approssimarsi delle festività natalizie.
Cronaca
Guerra ai falò illegali, primi sequestri. E vanno a ruba carrelli dei supermercati

La guerra ai falò illegali è già iniziata. Arrivano i primi sequestri in vista dell’Immacolata a Castellammare di Stabia. Mentre il Comune tenta di rispettare la tradizione con i fucaracchi legali sull’arenile, non si ferma la raccolta fuorilegge per aumentare i falò nei quartieri, vietato da un’ordinanza del commissario antimafia Raffaele Cannizzaro.
Lo Stato inizia a far sentire la propria presenza con un primo sequestro: 80 quintali di legna accantonata abusivamente tra Fontana del re e boschi di Quisisana e via Napoli. Tronchi già tagliati e pronti per essere appiccati nella notte dell’Immacolata.
Intanto supermercati stabiesi sono sul piede di guerra perché sono spariti i carrelli utilizzati solitamente per la raccolta del cartone. Qualche giorno fa in viale Europa il personale di un grosso supermercato ha rincorso dei ragazzi che stavano rubando 2 carrelli, pronti ad essere utilizzati per il trasporto della legna.
Cronaca
Accusato di maltrattamenti in famiglia, evade tagliando il braccialetto elettronico per raggiungere la moglie: arrestato a Gragnano

Gragnano. Taglia il braccialetto elettronico per raggiungere l’ex moglie in una casa protetta, 42enne arrestato dai Carabinieri. Trascorsi giudiziari per maltrattamenti in famiglia e la detenzione domiciliare come argine per i suoi comportamenti. E in più un braccialetto elettronico che tracciava i suoi movimenti, per scongiurare evasioni.
Per un 42enne di Pompei è bastato tagliare il cinturino e fuggire dall’abitazione. Ha raggiunto la casa protetta dove la moglie era stata ospitata dopo le vessazioni subite e fatto di tutto per incontrarla. L’allarme generato dalla manomissione del braccialetto ha attivato immediatamente il 112 e i carabinieri delle sezione radiomobile sono arrivati sul posto prima che l’uomo potesse fare del male alla ex moglie.
Al controllo, il 42enne ha fornito generalità false, sperando di ingannare i militari che lo conoscevano bene in viso. Finito in manette è ora in camera di sicurezza, in attesa di giudizio. Dovrà rispondere di evasione e falsa attestazione sulla propria identità.
Cronaca
Sequestrati due bustoni di marijuana, arrestato e condannato pregiudicato di Lettere

Il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha sequestrato due contenitori di marijuana abilmente occultati da un soggetto gravato da precedenti specifici in materia di stupefacenti. Il responsabile, con la convalida dell’arresto, è stato condannato anche al pagamento di una multa.
In particolare, i finanzieri della Compagnia di Castellammare di Stabia, dopo aver appreso, nell’ambito di un’autonoma attività info-investigativa, di una fervente attività di spaccio di sostanze stupefacenti in un’abitazione nel Comune di Lettere (NA), hanno eseguito diversi appostamenti volti all’individuazione del luogo esatto in cui fosse celata la droga.
Una volta individuato l’obiettivo, i militari operanti hanno eseguito una perquisizione domiciliare che ha permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro 320 grammi di marijuana, custodita in un involucro termosaldato e in un barattolo di vetro. Il tutto era abilmente occultato all’interno di un sottoscala chiuso con un lucchetto, la cui chiave era in possesso dello spacciatore.
L’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato e, a seguito dell’udienza di convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria di Torre Annunziata, condannato alla pena della reclusione di 1 anno e 4 mesi, nonché alla multa di 2.800 euro.
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